Con la messa celebrata a San Pietro, Papa Francesco nel pomeriggio di martedì 12 maggio apre la ventesima assemblea generale di Caritas Internationalis. I lavori dei trecento delegati di organizzazioni mondiali, riuniti a Roma fino a domenica 17 maggio per pianificare i prossimi quattro anni di attività, sono stati presentati in una conferenza tenuta nella Sala Stampa della Santa Sede e guidata dal direttore padre Federico Lombardi.
«Rispondere all’invito del Papa a costruire una Chiesa povera per i poveri, cercando di crescere nell’amore»: è questo l’obbiettivo fondamentale dell’assemblea, ha spiegato il presidente di Caritas Internationalis, il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, il quale, dopo due mandati successivi, sarà proprio in questa occasione sostituito da un nuovo presidente eletto.
Evidenziando l’attesa per l’imminente enciclica di Francesco, il porporato è partito dal titolo dell’assemblea, «Una famiglia umana. Cura per la creazione», per sintetizzare i temi all’ordine del giorno: non solamente le criticità date dalle emergenze naturali — come il riscaldamento globale o eventi catastrofici come i ripetuti e devastanti sismi in Nepal: saremo, ha detto «molto vicini al mondo che soffre» — ma soprattutto la difesa della dignità umana cercando sempre di essere giusti rispetto alla creazione. «Lo scopo di Carita Internationalis — ha sottolineato — non è solo quello di rispondere concretamente ai bisogni delle popolazioni, ma soprattutto educare il cristiano alla comunione cristiana dei beni. I beni della terra vanno condivisi».
Prima i poveri
© Sabrina Fusco / ALETEIA
L'Osservatore Romano - pubblicato il 12/05/15
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