Due generazioni di italiani hanno imparato la dottrina cattolica con un testo che unisce “semplicità e profondità di contenuti”“Chi è Dio?”.
“Dio è l’essere perfettissimo, Signore del Cielo e della terra”.
Almeno due generazioni di italiani hanno mandato a memoria questa e altre centinaia di definizioni tramite le quali il catechismo, comunemente detto di san Pio X – di cui ricorre il 29 maggio l'anniversario della canonizzazione avvenuta nel 1954 -, spezzava il pane della dottrina cattolica.
Il testo è la sintesi di un catechismo unico del Congresso catechistico nazionale celebrato a Piacenza nel 1889 e alla cui eleborazione aveva lavorato l’allora vescovo di Mantova, mons. Giuseppe Melchiorre Sarto. Quando questi, dopo essere stato Patriarca di Venezia, divenne papa con il nome di Pio X nel 1903, volle questo testo per l’insegnamento della dottrina nella diocesi di Roma, Successivamente fu adottato in tutta Italia.
Il “Compendio della dottrina cristiana” (questo il titolo originario), meglio conosciuto come Catechismo Maggiore, presentava nell’edizione del 1905, 993 domande e risposte. Una nuova edizione del 1912 – il Catechismo della dottrina cristiana – aveva 433 domande e risposte. Una edizione ridotta per bambini e ragazzi – Primi elementi della Dottrina cristiana – aveva un numero ancora minore di coppie di domanda/risposta ed era corredata da illustrazioni.
L’esperienza di mons. Sarto a Mantova, tra i figli dei contadini e gente molto umile, lo aveva convinto della necessità di uno strumento semplice di insegnamento adatto a una società nella quale la cultura era ancora privilegio di pochi. Le domande e le risposte venivano mandate a memoria durante le ore della “dottrina”: il metodo si basava sulla convinzione che i concetti – anche difficili – imparati da bambini sarebbero stati compresi meglio con l’età adulta.
In quel momento i fedeli si sarebbero riconosciuti nella definizione: “Chi è il vero cristiano?”. “Vero cristiano è colui che è battezzato, che crede e professa la dottrina cristiana e obbedisce ai legittimi Pastori della Chiesa”. Allo stesso modo avrebbero saputo spiegare: “Che cosa è la dottrina cristiana?”. “La dottrina cristiana è la dottrina che Gesù Cristo nostro Signore ci ha insegnato per mostrarci la strada della salute”.
Il santo papa Pio X era preoccupato degli effetti della mancanza di catechesi nella vita spirituale dei cristiani: «(…) infatti fra i cristiani dei nostri giorni sono moltissimi quelli i quali vivono in una estrema ignoranza delle cose necessarie a sapersi per la eterna salute, è lamento oggimai comune, e purtroppo! lamento giustissimo. E quando diciamo fra i cristiani, non intendiamo solamente della plebe o di persone di ceto inferiore, scusabili talvolta, perché, soggetti al comando d’inumani padroni, appena è che abbian agio di pensare a sé ed ai propri vantaggi: ma altresì e soprattutto di coloro, che pur non mancando d’ingegno e di coltura, mentre delle profane cose sono conoscentissimi, vivono spensierati e come a caso in ordine alla religione» (Pio X, Enciclica Acerbo nimis “De christiana doctrina tradenda”).
Dopo il Concilio Vaticano II il catechismo di san Pio X fu progressivamente abbandonato a favore di strumenti più adatti al mutato contesto culturale: nel 1992 è stato pubblicato il Catechismo della Chiesa cattolica.
In un’intervista rilasciata nel 2003, il cardinale Ratzinger, poi Benedetto XVI, disse a proposito del catechismo di san Pio X e dei cattolici tradizionalisti che ancora lo adottano: “La fede come tale è sempre identica. Quindi anche il catechismo di san Pio X conserva sempre il suo valore. Può cambiare invece il modo di trasmettere la fede. E quindi ci si può chiedere se il catechismo di san Pio X possa in questo senso essere considerato ancora valido oggi. Credo che il Compendio che stiamo preparando possa rispondere meglio alle esigenze di oggi. Ma questo non esclude che ci possano essere persone che si sentano più a loro agio col Catechismo di san Pio X. Non bisogna dimenticare che quel catechismo derivava da un testo che era stato preparato dallo stesso papa quando era vescovo di Mantova. Si trattava di un testo frutto dell’esperienza catechistica personale di Giuseppe Sarto e che aveva le caratteristiche di semplicità di esposizione e di profondità di contenuti. Anche per questo il Catechismo di san Pio X potrà avere anche in futuro degli amici”.