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Kenya: cristiani costretti a imparare il Corano per salvarsi dagli islamisti

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© Brad Ruggles

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 11/05/15

La sorte che spetta ai cristiani nel Paese africano segnato dalle stragi degli estremisti di al Shaabab

Nella seconda guerra mondiale succedeva che per sfuggire alle retate naziste i bambini ebrei recitavano il Padre Nostro e l’Ave Maria; adesso per sfuggire alle milizie jihadiste, quelle che il 2 aprile scorso proprio a Garissa hanno trucidato i cristiani, al catechismo accanto al nome della mamma di Gesù si insegnerà anche quello della mamma di Maometto (Il Sussidiario.net, 11 maggio). 

IMPARARE I NOMI DI ALLAH
Quando le milizie arrivano armate di pistola, fucile e machete, evidenzia il quotidiano cattolico, non guardano la carta d’identità per separare i musulmani dai cristiani ma interrogano sul Corano come un tempo facevamo noi col catechismo di San Pio X. E allora devi mandare a memoria i 99 nomi di Allah, i fatti salienti della vita del Profeta, e tutto quanto può servirti per salvare la pelle. Lo ha spiegato ai giornalisti monsignor Anthony Muheria, il vescovo di Kitui, che insieme ad altri 25 presuli keniani ha incontrato il Papa. 

ESTREMISTI INCONTRASTATI
I vescovi kenioti, come annunciava Il Foglio (23 aprile), hanno maturato questa decisione sulla scorta di un ragionamento, ben spiegato da monsignor Muheria: ci vogliono chiarezza e coraggio nell’ammettere che l’obiettivo delle milizie islamiche estremiste di al Shabaab è quello di «fare dell’Africa un continente interamente musulmano». Con il beneplacito – dice – anche di certi «islamici moderati che provano simpatia per quegli intenti». 

MASSACRATO CHI NON SA LEGGERE I VERSETTI
C’è anche un altro episodio inquietante che rafforza i timori dei vescovi kenioti. La strage di novembre, sempre firmata da al Shabaab, con l’uccisione di 28 passeggeri su un bus, che era stato fermato dagli estremisti (Agi, 22 novembre). La Bbc raccolse la testimonianza di un passeggero, Ahmed Mahat, il quale aveva raccontato che sull’autobus c’erano piu’ di 60 persone e che gli uomini armati erano una decina. «Hanno separato i passeggeri somali da quelli non somali e a questi ultimi e’ stato ordinato di leggere il Corano. Hanno sparato alla testa a tutti coloro che non sono riusciti a farlo, uno per uno», ha affermato l’uomo. 

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estremismo islamico
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