Aleteia logoAleteia logoAleteia
giovedì 28 Marzo |
Aleteia logo
News
separateurCreated with Sketch.

Terremoto Nepal: urge l’aiuto di tutti

000_TS-DEL6409759-AFP – it

© PRAKASH SINGH / AFP

TOPSHOTS-NEPAL-DISASTER-EARTHQUAKE TOPSHOTS A Nepalese woman walks past a damaged house in Balaju in Kathmandu on April 27, 2015. International aid groups and governments intensified efforts to get rescuers and supplies into earthquake-hit Nepal on April 26, 2015, but severed communications and landslides in the Himalayan nation posed formidable challenges to the relief effort. As the death toll surpassed 2,000, the US together with several European and Asian nations sent emergency crews to reinforce those scrambling to find survivors in the devastated capital Kathmandu and in rural areas cut off by blocked roads and patchy phone networks. AFP PHOTO/PRAKASH SINGH

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 27/04/15

Mahindra (Caritas): "nei distretti rurali i più poveri e senza soccorsi". Stanziati fondi da Cei e Caritas italiana

Mentre con il passare delle ore si aggrava il bilancio delle vittime causato dal terremoto che il 25 aprile ha colpito il Nepal, facendo sentire i suoi effetti anche in India, Tibet e Bangladesh, si è messa immediatamente in moto la rete di solidarietà della Caritas e della Chiesa italiana.

La prima urgenza si concentra nella ricerca dei sopravvissuti tra le macerie delle centinaia di edifici caduti e l’aiuto agli sfollati in un Paese già al limite della sopravvivenza.

L'aspetto ancor più preoccupante, secondo Mahindra, program manager di Caritas Nepal, al momento in Dhulikeli, a sud est della capitale nepalese Kathmandu, dove si stava svolgendo la Conferenza sull’agricoltura di Caritas Asia, sono i distretti rurali, “dove i danni sono ingenti, le popolazioni molto povere e difficilmente raggiungibili. Le informazioni che ci arrivano da lì parlano di devastazione e di assenza di soccorsi". L'aeroporto, distante circa un'ora da Dhulikeli, viene aperto e chiuso a singhiozzo e questo rende anche difficile il rientro dei delegati Caritas presenti alla Conferenza.

A KathmanduCaritas Nepal è preoccupata di fornire un riparo di fortuna e generi di prima necessità a chi non ha più casa: teloni di plastica e fogli di lamiera, cibo e acqua. Sono in molti a dormire per la strada a causa delle scosse di assestamento che si susseguono. La notte scorsa, la pioggia ha ancor più complicato le operazioni di soccorso.

L’esperienza insegna che oltre al pane occorre anche un supporto psicologico ed è quanto sta provando a fare la Caritas nepalese con l’aiuto delle altre Caritas della rete internazionale, tra cui Caritas italiana: i bisogni, purtroppo, sono destinati a crescere e c’è preoccupazione per le famiglie più vulnerabili.

Papa Francesco ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale perché le popolazioni colpite dal sisma “abbiano il sostegno della solidarietà fraterna” e la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha subito deciso lo stanziamento dai fondi 8xmille di 3 milioni di euro, destinandoli alla prima emergenza attraverso il nunzio apostolico in India e Nepal, mons. Salvatore Pennacchio.

Ma non basta.

Per questo Caritas italiana, che ha già stanziato un contributo, rilancia l’appello alla solidarietà, sottolineando che con 25 euro si possono fornire alimenti essiccati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare:
–  acqua per una famiglia per una settimana;
–  una tenda per ospitare 3 famiglie;
–  30 kg di riso sufficienti per una famiglia per un mese.

Tags:
terremoto nepal
Top 10
See More