Il Catholic Herald pubblica la missiva che apre un nuovo fronte di dibattitoIl Catholic Herald (24 marzo) ha pubblicato una petizione di 461 preti dell’Inghilterra e del Galles, rivolta ai partecipanti al Sinodo per la famiglia dell’ottobre prossimo che chiede che la dottrina e la pratica pastorale «restino fermamente e inseparabilmente in armonia».
PAROLE NETTE SUL MATRIMONIO
I firmatari, come riporta Vatican Insider (26 marzo), dicono di attendersi dal Sinodo «una dichiarazione chiara e ferma» che sostenga l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio. «Noi desideriamo – scrivono – come preti cattolici, riaffermare la nostra incrollabile fedeltà alla dottrina tradizionale relativa al matrimonio e al vero significato della sessualità umana, fondati sulla Parola di Dio e insegnati per due millenni dal Magistero della Chiesa». Su Facebook sono numerosi i commenti di chi apprezza la lettera e definisce i quasi 500 preti come «coraggiosi» nell'esporsi in maniera così netta.

GESTO SENZA PRECEDENTI
Secondo il Catholic Herald si tratta di un gesto senza precedenti nella storia della Chiesa inglese e gallese. «Affermiamo l’importanza di mantenere la disciplina tradizionale della Chiesa per quanto riguarda la ricezione dei sacramenti, e che tale dottrina e la pratica rimangano fermamente e inseparabilmente in armonia». Solo così «la confusione» generata dall’ultimo Sinodo «potrà essere rimossa e la fede confermata».
"MA NON E' DISSENSO"
Uno di loro, padre Alexander Lucie-Smith, spiega: «Non è una lettera di dissenso, ho firmato perché i vescovi ci hanno chiesto di far conoscere la nostra opinione, in obbedienza al Papa che ha chiesto alla gente di parlare liberamente e in modo franco. È questo il senso del termine “parresia”, che papa Francesco ripete spesso» (Tempi.it, 26 marzo).
NO ALLA COMUNIONE PER I DIVORZIATI RISPOSATI
Temendo che il Sinodo sulla famiglia di ottobre si esprima in modo favorevole alla comunione per i divorziati risposati, aggiunge: «Noi abbiamo bisogno di ricostruire l’istituzione del matrimonio dalle fondamenta. (…) Io ho firmato questo appello perché ho paura per il futuro. Come sarà la società del futuro senza matrimonio? Sembra che stiamo prendendo questa direzione. Se in un modo o in un altro permettiamo una seconda unione, quando si sia provato che la prima è stata consummatum ac ratum, accettiamo il matrimonio a scadenza e, ancora peggio, rendiamo ogni matrimonio, un tempo assoluto, contingente. Questo sarebbe una catastrofe».
TEOLOGI E PRELATI
Tra i firmatari più noti, almeno al pubblico britannico, ci sono teologi come Aidan Nichols e John Saward, docenti di Oxford come Andrew Pinsent e noti prelati come Robert Billing, Tim Finigan e Julian Large.