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Donne costruttrici di pace: Esther Abimiku Ibanga

Esther Abimiku Ibanga

© Niwano Peace Prize

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 25/03/15

Il premio Niwano per la pace alla pastora nigeriana che si oppone a Boko Haram e ai signori della guerra

Una voce contro la violenza che è stata capace di moltiplicare la voce delle donne nel suo Paese: è Esther Abimiku Ibanga, pastora e attivista nigeriana, a cui è stato attribuito il 32° premio Niwano per la pace che le sarà consegnato a Tokioil prossimo 14 maggio.

Ibanga ha fondato nel marzo del 2010 la "Women Without Walls Initiative" (WOWWI), un’organizzazione per mettere fine alla violenza e alle ingiustificate uccisioni di donne e bambini nello Stato di Plateau, in Nigeria, che ha riunito con questo obiettivo diversi gruppi di donne al di là delle divisioni etniche e religiose. Infatti è la prima organizzazione ad avere tra i suoi membri le donne leader di tutti i gruppi tribali, incluse cristiane e musulmane.



La sua è stata una delle voci di condanna più ferme contro i sequestri del movimento terroristico di matrice islamica Boko Haram, che proprio in questi giorni è tornato a colpire in Nigeria con la cattura – che manca per adesso di conferme ufficiali – di oltre 400 donne e bambini a Damasak, nello stato del Borno.

A conferma di quanto affermano Ibanga e la Wowwi che in Africa e in particolare in Nigeria, sono le donne e i bambini a subire le conseguenze più tragiche dei conflitti. Per questo Ibanga ha puntato sulle donne e attraverso di loro sulla possibilità di sviluppare un approccio inclusivo creativo e  nonviolento alla risoluzione dei conflitti in grado di trasformare la Nigeria. Le madri e le donne, infatti, sono le prime educatrici del genere umano e con l’influenza che esercitano nella vita degli uomini – padri, fratelli, mariti e figli – possono diventare un potente volano per la pace.

Donne contro i “signori della guerra”

Per raggiungere i suoi obiettivi, Women Without Walls Initiative, sotto la guida del pastore Ibanga ha intrapreso iniziative per incrementare il ruolo delle donne attraverso l'acquisizione di competenze e micro finanza. Ha organizzato marce di protesta contro Boko Haram e invitato senza tregua i responsabili governativi e politici ad affrontare la questione del maltrattamento e dell'abuso sulle donne, aggregando e amplificando le voci delle madri e dei leader religiosi contro i signori della guerra "che usano la religione per mobilitare i giovani a perpetrare la violenza per soddisfare i loro motivi egoistici".

"Women Without Walls Initiative" ha anche introdotto, per la prima volta, come si legge nelle note del Comitato di selezione del Premio Niwano, i "dialoghi comunitari con la polizia" per promuovere la fiducia tra le comunità e le forze dell’ordine, nel tentativo di contrastare il terrorismo. Insieme ad altre organizzazione ha poi promosso iniziative nelle scuole primarie e secondarie di Plateau per offrire anche ai bambini la possibilità di giocare un ruolo attivo nella costruzione della pace e, ancora più importante, per dare ai bambini un'immagine della vita diversa dai conflitti nei quali sono immersi.

L'organizzazione ha anche rappresentato le donne in conferenze internazionali e forum in diversi Paesi, tra cui Ruanda, Sudafrica, Austria e Stati Uniti. Il pastore Ibanga ha, inoltre, presentato alle Nazioni Unite un documento su "Prevenire e affrontare la violenza e le atrocità criminali contro le minoranze".

Non stupisce, quindi, la decisione del Comitato di selezione del premio Niwano di attribuirle il prestigioso riconoscimento destinato a personalità di riconosciuta statura intellettuale e religiosa a livello mondiale per il suo "servizio all'umanità nella ricerca di una pacifica coesistenza". La sua azione, sottolinea il Comitato, "ha non solo avuto effetto sulla vita di migliaia di persone, ma ha fondato e diretto una organizzazione che ne tocca migliaia di altre". Il 14 maggio, nella cerimonia di premiazione, la pastora Ibanga riceverà oltre all’attestato, una medaglia e venti milioni di yen.

Il premio Niwano

Il Premio Niwano, intitolato al fondatore e primo presidente dell’organizzazione laicale buddista Rissho Kosei-kai, Nikkyo Niwano, ha lo scopo di incoraggiare individui e organizzazioni che operino per la cooperazione interreligiosa offrendo un contributo significativo alla causa della pace nel mondo. Il Comitato di selezione, costituito nel 2003 in occasione del 20° anniversario del premio, è composto di 11 leaders religiosi di varie parti del mondo, ognuno dei quali impegnato in movimenti per la pace e la cooperazione interreligiosa.

Ogni anno il vincitore viene selezionato tra i candidati proposti da 600 personalità o organizzazioni che rappresentano 125 Paesi del mondo e molte religioni. Il primo ad aver ottenuto il premio Niwano è stato l’arcivescovo e teologo brasiliano, mons. Helder Camara, nel 1983.

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