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Papa Francesco: sfidare e umiliare i fedeli

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ANDREAS SOLARO / AFP

David Mills - pubblicato il 26/05/15

Quando politica e fede si scontrano, impariamo ciò che ci motiva

Non vedete più articoli su un'“imminente guerra civile cattolica”, forse perché la convinzione che papa Francesco cambierà tutto ha iniziato finalmente a tramontare tra i cattolici tradizionalisti (che temevano fosse vero) e i cattolici che dissentono (che speravano lo fosse). Non vedo tanti attacchi conservatori a Francesco come prima, eccetto tra gli scrittori e i siti web prevedibilmente dispeptici, alcuni dei quali sembrano felici solo quando riescono a trovare qualche motivo per non esserlo.

Ad esempio, non ho visto nulla da parte di una figura cattolica di spicco come Pat Buchanan. In uno dei suoi articoli dell'ottobre scorso, ha distorto ciò che ha detto papa Francesco andando ben oltre quello che avrebbe potuto essere intepretato e scusato come un fraintendimento. L'attacco mancava non solo della deferenza nei confronti della voce papale che ci si deve aspettare dai cattolici – per sfatare le reazioni più immediate, la deferenza non significa sempre essere d'accordo –, ma anche del rispetto che si deve a chiunque dica qualcosa. Molti dei commenti avevano lo stesso tono.

Come dicevo, non vedo molti attacchi da parte dei conservatori, anche se ce n'è ancora un buon numero. È presumibile che tutti quelli che si opponevano in modo così deciso a Francesco non abbiano ora stabilito di amarlo, ma forse qualcuno di loro ha pensato che non è poi così male come pensava. Oppure, e questa sarebbe una cosa negativa, la loro ostilità nei confronti di Francesco è diventata abituale, e quindi è una cosa che non è necessario esprimere così spesso. Vanno avanti con la loro vita in uno stato di alienazione dal Santo Padre. Forse criticare Francesco è diventato routinario e pro forma, ma non è qualcosa che li eccita come una volta.

Ciò non significa che gli attacchi si siano fermati. Il Sinodo sulla famiglia fa eccitare le persone, e lo farà ancor di più quando si avvicinerà l'incontro finale. Il recente trattato con lo Stato palestinese fa eccitare le persone – persone che non hanno detto una parola quando il Vaticano di papa Benedetto ha usato per la prima volta la definizione o il Vaticano di Giovanni Paolo II ha raggiunto un accordo con l'OLP.

L'enciclica sull'ambiente fa eccitare le persone. Molti temono che la gente non sia d'accordo e/o mini la posizione repubblicana. Molti hanno scritto attacchi preventivi sull'autorità di Francesco a parlare di questioni di questo tipo. Alcuni di loro hanno scandagliato l'autorità papale come hanno fatto i dissenzienti dopo che papa Paolo VI aveva condannato la contraccezione nella Humanae Vitae: se non è apertamente infallibile, si può rifiutare.

Dall'altro lato, e lo dico soprattutto perché è divertente, la critica cattolica più agguerrita non può far fronte ad alcuni degli attacchi fondamentalisti nei confronti di Francesco, che mettono nel contesto i nostri conflitti interni.

Porto ad esempio un titolo nel quale mi sono imbattuto, “Papa Francesco invoca Lucifero durante la Messa di Pasqua 2013”. Deriva dall'ala del fondamentalismo anticattolico, e il sito diceva che “la Chiesa cattolica, come papa Francesco, rende il fatto di cantare una canzone d'amore al demonio parte del suo servizio di adorazione. Non ci credete? Cliccate sul video e guardate da voi”.

Chi potrebbe resistere? Il video mostra l'Exultet della Veglia Pasquale a San Pietro nel 2012 (all'epoca di Benedetto XVI) e nel 2013 (all'epoca di Francesco). Offre gentilmente il testo e la traduzione del sito: “Flammas eius — Lucifero fiammeggiante / lúcifer matutínus invéniat — Lucifero trova l'umanità / Ille, inquam, lúcifer, qui nescit occásum: Christus Fílius tuus — Io dico, O Lucifero che non sarai mai sconfitto, CRISTO È TUO FIGLIO!” (le maiuscole e il punto esclamativo sono loro).

Il video termina con le parole “Adorazione di Lucifero” in mezzo allo schermo sullo sfondo della navata di San Pietro mentre la gente canta “Amen”. Un bel tocco alla Leni Riefenstahl.

I latinisti di questo sito sembrano non aver colto l'uso di “stella del mattino” come titolo per Cristo nella Seconda Lettera di Pietro (cap. 1) e nel 2° e nel 22° libro dell'Apocalisse. La traduzione che usiamo nella Messa recita: “Ti preghiamo dunque, Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l’oscurità di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne. (…) Lo trovi acceso la stella del mattino, quella stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo Figlio”.

Queste cose sono dunque relative. Sono un grande ammiratore di Francesco e sono stato colpito e sfidato dalle sue parole. E quelli che non sono suoi ammiratori e ritengono necessario attaccare il papa in pubblico, anche se solo nel pubblico di una lista di indirizzi e-mail? Scrivendo sul weblog di padre John Zuhlsdorf, qualcuno che si è definito the Masked Chicken (il Pollo Mascherato) ha dato questo consiglio: “Quando a San Giovanni Maria Vianney alcuni sacerdoti hanno chiesto perché le loro chiese stavano perdendo fedeli, lui ha chiesto loro: 'Avete digiunato per loro? Avete pregato tutta la notte? Avete fatto penitenze?'”

Se, ha detto il Pollo Mascherato, “per ogni critica del papa che si vuole inserire on-line si dovesse prima compiere un atto di vera carità per qualcuno in segreto (perché non si può essere certi che il commento che voi avete programmato di realizzare sia tale), allora avremmo una Chiesa più santa e molti più commenti gentili”.

“Non mi sono guadagnato il privilegio di parlare di ciò che penso che il papa dovrebbe o non dovrebbe fare”, ha scritto. Imparare a dire la cosa giusta al momento giusto “è un dono che viene solo dopo che si è imparato a morire a se stessi, e il miglior inizio è costituito da umiltà, distacco e carità”.

È un buon consiglio per quasi tutti noi, visto che quasi chiunque ha qualcuno che vorrebbe davvero sminuire in pubblico. È un consiglio particolarmente buono parlando del papa, l'uomo che malgrado tutte le limitazioni alla sua autorità da parte della Chiesa è ancora il Santo Padre, il Successore di Pietro e il Vicario di Cristo.

David Millsex direttore esecutivo di First Things, è senior editor di The Stream, direttore editoriale di Ethika Politikae scrive per numerose pubblicazioni cattoliche. Il suo ultimo libro è Discovering MarySi può seguire su @DavidMillsWrtng.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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