Certamente questa resta una posizione più “morbida” rispetto a quella contemplata nel precedente Codice di Diritto Canonico, quello del 1917, dove al can. 1203 si condannava formalmente la cremazione, mentre col can. 1240 si comminava la privazione dei Sacramenti e delle esequie ecclesiastiche a quanti la scegliessero. Un provvedimento, che aveva una propria ragionevolezza: la cremazione è da sempre sinonimo di massoneria.
Fu proprio un “libero muratore”, Salvatore Morelli, a presentare il 18 giugno 1867 alla Camera dei Deputati la proposta di legge, finalizzata a circoscrivere sempre più il culto cattolico nella Chiesa, sostituendo ai Campisanti i forni crematori. Tale proposta fu anche da lui pubblicata a spese proprie con una prefazione “impegnativa”, quella di Giuseppe Garibaldi, il quale lodò quanti avessero osato «con audacia senza pari sfidare i pregiudizi dei secoli».
Non solo. Nel programma della massoneria italiana del 1874 si legge: «La massoneria italiana, augurando che i cimiteri divengano esclusivamente civili, senza distinzioni di credenze e di riti [ciò ch’è avvenuto – NdR], si propone di promuovere presso i municipi l’uso della cremazione da sostituirsi all’interramento». Poco dopo, nel 1878, un altro “grembiulino”, Gaetano Pini, fondò la prima Socrem, Società per la Cremazione italiana. Molte altre sorsero in diverse città. Presto si sentì l’esigenza di riunirle in una Lega Italiana, a stretta regia massonica. Ancora: sfruttando il materiale predisposto da Pini, fu messa a punto la legge Crispi, con cui dal 1888 la pratica della cremazione venne ufficialmente introdotta nell’ordinamento italiano, infischiandosene del parere negativo della Chiesa. Presto si diffuse in molti Comuni.
Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un retaggio del passato e che oggi tale doppio legame si sia sciolto. Sbagliato. Il sentimento anticristiano è rimasto in molti. Troppi. Non a caso è proprio l’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, a caldeggiare sul proprio sito l’iscrizione alle Socrem, all’I.Di.Cen.–Istituto Dispersione ceneri e cremazione ed all’Icrem, Istituto della Cremazione e Dispersione Ceneri, in quest’ultimo caso specificamente in natura.
A Lodi il 27 gennaio del 2013 fu il Grand’Oriente d’Italia a promuovere una cerimonia pubblica, alla presenza delle autorità civili, con deposizione di corona al monumento di Paolo Gorini nel bicentenario della sua nascita. Gorini non fu solo lo scienziato che mise a punto un procedimento di conservazione organica mantenuto gelosamente segreto, ma fu anche l’inventore del forno, che consentì l’introduzione della moderna cremazione in Italia.
Quest’anno Bruno Segre, massone e presidente onorario della Federazione Italiana della Società per la Cremazione, ha inviato all’Ufficio di Gabinetto del Ministero per lo Sviluppo Economico la richiesta di emissione di un francobollo dedicato alla cremazione.
E’ urgente, quindi, puntualizzare la linea tenuta dalla Chiesa in merito, dato che, spesso per ignoranza, i fedeli si gettano nell’abbraccio letale di pratiche sconsigliabili. Bisognerebbe però riabituarli anche ad un giusto e pio culto dei defunti, culto che sembrano aver completamente scordato. Forse perché nessuno li abitua più. Invece, il punto di partenza è proprio questo.