6) Missione è "speranza per i poveri"
L’esperienza dell’esodo e del recupero della memoria sono fondamentali per l’annuncio missionario. La missione, che si propone di essere e di annunciare la «buona notizia ai poveri», cerca necessariamente di rompere con il sistema che produce la sofferenza dei poveri, cerca di smontare il sistema e, in positivo, di recuperare la memoria degli oppressi. Dio, che ascolta il grido dei poveri, che sta con noi in mezzo al conflitto, ci invia in missione. L’invio è preceduto dalla "convocazione" all’esodo. Dio ci chiama a uscire dalla schiavitù, che si dispiega in molte forme di servitù, sottomissione, oppressione per i poveri.
7) Missione è incrociare il "martirio"
Lo Spirito di Dio ha suscitato in tutti i secoli missionarie e missionari, cristiane e cristiani appassionati, che han-o consacrato la loro vita alla causa del Vangelo, hanno percorso terre, attraversato mari, alla ricerca instancabile della grande meta: che «ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» (Fil 2,11). Quanti missionari e missionarie sono diventati «martiri» nel senso più stretto della parola: hanno annunciato e testimoniato la propria fede fino all’atto estremo di versare il loro sangue. Chi può negare che fu la «carità di Cristo» a spingerli (cfr. 2Cor 5,14) a consacrarsi all’evangelizzazione e a donarsi fino alle estreme conseguenze (cfr. Gv 13,1)?
8) Missione è "ardore"
I metodi per presentare il Vangelo sono cambiati, ma la passione, l’ardore, il fervore che devono accompagnare e motivare l’annuncio e la testimonianza sono immutabili e insostituibili. Senza una profonda mistica missionaria che contagia e convince, il nostro impegno, per quanto tenga conto delle moderne tecniche di comunicazione, non sa- rebbe altro che un superficiale marketing religioso.
9) Missione è "rottura"
Rottura significa sprogrammarsi per sprogrammare il mondo. Mentre la globalizzazione spinge la grande maggioranza dell’umanità ad essere sconnessa dal progresso, dall’abbondanza e dal benessere, acuendo la frattura tra Paesi ricchi e poveri, la missione cambia il mondo dell’esclusione. La missione vuol far sentire "cittadini del mondo" anche coloro che vivono distaccati dalle logiche della globalizzazione. La missione la Chiesa da ogni potere temporale e coraggiosamente impegnata nella liberazione di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.
10) Missione è una "grande primavera cristiana"
La missionarietà deve costituire la passione di ogni cristiano: passione per la salvezza del mondo e ardente impegno per instaurare il regno del Padre. E paragonando i missionari alle «sentinelle sulle mura della Città di Dio», Giovanni Paolo II nella Giornata Missionaria Mondiale del 1999 esclamò: "La loro testimonianza generosa in ogni angolo della terra annuncia che, in prossimità del terzo millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui già si intravede l’inizio".