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Chi è Gesù?

Sacred Heart of Jesus 01 © Nancy Bauer / Shutterstock.com – it

© Nancy Bauer / Shutterstock.com

Garrett Johnson - Catholic Link - pubblicato il 11/06/15

Come parlare della divinità di Cristo con una semplice argomentazione

La domanda relativa a chi è Gesù è alla base della nostra fede. È un mistero, ma come credenti dobbiamo essere preparati a guidare altri nella fede e a cercare di mostrare la ragionevolezza delle nostre convinzioni.

In un articolo intitolato The Divinity of Christ, Peter Kreeft offre alcune chiavi importanti che vi aiuteranno a parlare di questo tema. L’argomentazione di Kreeft è molto semplice: Cristo o era Dio o era un uomo cattivo. Ecco un estratto dall’articolo.

L’argomentazione, come tutte le argomentazioni efficaci, è estremamente semplice: Cristo o era Dio o era un uomo cattivo.

I non credenti dicono quasi sempre che era un uomo buono, non un uomo cattivo; che era un grande maestro morale, un saggio, un filosofo, un moralista e un profeta, non un criminale, non un uomo che meritava di essere crocifisso. Ma un uomo buono è l’unica cosa che forse non poteva essere in base al senso comune e alla logica. Perché diceva di essere Dio. Ha detto: “Prima che Abramo fosse, io sono”, pronunciando così la parola che nessun ebreo osa pronunciare perché è il nome di Dio, detto da Dio stesso a Mosè nel roveto ardente. Gesù voleva che chiunque credesse che era Dio. Voleva che la gente lo adorasse. Dichiarava di perdonare i peccati di chiunque contro chiunque. (Chi può farlo se non Dio, l’Unico offeso in ogni peccato?)

Cosa penseremmo di una persona che facesse queste affermazioni al giorno d’oggi? Sicuramente non che sia un brav’uomo o un saggio. Ci sono solo due possibilità: o dice la verità o no. Se dice la verità, è Dio e il caso è chiuso. Dobbiamo credergli e adorarlo. Se non dice la verità, allora non è Dio ma un semplice uomo. Ma un semplice uomo che vuole essere adorato come Dio non è un uomo buono. È un uomo molto cattivo, a livello morale o intellettuale. Se sa di non essere Dio, allora è moralmente cattivo, un bugiardo che cerca deliberatamente di portarvi alla blasfemia. Se non sa di non essere Dio, se pensa sinceramente di essere Dio, è intellettualmente cattivo – pazzo.
Una misura della vostra follia è la dimensione del gap tra ciò che credete di essere e ciò che siete realmente. Se penso di essere il più grande filosofo d’America, sono solo un pazzo arrogante; se penso di essere Napoleone, sono probabilmente fuori di me; se penso di essere una farfalla, mi sono avviato completamente sulle vie della follia. Se però penso di essere Dio, sono ancora più pazzo, perché il gap tra qualcosa di finito e il Dio infinito è perfino più grande di quello tra due cose finite qualsiasi, anche un uomo e una farfalla.

Josh McDowell ha riassunto l’argomentazione in modo semplice e memorabile nel trilemma “Signore, bugiardo o lunatico?” Sono le uniche opzioni. E allora perché non bugiardo o lunatico? Quasi nessuno che abbia letto i Vangeli può considerare questa opzione in modo onesto e serio. Il buonsenso, la prudenza, la saggezza umana, l’attrattività di Gesù emergono dai Vangeli con una forza inevitabile a qualsiasi lettore, tranne al più indurito e pieno di pregiudizi.

Paragonate Gesù a bugiardi come il reverendo Sun Myung Moon o a lunatici come il Nietzsche morente. Gesù ha in abbondanza proprio quelle tre qualità che ai bugiardi e i lunatici mancano in modo più consistente:

1. La sua saggezza pratica, la sua capacità di leggere il cuore umano, di comprendere le persone e la domanda reale e non pronunciata che sta dietro alle loro parole, la sua capacità di guarire lo spirito della gente così come il suo corpo;
2. Il suo amore profondo e affascinante, la sua compassione appassionata, la sua capacità di attirare le persone e farle sentire a casa e perdonate, la sua autorità, e soprattutto…
3. La sua capacità di stupire, la sua imprevedibilità, la sua creatività. Bugiardi e lunatici sono tutti così noiosi e prevedibili! Nessuno che conosca sia i Vangeli che gli esseri umani può credere davvero che Gesù potesse essere un bugiardo o un lunatico, un uomo cattivo.

No, il non credente crede quasi sempre che Gesù fosse un uomo buono, un profeta, un saggio. E allora, se era un saggio, ci si può fidare di lui e credere alle cose essenziali che dice. E la cosa essenziale che dice è che è il Salvatore divino del mondo e che bisogna accostarsi a lui per avere la salvezza. Se è un saggio, bisogna accettare come vero il suo insegnamento essenziale. Se il suo insegnamento è falso, allora non è un saggio.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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