“Quando nel Vangelo degli Egiziani Shelom [Salome] ha chiesto al Signore: ‘Fin quando la morte avrà grande infuenza?’, egli ha risposto: ‘Fino a quando voi donne porterete i figli’… ‘Quando Salome ha chiesto quando avrebbe conosciuto la risposta alle sue domande, il Signore ha detto: ‘Quando voi due donne avrete calpestato le vesti della vergogna, e quando i due diverranno uno, e quando il maschio con la femmina non sarà più né maschio né femmina’… E il Salvatore lo ha detto nello stesso Vangelo. ‘Sono venuto a distruggere le opere della Femmina’”.
Graves in questo caso sta adattando delle fonti, ma dà un’impressione eccellente del tono e del contenuto dei vangeli antichi alternativi. Alcune delle sue citazioni, a proposito, sono fortemente richiamate nel Vangelo di Tommaso, considerato in genere una delle scoperte moderne più sorprendenti legate a Gesù. Nel corso del testo, il suo Gesù si muove in questo ambiente “gnostico”.
Non c’è niente di sorprendente, e non dobbiamo pensare che Graves stesse in qualche modo incanalando l’erudizione religiosa di una generazione successiva. Tutti i testi di vangeli alternativi che cita sono stati trovati in modo abbastanza semplice, alcuni nelle fonti patristiche, altri grazie alla grande ondata di scoperte degli esperti avvenute tra il 1870 e il 1930. Graves stesso ha trovato questi testi in due collezioni ovvie e facilmente accessibili, nella fattispecie Fragments of a Faith Forgotten, di G. R. S. Mead (1900), e più specificatamente Apocryphal New Testament di M. R. James (1924). Inserendoli in un romanzo popolare, Graves ha diffuso ulteriormente la conoscenza di base del “Gesù alternativo”.
L’unico mistero che dobbiamo risolvere, quindi, è perché gli scrittori moderni affermano tanto spesso che questi approcci siano una scoperta del tutto nuova. Non lo erano, e nessuno può suggerire che queste visioni sovversive fossero note solo a studiosi arditi, che le hanno tenute nascoste nei santuari delle accademie. Già negli anni Quaranta del Novecento, la complessa figura di Gesù era piuttosto familiare a chiunque fosse interessato ad approfondire la questione.
Suppongo che ogni generazione accetti la tirannia del presente, assumendo spensieratamente che i nostri predecessori devono essere stati naif e male informati, ma nella nostra comprensione di Gesù, e in tanto altro, forse non abbiamo fatto tanti progressi quanto ci piace credere.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]