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Gli idoli della nostra vita: se non preghi Dio, chi preghi?

screenshot No other Gods

© Public Domain / Youtube

Catholic Link - pubblicato il 23/04/15

Un video molto bello ci aiuta a riflettere

Katie Coyle

Ecco un video davvero potente che dimostra molto di ciò che accade nel mondo oggi. Non è che gli hobby e le attività degli adolescenti che appaiono nel video siano negativi; in realtà sono molto, molto positivi! Quando sono svolti senza alcun altro scopo più grande, però, diventano mezzi per un fine – e quel fine è mettere il proprio hobby sul piedistallo. Che lo si capisca o meno, tutti preghiamo. La questione è chi o cosa preghiamo.

Quando guardiamo questo video, è facile chiedersi se Dio vuole solo toglierci tutto ciò che ci piace. Non è quello che dice il video. Il Padre, infatti, conosce il nostro cuore in modo così intimo da capire cosa ci porterà alla vera realizzazione, alla vera gioia e al vero amore. Da questa intima conoscenza – questo amore infinito – derivano i comandamenti. Una guida perché il nostro cuore sia perfettamente realizzato… “Io sono il Signore, tuo Dio… non avrai altri dei di fronte a me” (Es 20, 2-3).

L'unico modo per sperimentare la vera gioia è essere liberi dalle cose di questo mondo. Essere liberi non significa necessariamente condurre una vita di povertà estrema, ma a volte il Signore ci chiede di abbandonare delle cose per essere più vicini al Suo cuore. Ma perché un Dio che è tutto amore toglie delle cose? L'esempio di Sant'Agostino ci ricorda che ciò che il mondo ha da offrire non sarà mai abbastanza per riempire il vuoto a forma di Dio del nostro cuore: “Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te”. Dio ci invita a una vita di grandezza, non di conforto, e ci chiede di andare oltre il fatto di misurarci in base ai nostri talenti, al nostro aspetto e alla nostra intelligenza. Ci chiede di guardare a Lui piuttosto che a ciò che ci circonda. Anziché mettere la nostra identità in ciò che possiamo meritare, il Padre ci chiede di metterla nel Suo amore gratuito e totale.

“In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1 Gv 4, 9-10).

Solo con Dio la vita ha una direzione e uno scopo. Questo video ci ricorda che il cristianesimo riguarda non il fatto di gettare nella spazzatura tutto ciò che mettiamo sul piedistallo, ma la scoperta dello scopo più grande che hanno queste cose nella nostra vita. Ma come possiamo riuscirci?

Costruendo una base solida… un incontro con Dio.

Quando incontriamo Dio, incontriamo Colui che conosce e capisce davvero intimamente le ragioni per cui abbiamo un'inclinazione per un certo tipo di musica, per certi hobby, sport e forme d'arte. Questo incontro d'amore ci trasforma completamente e ci aiuta a scoprire che siamo chiamati ad andare controcorrente e ad “essere” un certo tipo di persone piuttosto che a “svolgere” un certo tipo di attività. Un vero incontro con Cristo apre il nostro cuore alla realizzazione, alla sicurezza e alla gioia totali. Gesù ci dice: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10). Con Lui, all'improvviso fare uno sport diventa tanto di più. All'improvviso ascoltare musica non è riempire il silenzio. Improvvisamente tutto acquista significato!

Vivere come da innamorati
Il cristianesimo non ci priva di ciò che amiamo, ma fa l'esatto opposto, e amplia il nostro cuore in modi che non avremmo mai pensato fossero possibili. Quando iniziamo a vivere come se fossimo innamorati, tutto va naturalmente al suo posto. Non dobbiamo rinunciare a tutti i nostri hobby, ma trovare il loro posto nella nostra vita in relazione a Dio.

Quando viviamo come innamorati, ciò che facciamo non ci riguarda più; riguarda Colui che conosce intimamente il nostro cuore. Vivere da innamorati è fare tutto per la maggior gloria di Dio…

Papa Francesco continua a stimolare tutti noi, ma si è rivolto direttamente ai giovani in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile. Abbiamo il coraggio di accogliere il suo invito e di perseguire qualcosa di più di quello che ci offre il mondo?

“Oggi, farà bene a tutti chiedersi con sincerità, che ciascuno pensi nel suo cuore: in chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù? Tutti abbiamo spesso la tentazione di metterci al centro, di credere che siamo l'asse dell'universo, di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o di pensare che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma tutti sappiamo che non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. E finiamo “riempiti”, ma non nutriti, ed è molto triste vedere una gioventù “riempita”, ma debole. La gioventù deve essere forte, nutrirsi della sua fede e non riempirsi di altre cose! “Metti Cristo” nella tua vita, metti in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso! Vedete cari amici, la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana: ci toglie dal centro e mette al centro a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza, speranza. Apparentemente sembra che non cambi nulla, ma nel più profondo di noi stessi cambia tutto. Quando c'è Dio, nel nostro cuore dimora la pace, la dolcezza, la tenerezza, il coraggio, la serenità e la gioia, che sono i frutti dello Spirito Santo (cfr Gal 5, 22); allora la nostra esistenza si trasforma, il nostro modo di pensare e di agire si rinnova, diventa il modo di pensare e di agire di Gesù, di Dio. Cari amici, la fede è rivoluzionaria e io oggi ti chiedo: sei disposto, sei disposta e entrare in quest’onda rivoluzionaria della fede? Solo entrando in quest’onda la tua giovane vita acquisterà senso e così sarà feconda!” (Papa Francesco, 25 luglio 2013)

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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