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Boko Haram, per il vescovo di Madiguri forse l’inizio della fine

monsignor Oliver Dashe Doeme

© Aiuto alla Chiesa che Soffre

Aiuto alla Chiesa che Soffre - pubblicato il 28/04/15

Nelle ultime settimane una battuta d'arresto per le truppe islamiste in Nigeria

«Speriamo che sia davvero l’inizio della fine di Boko Haram», così monsignor Oliver Dashe Doeme commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione in Nigeria, dove nelle ultime settimane la setta islamista sembra aver subito una battuta d’arresto.

È di queste ore la notizia del ritrovamento di centinaia di corpi in prossimità della città di Damasak – nello stato nord-orientale di Borno di cui Maiduguri è capitale – riconquistata dall’esercito nigeriano circa un mese fa. Secondo le ricostruzioni si tratterebbe delle oltre 400 persone rapite da Boko Haram durante la ritirata dalla città.
«Gli estremisti continuano ad agire perché i militari non sono stati in grado di colpire tutte le loro roccaforti – afferma monsignor Doeme – e non mi sorprende che abbiano attaccato nuove persone».

Il presule riferisce tuttavia della riconquista di numerose zone da parte dell’esercito e confida nel nuovo presidente eletto Muhammadu Buhari che dal 1983 al 1985 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Militare Supremo. «Buhari ha una solida esperienza in campo militare e questo avrà sicuramente effetti positivi nella lotta ai terroristi. Combattere Boko Haram rappresenta una delle priorità del nuovo governo e finalmente possiamo sperare nella fine di questa follia».
A seguito della riconquista delle aree un tempo in mano ai “talebani africani”, i primi rifugiati hanno potuto fare finalmente ritorno a casa. Monsignor Doeme sta visitando molte parrocchie della sua diocesi per dare conforto ai fedeli appena tornati.

Le violenze di Boko Haram hanno gravemente colpito la diocesi di Maiduguri, la più popolosa di tutta la Nigeria. 5mila dei 125mila fedeli cattolici sono stati uccisi dagli estremisti e 100mila sono dovuti fuggire, inclusi 26 dei 46 sacerdoti diocesani, 30 religiose e oltre 200 catechisti. Dei 40 centri parrocchiali, 22 sono attualmente deserti o occupati da Boko Haram, mentre 350 chiese sono state distrutte. Infine sono state chiuse tre delle quattro scuole cattoliche.

Nonostante l’atroce sofferenza, monsignor Doeme invita i suoi fedeli a non cedere al desiderio di vendetta. «I crimini commessi da Boko Haram sono opera del demonio. Soltanto Dio ci può liberare: sarà Lui a combattere questa guerra e porre fine alle violenze».

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