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Le 10 cose che il cinema non racconta sulla fede dei von Trapp

The Sound Of Music (1965) – Poster Film – it

Public Domain

Alfa y Omega - pubblicato il 23/03/15

Nel 50° anniversario del musical, scoprite la famiglia più famosa di Hollywood

In questo mese di marzo si celebra il 50° anniversario della diffusione del film The Sound of Music, noto in italiano come “Tutti insieme appassionatamente”, una pellicola basata sul musical The sound of music che ha conquistato intere generazioni.

Molti fans sanno che la trama si basa sulla storia vera della coppia formata dal barone Georg von Trapp e dalla sua seconda moglie Maria, che dopo essere fuggiti dall'Austria sono diventati famosi negli Stati Uniti come i Cantori della Famiglia von Trapp.

Il gruppo era formato da Maria, dai sette figli che il barone aveva avuto dalla prima moglie – i cui nomi e le cui età non coincidono con quelli del musical – e in seguito anche dai tre figli nati dal matrimonio tra Georg e Maria.

Per molti sarà una sorpresa verificare fino a che punto la fede e le convinzioni cattoliche hanno reso possibile la storia che tanto ammirano.

1.- Da atea a postulante benedettina

Maria Augusta Kutschera (il suo nome da nubile) aveva perso la madre a due anni e aveva ricevuto un'educazione molto rigorosa da parte di alcuni familiari con cui il padre l'aveva lasciata perché se ne prendessero cura. Arrivò all'università essendo atea e socialista, finché un giorno entrò in una chiesa pensando che avrebbe assistito a un concerto di Bach.

Trovò invece il tempio gremito di gente accorsa ad ascoltare il famoso predicatore gesuita padre Friedrich Kronseder. Il suo modo di parlare “mi ha semplicemente trascinato. Ero completamente sopraffatta”, ricordava. Mentre il sacerdote scendeva dal pulpito dopo aver terminato il suo discorso, la ragazza lo aveva afferrato per il gomito e gli aveva chiesto: “Crede davvero a tutto questo?” Una lunga conversazione con lui cambiò totalmente la sua visione del mondo, al punto che non molto tempo dopo entrò come postulante nell'abbazia benedettina di Nonnberg.

2.- Un'abbazia storica

Fondata all'inizio dell'VIII secolo da Santa Erentrude, nipote o sorella di San Ruperto di Salisburgo, l'abbazia di Nonnberg è il monastero femminile più antico a nord delle Alpi. Lì Maria continuò i suoi studi di magistero, che doveva completare prima di entrare in noviziato.

Il motivo per il quale Maria era stata scelta quando il vedovo capitano Georg von Trapp aveva richiesto un'insegnante per una delle sue figlie furono le frequenti emicranie di cui soffriva, che il medico attribuiva al fatto che la vita monacale non le permetteva di svolgere l'esercizio fisico al quale era abituata. Anche il suo futuro marito era un convertito, ed era entrato nella Chiesa cattolica solo un anno prima del 1926, quando si conobbero.

3.- La musica delle montagne

Prima di entrare in monastero, Maria aveva fatto parte di alcuni gruppi giovanili cattolici, che hanno avuto un ruolo importante nei Paesi di lingua tedesca nel primo terzo del XX secolo e in cui la musica aveva grande rilievo.

Nei libri in cui racconta la sua storia, Maria parla con entusiasmo dei lunghi campeggi sulle Alpi e di come percorrevano paesi e villaggi raccogliendo melodie tradizionali, copiandole, adattandole a voci e strumenti moderni e antichi e ovviamente cantandole, suonandole e ballandone. Quando giunse dalla famiglia von Trapp, quindi, aveva in testa un amplissimo repertorio di canzoni folcloristiche che poi avrebbe contribuito a renderli famosi.

4.- La famiglia, chiesa domestica

Da quando si sono sposati, Georg e Maria von Trapp hanno fatto della fede l'asse della loro vita familiare, insieme alla musica. Hanno infatti iniziato a cantare non solo per amore per la musica, ma come forma di preghiera, e i momenti familiari importanti – nascite (in casa), morti, azioni di grazie – si vivevano sempre in famiglia, cantando brani religiosi adatti all'occasione. In occasione della prima Quaresima, i von Trapp acquisirono l'abitudine che il momento di lettura a voce alta di ogni sera, mentre i figli si dedicavano a compiti e occupazioni manuali, venisse dedicato al Vangelo. In uno dei suoi libri Maria raccoglie, mescolate ad aneddoti, le riflessioni che la famiglia faceva su quei momenti di lettura del Vangelo, che a volte derivavano da uno studio più profondo su vari aspetti della Scrittura e della Terra Santa.

In un'altra opera, spiega in modo semplice e allo stesso tempo profondo tutti i costumi cattolici che caratterizzavano i periodi liturgici di tutto l'anno in Austria e il loro significato.

5.- “Quanto siamo fortunati!”. Cominciano i problemi

Nel 1935, la piccola banca familiare in cui Georg von Trapp aveva depositato i suoi consistenti risparmi per cercare di aiutare la padrona, sua amica, fallì. Fu la prima di molte prove. Per rimanere a galla, i von Trapp dovettero licenziare sei degli otto impiegati che avevano avuto fino a quel momento. Le monache benedettine di Nonnberg suggerirono loro di installare una cappella in casa, di modo da poter affittare delle stanze agli studenti dell'Università Cattolica. La famiglia si insediò in uno dei tre piani della casa.

