Domani l’incontro in Vaticano. Il premier russo chiama il pontefice per allentare il gelo con l’OccidenteLa situazione in Ucraina e "la questione dei cristiani in Medio Oriente" saranno tra i temi toccati da papa Francesco e dal presidente russo Vladimir Putin nel loro incontro in Vaticano previsto per il 10 giugno. Lo ha detto il consigliere diplomatico del Cremlino, Iuri Ushakov, citato dalle agenzie Tass e Interfax (Ansa, 9 giugno).
IL SECONDO INCONTRO
E' la seconda volta che Putin incontra Bergoglio. La prima volta, nel 2013, all'indomani della crisi siriana e dell'intervento di papa Francesco che di fatto fece da intermediario per la risoluzione della crisi scongiurando così effetti catastrofici. Ora sul tavolo, oltre ovviamente alla crisi siriana, ci sarà anche la situazione dell'Ucraina e il rischio di una nuova guerra fredda (Libero quotidiano, 9 giugno).
MANO TESA AGLI ORTODOSSI
Durante il faccia a faccia in Vaticano Putin e papa Francesco discuteranno di «possibili ulteriori contatti» ha anche annunciato Ushakov, citato sempre dall'agenzia Interfax, dicendo di non sapere se si parlerà anche di una possibile visita del pontefice in Russia visto che «questo tema riguarda non solo lo Stato» ma anche la Chiesa ortodossa russa. Finora, le difficoltà per una visita del Papa in Russia si sono rivelate insormontabili per la competizione all’interno del mondo ortodosso, e per le diffidenze storiche nei confronti del cattolicesimo: anche se Francesco sarebbe pronto a concedere molto all’ortodossia di Mosca.
IL CONFRONTO CON ILARIONE
Secondo una ricostruzione de Il Corriere della Sera (9 giugno), in Vaticano si spiega che la vera mossa vincente di Putin sarebbe quella di convincere il patriarca ortodosso Hilarion a invitare Francesco a Mosca. Significherebbe bloccare la deriva conflittuale; e favorire la riconciliazione religiosa. Il patriarca verrà a Roma intorno al 20 giugno per incontrare il cardinale Parolin, ma non si esclude anche un colloquio con Francesco.
LA RICHIESTA DI PUTIN
Nei giorni scorsi il patriarca ortodosso Hilarion ha ribadito discretamente l’apprezzamento per la linea equilibrata e indipendente del Vaticano nella crisi tra Russia e Ucraina: un riconoscimento condiviso evidentemente dal Cremlino, del quale l’ortodossia è l’interfaccia religiosa. Putin, dal canto suo, sempre secondo il Corriere, approfitterà dell’incontro con il pontefice per chiedere che sia tolto il blocco del governo ucraino ai controversi aiuti russi destinati ai territori orientali: quelli contesi con i «ribelli» filo-Mosca.
IL "FRENO" DI CHIESA UCRAINA E USA
L’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica a Kiev, ha tentato inutilmente di indurre la Santa Sede a pronunciarsi contro Putin. Anche la diplomazia statunitense avrebbe raccomandato al Vaticano di diffidare di Putin. «Vuole soltanto usare la Chiesa cattolica per coprirsi le spalle», è la tesi di un’America preoccupata dalle capacità di propaganda del Cremlino.
LA VISIONE DI BERGOGLIO
Ma la visione ripresa dal pontefice è quella di Giovanni Paolo II, secondo il quale l’Europa per respirare bene doveva avere «due polmoni: uno orientale e uno occidentale. La "mano tesa" a Putin si rivelerebbe utile sia per un avvicinamento della Russia al "mondo occidentale", sia per stemperare le posizioni degli ortodossi nei confronti dei cattolici.