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Maschio e femmina li creò

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 15/06/15
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Un saggio sul valore antropologico, etico e religioso della differenza sessuale di don Etienne RozeIn Svezia una legge ha approvato persino 170 nomi idonei per chiunque, che non sottolineano la differenza sessuale perchè vanno bene per i maschi e per le femmine. La Svezia è uno dei paesi più avanzati nella elaborazione della cosiddetta teoria del gender. Già negli anni '60 i linguisti discutevano intorno a un nuovo pronome neutro "hen" che doveva aggiungersi al maschile "han" (lui) e al femminile "hon" (lei). Il nuovo pronome neutro è oggi di uso comune ed è riportato nella versione online dell'Enciclopedia nazionale. E' la vittoria più clamorosa degli attivisti della neutralità di genere in Svezia ma sono molti i paesi che, a partire dal 2000, hanno cambiato o stanno per cambiare le leggi sulla base di quello che le lobby del gender chiamano l'egualitarismo nella legislazione, nella lingua e persino nell'abbigliamento.

 

Su questo tema un libro scritto da don Etienne Roze pubblicato dall'Editrice Cantagalli"Verità e splendore della differenza sessuale" -, una reazione positiva ad una situazione sempre più preoccupante come mette in luce nella prefazione il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, il quale sottolinea "l'aspetto della ricerca della pienezza, di bene offerto e ricevuto nel rapporto della relazione uomo-donna, nell'amore che è unione, nel dono totale e di sé e nell'apertura alla procreazione".

 

MASCHIO E FEMMINA LI CREO'

Il libro ripercorre il filo delle teorie sul gender e dimostra che la Chiesa si è sempre battuta contro di esse. Don Roze, che è parroco nella diocesi di Albano laziale, nei pressi di Roma, ed è esperto in scienza del matrimonio e della famiglia, in questo saggio poderoso di quasi 500 pagine, rileva che la differenza sessuale è al centro del disegno di Dio creatore perchè nella Genesi si legge: "Maschio e femmina li creò". Quindi la differenza sessuale, spiega, non è una diseguaglianza ma una verità dell'essere e per i cristiani è anche una verità di fede. E' per questo motivo che il cardinale Sgreccia scrive nella prefazione che: "La migliore confutazione della filosofia decostruttiva del gender sta nella positività racchiusa nell'antropologia cristiana".

 

NICHILISMO, DUALISMO E MARXISMO

In un'intervista il sacerdote sottolinea il percorso del suo libro: "Il mio studio inizia con un'analisi della gender theory e dalle ragioni che hanno portato a questa devianza. La gender theory ruota intorno a tre termini: nichilismo, dualismo e marxismo. Il nichilismo rifiuta ogni verità oggettiva, sostenendo che ognuno è libero di dare un senso alla realtà e plasmarla a proprio piacimento. Quindi si abbandona il sesso, il dato originario, e si pretende di poter progettare ciò che si vuole per la natura umana. Qui entra in gioco la visione dualista, ovvero la tendenza a rifiutare ogni tipo di realtà duale. In questo scenario l'eterosessualità è interpretata come un modello egemone che impedisce alle altre identità di esprimersi e le cui cause discriminatorie devono essere decostruite e minate attraverso la creazione di un terzo genere (La Bussola quotidiana 2 marzo 2015).

 

IL "CAVALLO DI TROIA" DEL TERZO GENERE

Qualcuno ha associato il terzo genere al ''cavallo di Troia'': "un'eccellente immagine che mostra come, entrando sovversivamente nella piazza, si può prendere possesso dell'intera città e dei suoi abitanti. Infine si innesca la dinamica dell'odio introdotta dal marxismo, che oggi prende il nome di omofobia e lotta all'omofobia, mentre un secolo fa era identificata nella lotta di classe. Negli ultimi anni questa ideologia è stata ripresa dal femminismo e applicata al gender, mantenendo la stessa struttura. Se cento anni fa era il proletariato che doveva combattere il capitale, oggi occorre eliminare le cause dell'ingiustizia introdotta dalla differenza». In quest'ottica la differenza diviene diseguaglianza, oppressione… (La Bussola quotidiana 2 marzo 2015).

 

IL PENSIERO UNICO

In un'altra intervista al quotidiano dei cattolici italiani don Roze denuncia che promuovere la teoria del gender "è un modo per dominare le coscienze": "quando si afferma un pensiero unico per le classi dominanti tutto diventa più facile, è storicamente dimostrato e così si promuove un messaggio che sembra nuovo e attraente, che fa tendenza, ma che in realtà è distruttivo" (Avvenire 25 aprile 2015). Don Roze, infatti, denuncia che la teoria del gender è promossa da chi ha potere politico, ma soprattutto economico. Un esempio di ciò viene ancora dalla Svezia, dove, in nome della neutralità sessuale, c'è anche un catalogo che propone giocattoli senza barriere di genere, adatti sia ai maschietti che alla femminucce.

 

Per confutare le tesi delle teorie del gender il saggio di don Etienne Roze considera la differenza sessuale e la sua cittadinanza sotto diversi aspetti: quello filosofico, psicologico e non dimentica l'aspetto esegetico – con una esauriente spiegazione di ciò che testimonia la Bibbia – senza tralasciare, inoltre, l'aspetto teologico.  

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