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Vegetariani perchè cattolici

The Garden of Eden

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 01/06/15

L'Associazione Cattolici Vegetariani, con la Diocesi di Milano, propone un convegno nell'ambito di Expo 2015

Per qualcuno sono semplicemente quelli che non vogliono che si mangi carne d'agnello a Pasqua, qualcun altro li confonde con gli esponenti un pò naive di qualche gruppo "peace and love", qualcuno nega la legittimità stessa della loro scelta in quanto cristiani: l'Associazione cattolici vegetariani (A.C.V.), nata nel 2009, mentre prova a farsi conoscere, provoca già dibattito. Presenti in quasi tutte le regioni italiane con gruppi di preghiera, iniziative nelle scuole ed eventi di sensibilizzazione sul territorio, il motto dei cattolici vegetariani afferma: "Amiamo così tanto il Creato da rispettarlo, amiamo così tanto la vita da non toglierla a nessuno". Il 6 giugno, nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano, si svolgerà il 5° convegno nazionale dell'associazione sul tema "L'alimentazione nel cristianesimo: la scelta vegetariana", nell'ambito degli eventi organizzati dalla Chiesa di Milano in occasione dell'Expo con il titolo "Non di solo pane vivrà l'uomo ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio". Ed è proprio sulla Parola che si basa la scelta di vita dei cattolici vegetariani, come spiega ad Aleteia Marilena Bogazzi, del Comitato di presidenza A.C.V.

Chi sono i cattolici vegetariani?

Bogazzi: Laici e consacrati che si trovano a pregare per la Creazione. Il nostro carisma è la compassione per ogni essere vivente. Abbiamo adottato uno stile di vita vegetariano che ha innanzitutto un fondamento di tipo biblico. Dal passo di Genesi 1, 29 – "Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo" -, si capisce che il progetto originario di Dio era un progetto di nonviolenza verso la tutta la Creazione, comprendendo una scelta vegetariana. A questo si aggiunge un elemento di tipo etico: la scelta carnivora è del tutto legittima in una prospettiva umana e cristiana, ma nell'ampia possibilità di cibi per alimentarsi, noi preferiamo dare spazio all'opzione meno violenta e che, quindi, non implichi l'uccisione di animali, creature viventi.

Quali sono gli obiettivi dell'associazione?

Bogazzi: Ci muoviamo all'interno della comunità ecclesiale per sensibilizzare all' attenzione e alla preghiera per la Creazione. E abbiamo anche uno scopo di evangelizzazione: molte persone di sensibilità ecologista, animalista o vegetariana sono spesso critiche verso la Chiesa perchè la accusano – peraltro ingiustamente – di non occuparsi di questi temi. Per questo siamo in costante dialogo con le altre associazioni per offrire una testimonianza cristiana di questa scelta: si può essere cristiani e vegetariani in modo coerenti. 

C'è chi sostiene che non si possa essere cristiani e vegetariani…

Bogazzi: Pur nel rispetto delle opinioni di tutti, il nostro riferimento è al magistero dei vescovi e abbiamo incontrato pastori che ci accolgono e ci guidano nel nostro cammino. Non a caso il nostro giornalino trimestrale si chiama "Vegetariani perchè cattolici". L'ambito in cui ci muoviamo non è esente dal rischio di confusioni pericolose e non manca chi usa il vegetarianesimo per vari scopi o anche in chiave esoterica. Noi agiamo per evitare questa confusione. Il cristiano può essere vegetariano senza necessità di dover trasmigrare verso chissà quali sponde spirituali, con il rischio di intraprendere cammini che ostacolino la sua stessa fede.

In che modo la vostra scelta vegetariana può essere proponibile per tutti, anche non credenti?

Bogazzi: Il tema dell'Expo di Milano è "Nutrire il pianeta, energia per la vita". La nostra testimonianza indica che il nutrimento che interessa la persona e il pianeta è più ampio della sola necessità fisica: il tema scelto dalla Chiesa di Milano – "non di solo pane" -, significa proprio che l'uomo ha bisogno di nutrire corpo, spirito, anima. La scelta vegetariana ha una valenza biblica e etica, ma pure una conseguenza diretta sull'ambiente e un riflesso importante di solidarietà: è noto come l'industria zootecnica sia causa di un rilevante impatto inquinante che va assolutamente ridotto a pene di catastrofe. Il sistema di approvigionamento del cibo animale, inoltre, provoca un depauperamento del cosiddetto Terzo mondo. Da tempo la Fao denuncia come molte risorse alimentari, se invece che dirette agli allevamenti intensivi di bestiame, fossero destinate all'alimentazione umana, si compirebbero decisivi passi in avanti verso l'eliminazione della fame nel mondo. La scelta di un'alimentazione vegetariana tocca aspetti molto più profondi di quello che può apparire davanti al rifiuto di mangiare l'agnello a Pasqua.

Papa Francesco è prossimo a pubblicare l'enciclica sulla Creazione "Laudato sii": cosa vi augurate?

Bogazzi: Speriamo che l'enciclica contribuisca a promuovere la sensibilità nei confronti della dignità di ogni creatura. Anche senza arrivare al vegetarianesimo, tutti siamo chiamati a riscoprire il ruolo che la Bibbia assegna all'uomo nei confronti degli animali: il Signore invita a dare loro il nome e a custodirli. L'essere umano deve diventare sempre più consapevole del proprio ruolo di custode della vita e della creazione.

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