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Da Ratzinger al pagamento delle “jizia”: l’ultimo orrore targato Isis

ISIS Fighters – © Al-Furqan Media – it

© Al-furqan Media

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 21/04/15

Etiopia in lutto per l'omicidio in Libia, ad opera degli estremisti islamici, di 29 migranti copti

Tre giorni di lutto nazionale saranno proclamati in Etiopia in memoria dei 29 migranti copti giustiziati in Libia dall'Isis. Il provvedimento è stato annunciato dal ministro per l'Informazione e portavoce del governo, Redwan Hussein, ed entrerà in vigore il 20 aprile, dopo la sua adozione da parte del Parlamento. In tutto il Paese africano le bandiere saranno issate a mezz'asta in segno di cordoglio (Avvenire, 19 aprile).

LA CONDANNA DI ADDIS ABEBA
Le autorità di Addis Abeba nel frattempo hanno confermato che i cristiani "innocenti" assassinati "barbaramente" dagli jihadisti libici erano tutti propri connazionali. Il video diffuso dall'Is mostrava l'esecuzione dei copti, alcuni decapitati e altri freddati con uno sparo alla nuca.

"LEZIONE" DI ISLAM
All'inizio il video, diffuso dal canale Al Furqan, l'ala mediatica del movimento, ripercorre la storia dell’islam nella versione integralista salafita (salaf erano i primi seguaci di Maometto) e cita numerosi passi del Corano, a partire dalla Surat al-Tawad, per dare un fondamento religioso alla guerra contro le altri fedi: "Combatterai contro chi non crede in Allah fino all’ultimo giorno…". Una visione dell’islam che però è rigettata dalla maggioranza dei teologi contemporanei in quasi tutti i Paesi arabi e musulmani (La Stampa, 20 aprile).

NEL MIRINO CRISTIANI E RATZINGER
Poi c’è una sorta di dissertazione sul cristianesimo, la sua divisione fra cattolici, ortodossi e protestanti, con le immagini di Papa Benedetto XVI e altri esponenti della cristianità. "Diciamo ai cristiani che vi troveremo ovunque, anche se sarete protetti in roccaforti fortificate", avverte uno speaker armato di pistola e in stile Jihadi Joe, che lancia le solite minacce contro le "nazioni crociate" e afferma che i cristiani devono convertirsi o pagare la tassa prevista dalla legge islamica, la "jizia".

LE DUE ZONE DELLE ESECUZIONI
I terroristi quindi spiegano che le esecuzioni sono state condotte da due movimenti affiliati all'Is nella provincia di Barka, nella Libia orientale, e nella provincia del Fezzan, nel sud. A fare da sfondo sono infatti una spiaggia della Libia nord-orientale per 12 decapitazioni e un'area desertica nel sud per altri 16 uomini che vengono uccisi con un colpo alla nuca. La confezione del video è simile a quella della strage degli egiziani di febbraio. 

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