“Me lo hanno cambiato”, “Non è più quello di prima”, “Che gli succede?”…Oltre ai cambiamenti fisici che si verificano nel corpo dell'essere umano durante l'adolescenza, sorgono cambiamenti nella personalità che richiedono la conoscenza e la preparazione dei genitori per comprendere meglio gli adolescenti e saper affrontare le situazioni che nasceranno durante il cammino.
Ecco cinque aspetti principali di cui i genitori devono essere a conoscenza, magari prima che i loro figli entrino nell'adolescenza:
1. Verificherai grandi cambiamenti in tuo figlio
Non sarà più il bambino giocherellone che ti racconta le sue avventure, né ti abbraccerà quando arriverai a casa; ora ti risponderà a monosillabi e forse neanche ti saluterà.
Una lamentela comune dei genitori di adolescenti è che il figlio è passato dall'essere una persona tenera, gentile e di buon carattere ad essere un ragazzo introverso, forse un po' ribelle e altezzoso.
In alcuni giovani questo cambiamento è più drastico che in altri, ma è normale che si verifichino delle modifiche. Ad esempio, nell'infanzia sono tipici il gioco e l'attività, nell'adolescenza si verifica il contrario: inattività, trascuratezza e pigrizia. Per questo l'adolescente può dormire ore e ore.
Gli adolescenti potranno anche essere disordinati e tenderanno a dimenticare le cose, il che spesso provoca contrasti con i genitori.
“Se impazzisci per il cappotto gettato da una parte o gli asciugamani buttati in bagno, respira profondamente e vai avanti. Bisogna semplicemente tenero conto del fatto che l'adolescente non lo fa per darci fastidio. È un riflesso del fatto che i suoi pensieri sono da un'altra parte”, ha spiegato Tania Santiago, docente di scuola secondaria e baccalaureato, in un articolo di Sontushijos.org.
2. Si preoccuperà del suo aspetto più che mai
Una delle maggiori preoccupazioni degli adolescenti riguarda il loro aspetto. Il corpo è in pieno cambiamento, e non stupisce che gli adolescenti trascorrano tanto tempo a guardarsi allo specchio.
“Se tuo figlio non è felice di ciò che vede (pochi lo sono), questo può minare la sua autostima. Cerca di evitare di scherzare sul suo fisico, ed è un errore anche far pensare loro che non ha importanza. Quella che a tuo avviso è una stupidaggine, per loro rappresenta un mondo”, suggerisce la Salgado.
“Cerca di spiegargli che la gente nota appena quello a cui lui dà tanta importanza. Quanto meglio si sentono gli adolescenti con se stessi, migliore sarà la loro autostima e avranno più armi per affrontare i problemi di ogni giorno”.
3. Sarà un turbinio di emozioni
Nell'adolescenza si verifica la scoperta della propria identità. C'è un'ambivalenza tra infanzia e maturità, ovvero si scopre se stessi con tratti da adulto e tratti da bambino.
Questa situazione porta l'adolescente all'insicurezza di fronte a questa realtà ambigua, per cui usa maschere di comportamento che impediscono agli altri di rendersi conto della realtà. È un meccanismo inconsapevole.
Queste maschere sono l'aggressività e la ribellione. Ogni adolescente ha un modo diverso di essere aggressivo, a volte con violenza verbale o di comportamento. Altri, invece, le esprimeranno attraverso un desiderio di richiamare l'attenzione, perché vogliono gridare al mondo “Io sono io”.
4. Dovrai continuare ad essere padre o madre, non trasformarti in amico
Durante l'adolescenza è frequente che i genitori si chiedano quanto devono essere amici dei propri figli e fino a dove devono arrivare le loro figure di autorità, perché temono di essere “cattivi” con loro e non vogliono sentirsi rifiutati.
La psicologa cilena Pilar Sordo ha spiegato al riguardo: “Non vogliamo vederli con la faccia lunga, non vogliamo che ci dicano che siamo antiquati, diversi dai genitori dei loro amici. In realtà, vogliamo sembrare evoluti e questo ci fa essere tremendamente ambigui nel nostro modo di educare; ci costa dire di no (…), per cui mettiamo i bambini in una rete di insicurezze che impedisce loro di sapere cos'è giusto e cosa non lo è e tutto sembra permesso”.
Ciò che è certo è che l'amicizia annulla l'autorità dei genitori: non è possibile che i due concetti si amalgamino nel ruolo di genitori, hanno fini diversi: l'autorità educa, l'amicizia devia l'obiettivo educativo.
Ciò che è necessario è costruire un rapporto di fiducia: quando un genitore riesce a guadagnarsi la fiducia dei figli, sta gestendo bene l'autorità.
Questa fiducia si caratterizza per l'esistenza di linee aperte al dialogo, ascolto permanente, vicinanza e orientamenti pertinenti; tutto questo fa parte dell'esercizio educativo dei genitori, molto diverso dalla dinamica messa in atto dagli amici.
5. Avrà bisogno di te, non lasciarlo solo
Tutti questi cambiamenti non risultano facili per i genitori, perché molti non sanno come adattarsi e scelgono di lasciare che i figli vivano nel loro mondo per non provocare scontri e discussioni, ma questa distanza è un errore gravissimo. In questa fase, i genitori devono essere molto presenti, perché questo dà sicurezza e rafforza l'autostima.
Lo hanno assicurato numerosi studi, uno dei quali condotto dall'Università Statale della Pennsylvania e che ha rivelato che quanto più i genitori trascorrono del tempo con i figli, tanto più questi ultimi avranno un migliore sviluppo sociale a scuola e più autostima nell'adolescenza.
“Passare del tempo con i figli può essere un compito complesso per molti genitori a causa del lavoro, ma ogni cosa conta”, ha detto al quotidiano La Tercera Susan MacHale, psicologa e autrice della ricerca.
In questa età, i figli vedono interesse per loro in ogni contatto. “La presenza e la vicinanza nei confronti dei figli dimostra loro che c'è un interesse per la loro vita, il che si ripercuote sulla loro autostima, visto che si sentono avallati dall'altro”, ha osservato lo psicologo Rodrigo de la Fabián. E se questo “altro” sono i genitori, la salute mentale è più forte.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]