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San Fiacrio, un patrono per giardinieri e vetturini

Eglise Notre Dame Bar le Duc Vitrail Saint Fiacre – it

© Vassil / CC

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Eglise_Notre-Dame_Bar-le-Duc_Vitrail_Saint_Fiacre_30_04_2012.jpg

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 14/07/15

Il santo vissuto in Francia nel Medioevo guariva i malati ma non amava le donne…

Chi non ha proprio il “pollice verde” e cerca aiuto dal Cielo per veder crescere le piantine del suo balcone, deve sapere che è necessario rivolgersi Oltralpe. Sono sepolte in terra di Francia, infatti, le reliquie di San Fiacre – a volte italianizzato in San Fiacrio – un eremita e asceta di origine irlandese del VII secolo che è il patrono di giardinieri e ortolani.

Non si sa molto della vita di questo santo celebrato nel Martirologio romano il 30 agosto come confessore. E’ un altro santo a fare luce su di lui. Fiachra l’irlandese sarebbe giunto in Francia con alcuni compagni in cerca di un luogo in cui vivere appartati cantando le lodi di Dio. La “Vita” di Farone, santo vescovo di Meaux (nella regione dell’Ile de France), morto nel 670, narra che questi diede a un sant’uomo di nome Fefrus (cioè Fiacre) la possibilità di costruire un monastero in una selva di proprietà del vescovo non lontano dalla città, nel Breuil. La leggenda vuole che san Farone offrisse all’eremita tanta terra quanta poteva circoscriverne con un fosso in una giornata di lavoro ed è proprio questo episodio ad avergli guadagnato il patronato su ortolani e giardinieri.


Accanto alla cella originaria dell’eremita e dei suoi compagni, fu costruito un oratorio in onore della Vergine Maria e un ospizio per i viandanti che accorrevano attratti dalla fama di taumaturgo di san Fiacre. Attorno a queste costruzioni si sviluppò il monastero, che assunse la Regola benedettina, e un villaggio che prese il nome di S. Fiacre-en-Brie. Tutti erano accolti amorevolmente dal santo, tranne…le donne, a cui Fiacre non permise mai di oltrepassare il recinto dell’eremo e anche la cappella per evitare contaminazioni fisiche e morali.

Alcune leggende raccontano anche che, a chi tentò di oltrepassare la zona proibita, mal ne incolse. E’ quanto sarebbe avvenuto, ad esempio, a una signora di Parigi del 1600 convinta di essere al di sopra della regola: giunta nell’oratorio, perse i sensi e non li recuperò. Invece la virtuosa regina di Francia, Anna d’Austria, che fece a piedi il pellegrinaggio a san Fiacre nel 1641 in segno di ringraziamento per l’avvenuta guarigione del marito e sovrano Luigi XIII, si accontentò di offrire le sue preghiere alla porta della cappella.

Sarà per questa intransigenza verso le donne che san Fiacre viene invocato contro le malattie veneree? Ad un’altra leggenda si deve il fatto che si ricorra a lui per chiedere la guarigione delle emorroidi: pare che il grande sforzo compiuto nel lavoro di disboscamento della selva avesse procurato anche al santo questo fastidioso malanno.


E’ invece una certezza il perché san Fiacre sia diventato il patrono dei vetturini e, in epoca moderna, dei tassisti. Nel 1620, quasi mille anni dopo la morte del santo avvenuta nel 668, il flusso dei pellegrini diretti a visitare il monastero di Breuil, sede della parabola terrena del taumaturgo, era ancora sostenuto. Fu così che a un certo Nicola Sauvage venne l’idea di fornire un regolare servizio di carrozze che, proprio per la loro destinazione distante circa una quarantina di chilometri da Parigi, furono chiamate “fiacre”. Business is business…

Queste carrozze, “trisavole” dei taxi, si diffusero in tutta Europa conservando lo stesso nome e, infatti, anche a Firenze o a Roma i vetturini erano anche detti “fiaccherai”.

Le reliquie del santo che erano rimaste nella cappella del monastero furono in seguito trasferite nella cattedrale di Meaux, dedicata a Saint Etienne, dove sono ancora conservate.


Il culto di san Fiacre, oggi meno conosciuto, è diffuso soprattutto nel nord dell’Europa: oltre alla Francia, anche in Belgio, Lussemburgo e Renania. E una statua del santo patrono dei giardinieri accoglie i visitatori a “The Cloisters”, il monastero che costituisce la sede distaccata del Metropolitan Museum of Art di New York, sito a Fort Tryon Park, sull’isola di Manhattan e dedicata esclusivamente all’arte medievale. All’interno, 5 mila opere d’arte tra sculture, codici miniati, arazzi e, ça va sans dire, giardini con fiori, erbe e piante del Medioevo.


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