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Confessioni di un cardinale “follemente innamorato” della Chiesa

Dolan Blesses Badge – it

Jeffrey Bruno

Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 27/03/15

L'arcivescovo di New York: la speranza per il futuro viene solo dalla fede

Abusi sessuali, ruolo delle donne nella Chiesa e omosessualità sono alcuni dei temi di cui il cardinale Timothy Dolan ha parlato con John L. Allen Jr, giornalista della CNN, vaticanista e firma importante di Crux, il sito cattolico del Boston Globe, in alcune conversazioni avvenute durante eventi o incontri pubblici e privati tra il 2009 e il 2010 e raccolte ora nel libro “Un popolo di speranza. Timothy Dolan in dialogo con John L. Allen Jr” (Marcianum Press).

Dopo aver tracciato una breve biografia del porporato, il testo affronta i temi più scottanti del cristianesimo, offrendo anche le riflessioni del porporato su come il cattolicesimo possa offrire un messaggio di speranza per il mondo.

Lo scandalo degli abusi sessuali
Dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, la Chiesa è stata inondata da una lunga serie di scandali inerenti abusi sessuali commessi da membri del clero, che per Allen “rappresentano senza dubbio la crisi più seria che il cattolicesimo si è ritrovato ad affrontare negli ultimi cinquant’anni”.

Finora la Chiesa cattolica ha pagato circa 2,5 miliardi di dollari di risarcimento alle vittime solo negli Stati Uniti, ma ad essere incalcolabile è il danno d’immagine che ha subito.

“Molte persone non riescono più a vedere un uomo con il collare senza che gli venga subito in mente uno stupro”, ha confessato il cardinale Dolan. “C’è stata un’imponente perdita di credibilità, e senza quella non hai molto da dare ai tuoi fedeli mentre tieni Messa. È come un matrimonio: una volta persa la fiducia è davvero difficile recuperarla”.

A suo avviso, i vescovi hanno preso i casi di abusi sessuali “molto seriamente, e credevano che stessero facendo le migliori scelte possibili. Certamente avrebbero dovuto consultarsi con uno psichiatra, o con delle autorità giudiziarie su come trattare queste situazioni. Invece credettero che sarebbe stato sufficiente procedere con il regolare protocollo di risoluzione della Chiesa”.

Sulla scia di questo, il porporato si è detto favorevole a controlli che limitino il potere dei vescovi. “Si potrebbe pensare che il Vangelo sia sufficiente a limitare il nostro potere, infatti ci chiede di essere umili e di farci un’analisi di coscienza – anche con l’aiuto di altre persone, per essere sicuri di essere sulla giusta strada. Ma purtroppo nella Bibbia si tratta anche del peccato originale! Questo significa che noi, che dovremmo essere retti, siamo anche imperfetti”.

Il ruolo delle donne nella Chiesa
Fra le tante critiche alla Chiesa cattolica, una delle più ricorrenti è l’accusa di avere un problema con le donne. Il cattolicesimo, ricorda Allen, “è visto come l’ultimo bastione rimasto del patriarcato, come un 'circolo maschile', e la sua celebrazione del ruolo della donna come moglie e madre sembra solo una copertura per impedire alle donne di fare carriera sia nel mondo laico che nella Chiesa”.

Per Dolan, il fatto che il cattolicesimo sia visto come un club maschile è una “fesseria”. “Da fuori, certamente, c’è la percezione che il cattolicesimo sia un circolo maschile. Ma ragionando in questo modo si potrebbe dire che la società negli Stati Uniti è maschilista dato che solo gli uomini giocano a football”.

Il cardinale è pienamente favorevole alla presenza di più donne nelle posizioni di alto rilievo delle Chiesa che non necessitino il sacramento dell’ordinazione. “Per esempio, perché non far dirigere l’Ufficio Stampa del Vaticano da una donna, rendendola così il più importante portavoce del papa? Sarebbe fantastico!”.

Questioni pelviche”
Le cosiddette “questioni pelviche”, quelle relative alla sessualità, sono tra le più gettonate quando si parla della Chiesa e la si critica.

Per il cardinale Dolan, la sensazione diffusa che la Chiesa cattolica sia anti-gay non è corretta. “Potremo condannare determinati comportamenti, ma siamo instancabili difensori dei diritti e della dignità umana di ogni uomo o donna”.

Per il porporato è “assurdo” identificarsi con le proprie necessità sessuali, e ritiene “un errore trattare gli omosessuali come un caso particolare. Sono molte le situazioni nelle quali le persone possono venire meno agli insegnamenti della Chiesa, e spero di trovare per ognuno di questi casi il modo corretto di bilanciare la necessità di esseri chiari sul nostro insegnamento con quella di relazionarsi con la nostra gente in un modo amorevole e pastorale”.

Quanto al celibato, lo ritiene “la possibilità liberatoria di appartenere a chiunque”. “Il celibato ci permette di avere un impegno passionale, personale e libero verso Gesù Cristo e la sua Chiesa”, e “dà qualcosa di mistico e trascendentale al sacerdozio”. “Credo sia molto istruttivo e che abbia tremende ripercussioni positive. Ti dona un senso di appartenenza a qualcos’altro di molto potente che non può essere sottovalutato”.

Ecclesiologia porporata
Molti cattolici si lamentano spesso dell’avversione dei media nei confronti della Chiesa, e la causa principale è l’ignoranza. Tanti giornalisti e reporter, sottolinea Allen, “non hanno idea di come sia fatta la Chiesa, quindi fondano le loro opinioni solo su quel poco che ne riescono a vedere”.

Il motivo principale della mancanza di un valido contesto è forse rappresentato dall’“ecclesiologia porporata” che affetta quasi tutte le discussioni pubbliche sul cattolicesimo, ovvero da una visione della Chiesa cattolica che per Allen “pone un’enfasi esagerata ed inappropriata sulla figura dei vescovi, lasciando così nell’ombra tutto il resto della Chiesa”.

Per Dolan, bisogna “risuscitare l’apologetica. Spesso noi cattolici siamo troppo timidi. Non sappiamo come rispondere quando le persone sputano quelle osservazioni sciocche e brucianti sulla Chiesa”.

“Dobbiamo svegliarci e trovare un modo per mettere in luce il contributo che viene dato spontaneamente da così tanti cattolici, prodotto dalla loro fede e dal loro coraggio che gli è stato infuso dalla Chiesa”.

Motivi di speranza
Nonostante tutte le difficoltà che la Chiesa affronta nella società moderna, Dolan è fiducioso per l'avvenire. “Quando mi guardo intorno avverto abbastanza energie positive da convincermi che c’è speranza. Riconosco che sono certamente incline a vedere della speranza nella Chiesa dato che la vedo con gli occhi di uno che è follemente innamorato”.

“Il motivo per cui io sono un uomo di speranza, il motivo per cui la Chiesa è una persona di speranza, è precisamente la fede”, ha sottolineato, commentando che “soltanto la speranza in se stessa, che ovviamente non è una cosa negativa, non porta a nessun risultato”.

“Se dai enfasi solo alla speranza, c’è il rischio di diventare una cheerleader solare ed ottimista”.

“La speranza”, ha concluso, “può essere anche una 'nuova apologetica' per noi. Molti al mondo non trovano nessun motivo per cui credere, ma sono rare le persone che ammettono di non aver bisogno di speranza”.

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