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La risposta all’appello del Papa

protección del medio ambiente – it

© ejaugsburg

Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 28/06/15

Associazioni ambientaliste, laici e religiosi, tutti in Piazza San Pietro per dire #unaterraunafamiglia

Si è svolta oggi a Roma la marcia “Una terra, una famiglia umana” promossa tra gli altri da Focsiv (che riunisce la cooperazione internazionale cattolica) e da GreenFaith una alleanza interreligiosa a difesa dell'ambiente. La marcia è partita da Piazza Farnese, sede dell'ambasciata francese, fino a Piazza San Pietro, dove Papa Francesco – dopo l'Angelus – ha salutato calorsamente il corteo che ha deciso di rispondere all'appello rappresentato dall'Enciclica “Laudato Si'”. Sotto il balcone del pontefice, tra gli altri, gli striscioni di Legambiente, Greenpeace, Oxfam che sul suo sito dice:

“In vista della Conferenza COP 21 sul Clima che si terrà a Parigi il prossimo dicembre, la marcia rappresenta un momento fondamentale per chiedere ai leader politici mondiali di prendere impegni più seri per fermare il cambiamento climatico e per l’adozione di politiche a sostegno delle popolazioni che ne sono maggiormente colpite.
La marcia vuole inoltre sottolineare l’importanza delle parole di Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’, pubblicata lo scorso 18 giugno, dove sono chiari i richiami alla necessità di salvaguardare l’ambiente dove viviamo, per mettere fine agli effetti dei cambiamenti climatici che causano sempre maggiore povertà”

Ed è così che una associazione come Greenpeace, per bocca del suo direttore esecutivo per l'Italia, Giuseppe Onufrio, giudica il tema primariamente etico dell'Enciclica:

“Mettendo l'etica di nuovo al centro della questione ambientale, l'Enciclica Laudato si’, si basa sulla valutazione dell'IPCC [Commissione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, NdA] per sviluppare un discorso teologico e morale. E giunge alle stesse conclusioni: i cambiamenti climatici pongono una questione morale ed etica fondamentale di giustizia sociale che richiede un cambiamento radicale nelle politiche, negli stili di vita e visioni del futuro. Non è solo un forte messaggio ai 1,2 miliardi di cattolici nel mondo, ma è, in un certo senso, il suono del corno di Gabriele per tutti, e ovunque”

Ed è sempre l'associazione ambientalista a riconoscere, nel giorno della pubblicazione del messaggio di Papa Francesco che esso è una chiamata all'azione per tutti:

“L'Enciclica promulgata oggi, la prima su questi temi, ricorda che l'ambiente è un patrimonio collettivo dell'umanità e la responsabilità della sua cura cade su noi tutti: una visione che abbiamo sempre condiviso, e che si pone come un imperativo per tutti coloro, religiosi o laici, che hanno a cuore il futuro del Pianeta”

Non mancano anche le adesioni di altre fedi religiose, come ricorda il Presidente dell'associazione di cultura ebraica "Hans Jonas", Tobia Zevi:

E non solo:

Ed è il Guardian, storico quotidiano britannico di orientamento progressista, a dare una notizia inaspettata: l'autrice simbolo dei movimenti altromondisti, Naomi Klein, è stata contattata dal cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustiza e la Pace e tra i principali ispiratori dell'Enciclica, per una conferenza che si terrà a Roma, in Vaticano. La Klein (autrice di No Logo e di Shock Economy, essenziali riferimenti per i movimenti anticapitalistici) dice: “La visione olistica dell'Enciclica, può essere un catalizzatore per trattare finalmente insieme la crisi economica e quella ecologica, e non più come due questioni separate”, ed è convinta che una autorità morale autorevole come quella del Papa, che rappresenta 1.2 miliardi di cattolici, possa essere uno sprone per governanti e decisori internazionali, proprio in vista dell'appuntamento di Parigi a dicembre.

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