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Quali sono le quattro debolezze dell’amore?

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Juan Ávila Estrada - Aleteia - pubblicato il 05/05/15

Il sentimento più potente ha grandi “talloni d'Achille”

Tenendo conto del fatto che l'amore umano possiede quattro dimensioni – biologica, affettiva, personale e trascendente –, è importante riconoscere che quando qualcuna di esse non è integrata nella relazione matrimoniale si produce un effetto nocivo sul fatto di stabilire un amore che di per sé deve essere per sempre.

La dimensione biologica è quella che coinvolge esclusivamente il corpo in modo eminentemente istintivo senza conoscenza primaria dell'altra persona. È la “chimica” iniziale di coloro che, vedendosi, si piacciono.

La dimensione affettiva inizia a comparire quando si scoprono valori emotivi e affettivi nell'altra persona e non la si guarda esclusivamente attraverso la lente erotica, ovvero per il semplice desiderio sessuale.

La dimensione personale coinvolge tutto l'individuo nella sua libertà, intelligenza, volontà e affettività, di modo che non lo si ama più solo con il corpo, con il desiderio o con i semplici sentimenti, ma si è disposti ad assumere impegni che durino nel tempo. 

La dimensione trascendente è quella che aiuta a comprendere che un amore umano è chiamato a diventare un amore divino e che entrambi sono chiamati alla reciproca santificazione se permettono che Dio sia il garante di quanto vogliono fare e vivere l'uno a favore dell'altro.

Il pericolo della disintegrazione di queste quattro dimensioni è nel fatto che ciascuna di loro, separatamente, ha enormi debolezze che la rendono vulnerabile nel tempo e nella convivenza.

La dimensione biologica corre il rischio della cosificazione, che non è altro che trasformare il coniuge in oggetto o “cosa”, fonte di piacere; viene cercato solo per il beneficio sessuale che apporta. Da questo punto di vista, entrambi possono diventare sfruttatori dell'altro, oppressori di piaceri, e ogni giorno si possono “animalizzare” di più cercando di trovare fonti di piacere venereo nuove e più potenti. I loro incontri si limitano all'ambito sessuale, sono capaci di “amarsi” solo a letto ma non hanno fatto altro che cercare se stessi nell'altra persona.

La dimensione affettiva ha come debolezza l'idealizzazione che consiste nel trasformare il partner in un “principe azzurro” o una principessa da racconti di fate, di quelli che non esistono sulla terra; quel tipo di persone che ha fatto sognare i fratelli Grimm nei loro racconti che finiscono sempre con “e vissero felici e contenti”. L'idealizzazione è quella che porta a creare false aspettative nei confronti dell'altro, è quella che deforma la vera natura dell'umanità e vuole vedere negli altri degli angeli e non semplici esseri umani pieni di virtù ma anche di difetti.

La dimensione personale ha come debolezza il fatto di trasformare la relazione in un semplice patto freddo pieno di clausole e non in un atto di donazione reciproca in cui ciascuno si dona per com'è e non solo come il “socio” che garantisce il fedele compimento di tutti i requisiti propri di un matrimonio.

La dimensione trascendente soffre del pericolo di fare della vita e della fede una dicotomia in cui Dio viaggia in modo parallelo e non intrecciato a quello che vive la coppia. Il matrimonio viene visto come un requisito sociale, il tempio come un recinto che evoca il sacro ma che non sacralizza la vita, il vestito bianco come il sogno di ogni principessa frustrata e il coniuge come il “salvatore” al quale si deve il fatto di aver trovato il senso della vita.

Solo l'unità di queste quattro dimensioni, azione che si realizza a poco a poco in modo razionale perché non vengono integrate dalla natura (bisogna imparare a farlo), è ciò che combatterà ciascuna di queste debolezze e farà dell'amore umano una vera esperienza liberatrice e santificatrice. La routine, l'incontro frequente e la convivenza non si vedranno minacciate dall'astio che sopravviene al fatto di voler amare a livello solo corporale o solo spirituale.

Fermi alle prime due dimensioni, gli sposi non saranno capaci di amarsi al di là del letto, e tra i due apparirà rapidamente il disincanto quando si renderanno conto che lui non è un principe e lei non è una principessa, ma si è semplici plebei pieni di difetti che a volte rendono difficile la stabilità.

Se si tratta di fidanzati, crederanno che i rapporti prematrimoniali siano un diritto naturale e ovviamente l'unica cosa che faranno sarà pretendere di trovare nel sesso l'amore che è ancora ben lungi dall'apparire.

Finché non si amerà con tutto il proprio essere e non si trascenderà nell'incontro con Dio, ci sarà sempre un debito nei confronti dell'amore, che sarà inafferrabile e ci farà pagare le conseguenze di averlo fatto male.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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