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Possiamo sposarci all’aperto?

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Padre Mike Schmitz - Aleteia - pubblicato il 26/05/15

Sognate un matrimonio sulla spiaggia? Ecco cosa dovete sapere

Caro padre Mike, vorrei sposarmi all’esterno, ma il mio sacerdote dice che non posso. Io e il mio fidanzato amiamo gli spazi aperti, ed è veramente significativo per noi. Perché questa cosa non può far parte del giorno del nostro matrimonio?

Poni una domanda che sempre più coppie trovano disorientante. È una buona domanda e sono felice che tu stia cercando una risposta. Ovviamente può essere una questione molto sensibile. Molte spose (e molti sposi!) sognano il giorno del loro matrimonio per anni. Il fatto che quindi la Chiesa dica di no a uno dei loro progetti può sembrare una cosa che cade dal cielo. Può sembrare che la Chiesa voglia imporre qualche regola arbitraria al loro grande giorno. Ho conosciuto persone che hanno usato questa argomentazione per abbandonare la Chiesa, quindi spero che questa risposta aiuterà chiunque è confuso e addolorato per via di questo insegnamento.

Credo che ci siano almeno due ragioni dietro questa disciplina. La prima è puramente storica e pratica. Se avete mai visto Braveheart, sapete che ci sono stati periodi nella storia in cui le coppie venivano obbligate (per ragioni molto serie) a tenere il porprio matrimonio segreto per un certo periodo di tempo. Sembra che per William Wallace e Murron abbia funzionato. L’aspetto sfortunato è che alcuni furfanti hanno usato la segretezza come opportunità per ingannare la futura sposa e la Chiesa. In altre parole, un uomo (nella maggior parte dei casi) si sposava segretamente con una donna, e poi con un’altra (in un’altra comunità) segretamente. Per proteggere le spose, la Chiesa richiede che i matrimoni siano pubblici. Il luogo comune e pubblico è l’edificio parrocchiale.

Posso immaginare una serie di obiezioni (“Ma io non sono un bigamo!”, “Sulla spiaggia sarebbe ancora più pubblico!”, “Se posso provare di non essere già sposato non basta?”). Sono buone obiezioni alla prima ragione per la quale i matrimoni devono svolgersi in un edificio ecclesiale, ma ricordate, questa prima ragione è semplicemente di ordine storico e pratico. C’è una reagione teologica molto più profonda, e questa è la mia Grande Risposta.

I cattolici credono che il matrimonio sia un sacramento e una vocazione. Visto che il matrimonio è un sacramento, è anche un atto ecclesiale. Si svolge in un edificio ecclesiale perché rischiamo di dimenticare questo fatto. Visto che il matrimonio è un sacramento, sembrerebbe seguire logicamente che la Chiesa debba avere qualcosa da dire su come viene celebrato. Se sto cercando un sacramento, perché dovrei risentirmi del fatto che la Chiesa mi dia istruzioni su come dev’essere celebrato? L’unica ragione a cui posso pensare è il fatto che la coppia non desideri davvero il “sacramento” del matrimonio; vuole semplicemente “sposarsi”. Non è una condanna, ma semplicemente una descrizione di ciò che la coppia cerca davvero. È una questione di identità: mi considero davvero cattolico?

Il matrimonio è una vocazione. Vocazione significa letteralmente “chiamata”; è una chiamata da Dio vissuta nel contesto della Chiesa. Per il cristiano, è la chiamata ad essere parte del regno di Dio in un modo specifico. È molto importante che questo concetto penetri a fondo. Una vocazione non è mai una cosa privata. È profondamente personale, ma non privata nel senso che riguarda semplicemente la vita della coppia. È la sua chiamata a vivere in Cristo in un modo nuovo. Questo ha tutto a che vedere con la Chiesa. Non possiamo mai separare la chiamata ad appartenere a Cristo e la chiamata ad appartenere alla Sua Chiesa senza fare violenza all’unità di Cristo.

Se comprendiamo il matrimonio come vocazione, iniziamo a capire che non riguarda realmente “me”, o almeno non riguarda SOLO me. La mia vocazione ad essere un sacerdote non riguarda solo me. Non riguarda solo il fatto che io faccia ciò che mi realizza. Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che un sacerdote che vive il suo sacerdozio per sé mancherebbe almeno metà dell’obiettivo. Per il matrimonio inteso come vocazione è lo stesso. Credo che molte coppie infastidite da questo atteggiamento non abbiano ancora sperimentato la Chiesa come comunità significativa. Lo capisco, ma loro sicuramente no se restano lontani dalla chiesa in quel giorno così importante.

La risposta breve a questa domanda rimanda al grado in cui una coppia si considera cattolica. Se sono cattolico, allora ha senso che desideri sposarmi con un matrimonio cattolico. I matrimoni cattolici si celebrano nelle chiese cattoliche. Ragionamento circolare? Forse.

Un’ultima cosa. Ci sono alcune eccezioni. Il vescovo di una diocesi può dare a una coppia il permesso di sposarsi fuori da un edificio ecclesiale cattolico. Fortunatamente, lo fa solo per ragioni serie (amare gli spazi aperti non è una ragione seria). La creazione di Dio è un Suo dono. Già lo sapete. Perché non fare il ricevimento fuori e tenere la parte riservata alla chiesa in chiesa?

Padre Mike Schmitzè il cappellano per il ministero del campus cattolico Newman presso l’Università del Minnesota Duluth (Stati Uniti). È anche direttore dell’Ufficio per il Ministero Giovanile della diocesi di Duluth. Questo articolo è apparso in origine su bulldogcatholic.org. Si possono inviare domande a padre Mike scrivendo all’indirizzo askfrmike@aleteia.org. Si possono anche ascoltare le omelie di padre Mike qui e su iTunes.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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