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In Calabria il vescovo emana le regole anti-inchino

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 30/03/15
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Nomi dei portatori dei santi estratti a sorte, richiamo alle Confraternite e niente soste “sospette”Nessuna sosta davanti alle case dei boss. Niente incanto: per stabilire chi porta la statua non avrà più luogo un'asta nella quale vince chi offre di più, ma un'estrazione dei nomi. Vigilanza dei parroci sul nuovo sistema. Sono le principali novità introdotte dal vescovo della diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera, Luigi Renzo, relativamente al funzionamento dell'Affruntata di Sant'Onofrio, una delle più famose processione che annualmente si tengono in provincia di Vibo Valentia (Vatican Insider, 30 marzo).

IL PRECEDENTE DI OPPIDO MAMERTINA
Insieme alla Madonna delle Grazie di Oppido Mamertina. la Madonna della Montagna di Polsi. l'Addolorata dell'Affruntata è uno dei riti religiosi che spesso sono stati utilizzati dalla 'ndrangheta calabrese per manifestare il proprio potere sul territorio. La scorsa estate l'ultimo "inchino", (cioè una breve sosta davanti casa di qualche vecchio boss, magari malato) in quel di Oppido, scatenò polemiche a non finire e un'inchiesta dalla Direzione distrettuale antimafia. In quell'occasione si aprì un intenso dibattito all'interno della Chiesa calabrese e nazionale.

I CASI DI STEFANACONI E SANT'ONOFRIO
Anche l’Affruntata, che simboleggia l’incontro fra la Madonna e il Figlio risorto, negli ultimi anni aveva fatto parlare di sé per gli "inchini". Basti pensare che un anno fa, a Stefanaconi, sempre in provincia di Vibo Valentia, la processione è stata commissariata con la conseguenza che le statue furono portate dai volontari della Protezione civile, mentre proprio a Sant’Onofrio il rito è stato sospeso perché alcuni dei "portantini", erano uomini vicini alle cosche (Il Tempo.it, 30 marzo).

IL MONITO DEL VESCOVO
Il vescovo Renzo stimola i cristiani a non lasciarsi «espropriare di ciò che appartiene al loro patrimonio religioso più genuino, lasciandolo in mano a gente senza scrupolo, che non ha nulla di cristiano ed anzi persegue una “religione capovolta”, offensiva del vero Cristianesimo popolare» (Adnkronos, 30 marzo). Anche ai pastori viene chiesto più coraggio: «Occorrono segnali concreti di “rottura” da certi andazzi impropri», scrive il regolamento invitando ad affidare «ai giovani che frequentano la parrocchia e sono veramente impegnati in un cammino di fede la possibilità di portare le statue, rendendoli protagonisti anche nell’organizzazione». 

MESSAGGIO ALLE CONFRATERNITE
Rivolgendosi ai membri delle Confraternite che curano tradizionalmente l’Affruntata, il vescovo chiede di rinunciare «a certi pretesi privilegi e si mostrino più collaborativi con i parroci nell’eseguire scrupolosamente tutte le direttive diocesane in materia». Novità anche nella scelta dei portatori delle statue, in passato compito preteso e affidato ai rampolli delle famiglie mafiose come una sorta di consacrazione del loro ruolo sociale sul territorio. 

L'ESTRAZIONE DEI PORTATORI
Il regolamento delle processioni prescrive che tale scelta sia fatta per estrazione da un elenco di prenotati il giorno della Domenica delle Palme; e sparisce l’incanto ovvero un sistema di offerte in denaro, libere o celate, in base al quale si stabilivano i portatori. Dovranno essere i parroci, in collaborazione con il comitato festa, a vigilare sulla scelta dei portatori, in ogni caso «non sono ammessi a questo compito persone aderenti ad associazioni condannate dalla Chiesa, che siano sotto processo in corso per associazione mafiosa o che siano incorse in condanna per mafia, senza prima aver dato segni pubblici di pentimento e di ravvedimento».

VIETATE LE SOSTE SOSPETTE
Un’altra disposizione vuole evitare, infine, le soste pilotate come segno di devozione verso le famiglie mafiose, come emerso nel caso avvenuto ad Oppido Mamertina. Il regolamento della diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera vieta espressamente di «girare o sostare con le sacre immagini davanti a case o persone, tranne che si tratti di ospedali, case di cura, ammalati».