Lo spiega padre Silvano Fausti ne “Lo Stile di Gesù”, ispirato dal Vangelo di LucaHai mai pensato di esercitarti…spiritualmente? E sopratutto sai che benefici portano gli esercizi spirituali?
La preghiera, spiega padre Silvano Fausti nel volume “Lo stile di Gesù” (Ancora editrice), «è un esercizio per vivere, per scoprire la volontà di Dio, anzi, prima ancora, per essere liberi da tutto il disordine, il frastuono e le voci che abbiamo dentro, per capire quello che Dio vuole da noi e poi realizzarlo nella vita concreta, quindi è un esercizio per vivere. Come l’atleta fa tanti prima di affrontare le prove sportive, così i nostri esercizi servono per la vita quotidiana».
E’ importante in tal senso, il silenzio interiore ma anche quello esteriore, che ne è il presupposto minimo: solo in questo clima di silenzio è possibile pregare. Gli esercizi spirituali, secondo l’autore, servono per sperimentare e vivere quattro cose.
1) “DEFORMATA REFORMARE”
La nostra vita, immancabilmente si deforma un po’ alla volta come gli abiti che indossiamo e che hanno bisogno di essere aggiustati e stirati. Riordinare la propria vita laddove si è persa, vedere le priorità della propria vita spirituale, se il mio ministero, i miei impegni, sono veramente conformi a Dio, vedere le mie deviazioni. E’ una riforma costante. Bisogna iniziare dal proprio intimo, ognuno da se stesso, perché in genere ognuno preferisce riformare l’altro e allora la Bibbia la usiamo per picchiare l’altro sulla testa, invece che per il “mea culpa”.
2) “REFORMATA CONFERMARE“
Conformarsi a Cristo: ciò significa che ogni volta devo fare un gradino in più nella mia sequela, nel mio amore, non semplicemente «sviare un po’ di meno». Dunque è il cuore del percorso che vede il rientro della propria vita verso l’equilibrio smarrito e la parola di Dio.
3) “CONFORMATA CONFORMARE”
© Keirsten Marie
Ma prima di tutto questo, spiega Fausti, dobbiamo prendere coscienza del male, perché tutto il male si consuma nell’incoscienza. Tutti i mali che abbiamo visto, il fascismo, il nazismo, il comunismo, sono da taluni sentiti come movimenti “a fine di bene”, o male che si consuma nell’incoscienza. Nessuno fece niente contro le leggi razziali, nemmeno la Chiesa, nella quasi totalità. Pochissimi hanno reagito, ma è importante prendere coscienza, perché è per incoscienza che si commette il male.