Un insolito percorso storico-artistico multisensoriale guidato dai giovani della diocesi sui passi del beato Bartolo LongoFichi secchi e pazienza: il beato Bartolo Longo, fondatore del santuario di Pompei, straordinario monumento dedicato ad onorare la Madonna del Rosario, aveva una sua particolare strategia per convincere gli scugnizzi scatenati della fine dell’Ottocento a frequentare la scuola di catechismo della domenica pomeriggio. Per quei ragazzi poveri, a cui insegnava anche a leggere e scrivere per tentare di aprire loro un’alternativa alla strada, i fichi secchi che il beato faceva venire dal paese natale di Latiano erano un’attrattiva irresistibile che valeva il sacrificio di trascurare per un po’ le corse nei campi. E fichi e angurie saranno offerti anche ai partecipanti alle visite guidate notturne alla basilica di Pompei, l’iniziativa "Una notte al santuario" che si ripete con successo ormai da tre anni, grazie alla collaborazione tra l'Ufficio di Pastorale Giovanile e l'Archivio Storico "Bartolo Longo". Il tour, della durata di un'ora, parte proprio dall'Archivio storico e tocca poi la Cappella "Bartolo Longo", la Vecchia sacrestia, la Basilica, la Cripta, il Giardino dei Santi Pellegrini, la facciata monumentale e il campanile. Quest’anno sono previste delle “gustose” e “profumate” novità, come racconta ad Aleteia il responsabile della pastorale giovanile diocesana, don Ivan Licinio.
Come nasce questa iniziativa?
Licinio: L’obiettivo è semplice: permettere alle nuove generazioni di “appropriarsi” del santuario della Madonna del Rosario che appartiene al loro territorio e alla loro tradizione valorizzandone il significato non solo spirituale, ma anche storico e artistico. Come disse lo stesso beato Bartolo Longo nel 1901, in occasione dell’inaugurazione della facciata della basilica, il santuario è un monumento d'arte, ma esprime anche una dimensione sociale e religiosa. Per questo è importante che siano gli stessi giovani di Pompei a fare da guida ai visitatori.
Quest’anno avete inaugurato un percorso “multisensoriale”: cosa significa?
Licinio: Il percorso intende coinvolgere i cinque sensi. Per prima cosa l’udito, con la registrazione audio di frasi di Bartolo Longo ad accompagnare la riflessione dei visitatori in ognuno dei luoghi attraverso i quali si passa. Quindi il tatto, con la possibilità, nell’Archivio storico di toccare alcuni dei documenti e delle lettere scritte dal beato, tra gli altri a san Giuseppe Moscati, e sperimentare lo spessore e la porosità della carta dell’epoca del beato. La visita permette così di accedere a una realtà culturale di rilievo: il nostro archivio, suddiviso in 20 sezioni, conserva testi che vanno dal 1872 agli inizi del 1940. Inoltre include un fondo fotografico che propone un vero e proprio itinerario dalla costruzione del Santuario ad oggi. La biblioteca annessa, inaugurata il 14 dicembre 2000, dall'allora Arcivescovo di Pompei, mons. Francesco Saverio Toppi, a sua volta, contiene 30.000 volumi e 1500 di questi appartengono al fondo antico. Inutile dire che la vista sarà il senso più sollecitato dalle opere d’arte conservate nel santuario.
E per l’olfatto e il gusto a cosa avete pensato?
Licinio: A due segni legati al beato e al santuario. Nel giardino sarà offerta alle visitatrici una rosa: Rosario, infatti, viene da rosa e il beato era solito ripetere che le rose più belle offerte alla Madonna erano le orfanelle che lui curava. Al termine del giro, infine, per il gusto verrà offerto a tutti i partecipanti dell’anguria e dei fichi secchi che Bartolo Longo offriva in genere per il suo onomastico e ai bambini del catechismo.
Cosa può dire una figura dell’Ottocento come quella di Bartolo Longo ai giovani di oggi?
Licinio: Moltissimo. Bartolo Longo, che si è dedicato ai più emarginati, i figli dei carcerati, dei delinquenti, incoraggia i ragazzi a credere in se stessi. Lui che si è dedicato ai ragazzi delle “periferie” di cui ci parla sempre papa Francesco, insegna ai giovani a non scoraggiarsi mai, a guardare ciò che di buono hanno dentro, anche quando la società vuole metterli da parte.
E li accompagna anche alla Gmg di Cracovia nel 2016: è così?
Licinio. In qualche modo sì. Il contributo di tre euro che viene richiesto ai visitatori per il percorso guidato notturno sarà devoluto a un fondo per pagare il viaggio alla Giornata mondiale della Gioventù in Polonia a chi non potrebbe permetterselo. Anche questo è all’insegna del beato Bartolo Longo che ha improntato tutta la sua vita al primato della carità.
"Una notte al Santuario" (già svoltasi il 26 e 27 giugno scorsi) è proposta nelle date 17 e 18 luglio. I percorsi guidati partiranno alle 20.15, alle 20.45 (anche in lingua inglese e linguaggio LIS, per non udenti) e alle 21.15.
Informazioni:
http://www.santuario.it/news/357-una-notte-al-santuario-2015.html