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Vuoi sapere come smascherare le bugie dello spiritismo?

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Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 25/03/15
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Allonta dalla fede, ed è un serio pericolo per l’equilibrio mentale e la salute fisicaLo spiritismo non è una pratica innocua, ma una vera minaccia all’equilibrio mentale e alla vita morale e spirituale delle persone, qualunque possa essere la sua origine: frode, meccanismi inconsci, autosuggestione, intervento del demonio.

Ad affermarlo è Francesco Bamonte, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e dal 2012 presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti. Padre Bamonte cura il sito www.dannioccultismo.it e ha scritto un libro significativo sull'argomento, intitolato “I danni dello spiritismo. L'azione occulta del Maligno nelle presunte comunicazioni con l'Aldilà” (Ancora).

COSI' VICINI, COSI' LONTANI
Il testo, alla sua seconda edizione (riveduta e ampliata), offre le prove dell’assoluta falsità delle pratiche spiritiche che tentano di evocare i defunti per interrogarli. Non si tratta di una saggio teologico per addetti ai lavori, ma di un racconto di esperienze sul campo che vuole far luce, attraverso i riferimenti alla Bibbia e alla dottrina della Chiesa, su un argomento di forte attualità. Sono infatti milioni le persone che si danno allo spiritismo per rimanere in contatto con un caro deceduto, cercando in buona fede un conforto al proprio dolore, oppure per gioco, affidandosi al mondo dell’occulto con superficialità. In ogni caso, osserva, “si tratta di gente che crede di avvicinarsi all’aldilà, ma di fatto si allontana da Dio”.

Il libro riporta una serie di testimonianze raccolte in modo diretto o indiretto dal sacerdote, passando poi ad analizzare il “mondo oscuro da conoscere e smascherare” dell'occultismo, cominciando dalle sue tecniche: dalla tipologia o linguaggio dei colpi al tavolino girevole, dal pendolino alla pneumatografia e alla pneumatofonia, fino al cartellone alfabetico, chiamato anche ouija, che oggi è la tecnica più di moda soprattutto tra i giovani, al punto che secondo dati statistici, almeno il 30% di loro ha fatto almeno una volta questo tipo di seduta spiritica.

DIVIETO DI SPIRITISMO NELLA BIBBIA
Dopo un'attenta analisi delle varie correnti e dottrine dello spiritismo, padre Bamonte si addentra in ciò che dice la Bibbia sul tema, sottolineando come il testo sacro vieti questa pratica, molto diffusa anche nell’antico Oriente.

“Per questo motivo, quando in vista della sua futura Incarnazione Dio cominciò a formarsi in quell’area della terra il suo popolo Israele, vietò in maniera severissima qualunque ricorso ad essa conoscendo il pericolo che questa pratica comporta dal momento che distoglie l’uomo da Lui, allontana dalla Verità e nuoce gravemente alla fede”.

Questa proibizione è esemplificata in numerosi esempi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento e prosegue con i pronunciamenti del Magistero della Chiesa, che “fedele custode e interprete della parola di Dio, ha sempre messo in guardia i fedeli dalle pratiche spiritiche”.

Il suo divieto, spiega padre Bamonte, “non è un atto di autoritarismo, ma corrisponde alla volontà stessa di Dio che sapendo come tale pratica nuoccia al suo popolo, perché lo porta fuori strada”; “tale divieto va quindi considerato un vero intervento materno della Chiesa a protezione dei suoi figli più creduli e sprovveduti”.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2116 che “tutte le forme di divinazione sono da respingere” e che “l’evocazione dei morti, […] o il ricorso ai medium, manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini, ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo”.

Questo, però, non vuol dire che non sia possibile alcun contatto fra i viventi e i loro cari già defunti, perché la morte non spezza l'unione con loro. “Con i nostri defunti – ricorda padre Bamonte – pur non essendoci un contatto diretto, immediato e percepibile ai sensi, esiste però permanentemente un legame spirituale, e quindi invisibile, ma reale, in virtù della comunione con il Signore Gesù nel quale e attraverso il quale siamo uniti gli uni agli altri, vivi e defunti”.
 

CONTATTO CON I DEFUNTI
La Bibbia afferma anche che un contatto visibile o uditivo con i defunti è possibile, ma senza nessuna evocazione, solo per libera iniziativa di Dio. Come ha scritto l'esorcista padre Gabriele Amorth: “Dio può permettere che un defunto si presenti a un vivente, o che gli parli, o che abbia comunque un contatto diretto con lui. (…) Si tratta di casi straordinari, quindi molto rari. Ma soprattutto (…) in tutti questi casi il fatto avviene per pura e libera iniziativa di Dio nelle circostanze e nei limiti stabiliti da Lui e mai come frutto di abilità o di espedienti umani”.

Lo spiritismo è dunque da respingere, e le sue tecniche possono aprire la strada a infiltrazioni straordinarie del demonio, che sa adattare i suoi atteggiamenti e le sue azioni ai tempi, ai luoghi e alle persone.

Gli spiritisti e i medium, scrive padre Amorth, “in realtà si sono consegnati anima e corpo a forze demoniache, senza neppure rendersene conto, dalle quali sono usati sempre per un fine distruttivo, anche se tale fine non emerge subito. Che il fine distruttivo sia evidente si vede dal fatto che il medium non è mai una persona serena”.

Allo stesso modo, chi si accosta allo spiritismo vede messa a rischio la propria stabilità psicofisica, che può subire scossoni, traumi molto gravi o uno stato di dipendenza simile a quello dell’alcol o della droga.

PERDITA DELLA FEDE
Il rischio estremo è la perdita della fede. “Sin dalla sua nascita”, scrive padre Bamonte, “lo spiritismo si spacciava come la religione 'scientifica' la quale permette di sperimentare concretamente ciò che invece le religioni credono per fede e cioè che lo spirito sopravvive alla morte. La differenza tra spiritismo e religione sarebbe proprio in questo 'conoscere e sapere' invece che nel 'credere per fede' che la vita continua dopo la morte”.

La fede cristiana non può accettare “rivelazioni” che pretendono di superare o correggere la rivelazione di cui Cristo è il compimento. La Rivelazione cristiana, inoltre, ha un carattere gratuito per cui sfugge per sua stessa natura a qualsiasi tecnica mediante la quale l’uomo si possa appropriare, di propria volontà, dei suoi contenuti una volta giunto a padroneggiare determinate leggi.

NO AD HARRY POTTER
Un'ultima considerazione è dedicata da padre Bamonte al fenomeno letterario di Harry Potter. Studi recenti, ricorda, ne ribaltano completamente la pretesa riabilitazione cristiana, confermando invece che i romanzi e le sue trasposizioni cinematografiche sono “la più gigantesca opera di indottrinamento all’occultismo dei bambini, dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani mai registrato nella storia”.

Nella saga manca la distinzione tra bene e male, “che diventano una cosa sola, per cui non c’è più impegno a combattere il male, ma ad usarlo”, così come si distingue tra la magia nera e una magia bianca positiva, che spinge i giovani a credere che l’occultismo sia qualcosa che non comporta nessun pericolo, “falsa convinzione diventa una porta spalancata che può spingere i ragazzi a inoltrarsi gradualmente sempre più in esso”.