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I lebbrosi con cui vivo sono angeli!

Padre Uribe con niña enferma de lepra – it

© Padre Uribe

Padre Uribe

Miriam Diez Bosch - Aleteia - pubblicato il 13/04/15

In Corea la Chiesa è fortemente impegnata con le persone affette dal morbo di Hansen

I lebbrosi angeli? Ovviamente sì. Per Luis Mari Uribe, francescano sacerdote di Gernika che ha lasciato la Spagna 50 anni fa per andare a vivere con i malati di lebbra in Corea, queste persone sono angeli, e i coreani poveri che con il loro denaro aiutano il lebbrosario sono uomini e donne di buona volontà.

“Posso certificare la generosità della gente coreana, e non solo dei cristiani, in risposta a queste persone emarginate dalle loro famiglie e dalla società”, ha detto.

Per il presbitero, nelle zone rurali del Paese l'evangelizzazione è una sfida: “Nella vita di campagna, di coloro che continuano a lavorare la terra, la Chiesa coreana è entrata poco. Le persone che vivono in campagna hanno poca connessione ecclesiale”.

“Le parrocchie si trovano nelle città e nei villaggi che sono al centro di un territorio rurale. Da questi centri parrocchiali si arriva alle campagne mediante piccole cappelle o stazioni missionarie assistite dal parroco e dalle religiose”, ha aggiunto.

Ad ogni modo, la Chiesa è riconosciuta e apprezzata per la sua opera di giustizia sociale. Il suo impegno in difesa dei poveri e delle persone che hanno subito violenza a livello sociale, lavorativo e politico ai tempi ormai passati del sistema dittatoriale ha attirato molte persone alla Chiesa e sono aumentati i Battesimi. “Attualmente è la Chiesa che cresce di più a livello numerico tra le varie religioni del Paese”.

Papa Francesco ha ricevuto di recente i vescovi coreani in visita ad Limina, chiedendo loro di andare avanti senza mondanità spirituale, cattolicesimo facile o benessere religioso, ma puntando sull'amore per Gesù e la sua Croce e su quello per la loro storia, fatta di persecuzione e di martirio.

Le parole del papa sono una sfida per la Chiesa coreana: “A tutti noi costerà questo impegno. Ai vescovi, al clero, ai religiosi, ai laici… Stiamo vivendo nella comodità, forse nella mondanità che indica il papa”.

Questa idea è stata spiegata anche dalla coreana Clara Jin Hong, che ha commentato con Aleteia che fino a poco tempo fa “la Chiesa della Corea del Sud era rappresentata dallo slogan 'Corea dinamica'”.

“Questo meraviglioso Paese asiatico ha lati meno attraenti”, ha ricordato. “L'ideologia del supersviluppo esclude spazi per la compassione, la carità, la misericordia, la vicinanza… generando una mentalità basata su un'interminabile concorrenza”.

Cos'è la lebbra?

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la lebbra – curabile – è una malattia cronica.

È causata da un bacillo a moltiplicazione lenta, il mycobacterium leprae. Il periodo di incubazione della malattia è di circa cinque anni. I sintomi possono tardare fino a 20 anni a comparire.

La malattia colpisce principalmente la pelle, i nervi periferici, la mucosa delle vie respiratorie e gli occhi.

Pur non essendo molto contagiosa, la lebbra si trasmette attraverso le secrezioni nasali e orali quando c'è un contatto stretto e frequente con malati non curati.

La diagnosi precoce e il trattamento multifarmaco continuano ad essere gli elementi fondamentali per eliminare la malattia come problema di salute pubblica.

Se non curata, la lebbra può provocare lesioni progressive e permanenti alla pelle, ai nervi, alle estremità e agli occhi.

In base ai dati ufficiali provenienti da 115 Paesi, l'incidenza della lebbra registrata alla fine del 2012 era di 189.018 casi, e nello stesso anno sono stati notificati circa 232.857 nuovi casi.

Nella foto, padre Uribe insieme a una bambina tredicenne malata di lebbra

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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