Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori (Salmo 126)
La buona notizia è giunta il 27 marzo scorso quando un gruppo di cinquanta impiegati di EWTN, la rete globale televisiva e radiofonica cattolica, ha partecipato a un bel progetto comunitario dell'organizzazione Habitat for Humanity. che costruisce abitazioni per persone con basso reddito che non possono sostenere gli alti costi di una casa.
Organizzati con abiti da lavoro, scarponi e guanti, questi uomini e donne quel giorno hanno sostituito telecamere, microfoni, fili e consolle audio e video con pennelli, martelli, pale e strumenti per la pulizia per lavorare alla rifinitura di un'abitazione che è una di quelle ora chiamate “Case Papa Francesco”, perché ispirate dal costante appello del papa ad uscire verso le periferie esistenziali e dal suo impegno ad aiutare i più bisognosi. Case simili sono state costruite in tutti gli Stati Uniti con donazioni offerte in onore di Francesco.
Gli operatori erano divisi in due squadre. La prima ha lavorato la mattina, la seconda il pomeriggio, realizzando opere di pittura, falegnameria e pulizia per dare i ritocchi finali a questa abitazione situata nella città di Center Point. “È una grande opportunità perché la comunità cattolica offra il suo sostegno al lavoro svolto da Habitat for Humanity”, ha affermato Michael Warsaw, direttore esecutivo di EWTN, che ha guidato l'équipe che ha lavorato a questa opera umanitaria.
La futura residente dell'abitazione è Gabby Coleman, membro del Grande Tempio Missionario Battista di Birmingham, Alabama, e tecnica anestesista presso l'ospedale UAB della città. Insieme alla figlia Tremayah, di 7 anni, presto si trasferirà in questa casa. Entusiasta, ha commentato: “Il fatto di essere padrona della mia casa cambierà la nostra vita. Saremo benedette dal fatto di avere qualcosa che possiamo chiamare nostro”.
James Blackwelder, programmatore delle pagine web di EWTN, ha dichiarato che “l'opportunità di lavorare con Habitat for Humanity è stata un'esperienza estremamente gratificante. È stata un'occasione per mettere in pratica la carità cristiana e la generosità, per restituire qualcosa di quello che l'amore misericordioso di Nostro Signore ha dato a me e alla mia famiglia. Un'esperienza indimenticabile”.
Habitat for Humanity è un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro con principi cristiani fondata nel 1976 in Georgia (Stati Uniti). Attualmente è presente in più di 100 Paesi e sostiene le famiglie in difficoltà. Riassume così il proprio lavoro:
La nostra visione: Un mondo in cui tutti abbiano un luogo adeguato in cui vivere.
La nostra missione: Habitat for Humanity convoca le persone per costruire abitazioni, comunità e speranza, e mostrare così l'amore di Dio in azione.
I nostri principi della missione:
1.- Dimostrare l'amore di Gesù Cristo.
2.- Concentrarsi sull'abitazione.
3.- Chiedere abitazioni adeguate.
4.- Promuovere la dignità e la speranza.
5.- Sostenere uno sviluppocomunitario trasformatore e sostenibile.
“Alla fine della giornata, sul volto dei volontari si notava felicità più che stanchezza, e molti si sono mostrati desiderosi di avere un'altra opportunità di servire. Possiamo solo immaginare la felicità di una madre e di sua figlia quando entreranno nella loro casa nuova e pulita, costruita con sforzi e affetto da un gruppo di persone esperte e inesperte, ma di buon cuore”, ha commentato Nury Becerra, membro dell'équipe di produzione di EWTN.
Termino con il commento di papa Benedetto XVI in occasione dell'udienza generale di mercoledì 31 agosto 2005: “Il Salmo 126, ora proclamato, presenta davanti ai nostri occhi uno spettacolo in movimento: una casa in costruzione, la città con le sue guardie, la vita delle famiglie, le veglie notturne, il lavoro quotidiano, i piccoli e i grandi segreti dell’esistenza. Ma su tutto si leva una presenza decisiva, quella del Signore che aleggia sulle opere dell’uomo, come suggerisce l’avvio incisivo del Salmo: 'Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori'”.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]