Fecero così, con il permesso del vescovo di Salisburgo. Da allora, ogni mattina celebravano la Messa (nella quale cantava il piccolo coro familiare), e il pomeriggio c'era la Benedizione con il Santissimo. Provvidenzialmente, uno dei sacerdoti inviati a celebrare fu padre Franz Wasner, grande esperto di musica, che da allora rimase indissolubilmente unito alla famiglia come direttore del suo gruppo musicale, anche prima che pensassero a dedicarsi alla musica come professione.

Fu lui ad accompagnarli nel processo di trasformazione dell'hobby in professione, anche se il musical basato sulla storia della famiglia von Trapp ignora la sua figura e la sostituisce con quella di Max Detweiler. La generosità cui cui i bambini reagirono al brusco cambiamento di vita e il fatto di poter avere il Signore a casa propria li faceva esclamare spesso “Quanto siamo fortunati!”

6.- Bisogna scegliere: beni temporali o spirituali

Dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania, nel 1938, i von Trapp decisero di fuggire per evitare che il capitano von Trapp dovesse entrare nell'esercito del Terzo Reich. Il capitano ricevette in effetti questo invito e si sentì tentato di accettare. Era stato al comando di un sottomarino durante la I Guerra Mondiale, e la nave che gli offrivano i nazisti era infinitamente migliore, ma la tentazione non durò molto: “No, non posso farlo. Quando ho giurato sulla nostra antica bandiera, ho detto: Con l'imperatore [austro-ungarico], per Dio e per il mio Paese. Questo sarebbe contro Dio e contro il mio Paese”.

Anche suo figlio Rupert, che aveva appena terminato gli studi di Medicina, rifiutò un posto in un ospedale – c'era scarsità di medici per i tanti arresti di ebrei – perché già era consapevole del fatto che sotto i nazisti esercitare la medicina avrebbe significato “dover acconsentire a ogni tipo di trattamento e manipolazione che non posso accettare, come cattolico e come uomo”. Lo stesso giorno, di fatto, a Maria era stato consigliato di abortire il suo terzo figlio – il decimo di Georg – per evitare che si aggravassero i problemi ai reni di cui soffriva.

La medesima settimana, i von Trapp ricevettero la terza offerta dei nazisti: cantare per Hitler in occasione del suo compleanno. Si resero allora conto che rifiutare ancora una volta li avrebbe messi in serio pericolo. Convocarono un consiglio familiare con i sette figli maggiori, nel quale Georg chiese loro: “Vogliamo mantenere i beni materiali che ci restano (la casa con il mobilio, i nostri amici e tutte le cose alle quali siamo affezionati)? Allora dovremo rinunciare ai beni spirituali, alla nostra fede e al nostro onore. Non possiamo tenere tutto. Potremmo guadagnare molto denaro, ma ho seri dubbi sul fatto che questo potrebbe renderci felici. Preferisco vedervi poveri ma onesti”. La decisione era presa: sarebbero fuggiti dall'Austria, accompagnati con il permesso del vescovo da padre Wasner, anch'egli in pericolo per il loro legame con loro e per certe pubblicazioni sulla rivista cattolica che dirigeva.

7.- Cercare in primo luogo il Regno di Dio

Con nove figli tra i 17 e i 7 anni e un altro in arrivo in una gravidanza a rischio, i von Trapp lasciarono la loro casa e il loro Paese. Non fu una fuga epica sulle montagne come nel film, ma non fu neanche esente da difficoltà. Sopravvissero per alcuni mesi grazie a una serie di concerti per l'Europa. Vennero poi messi sotto contratto per un'altra serie negli Stati Uniti, dove arrivarono con un totale di quattro dollari nel portafogli.

Dopo aver dovuto interrompere questa serie di concerti per la nascita del bambino, il Governo proibì loro di prolungare il soggiorno negli Stati Uniti, per cui dovettero tornare in Europa. Continuarono a sopravvivere grazie alla musica, considerando tutto una lezione di fiducia nella Provvidenza: saltava fuori sempre un nuovo concerto, o un prolungamento del permesso di permanenza in un Paese, appena prima che finissero l'ultimo centesimo.

Alla fine riuscirono a tornare negli Stati Uniti, dove raggiunsero la fama definitiva. Il loro motto in quel periodo era “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia”, anche lasciando la patria per non tradire le proprie convinzioni o vivendo con allegria l'incertezza e la povertà, “e tutto il resto vi verrà dato in aggiunta”.

8.- Gli aiuti all'Austria attraverso i cappellani militari

Alla fine della II Guerra Mondiale, il generale al comando dell'esercito statunitense di occupazione in Austria scrisse ai Cantori della Famiglia von Trapp chiedendo aiuto per alleviare la situazione di impoverimento assoluto del loro Paese d'origine. La famiglia creò immediatamente una fondazione e approfittava di tutti i suoi concerti per chiedere donazioni economiche o in beni di natura, che raccoglieva sul suo autobus.

Quando l'autobus era pieno, inviavano tutto il contenuto ai cappellani dell'esercito americano, per evitare che finisse sul mercato nero. Solo attraverso lo sforzo della famiglia e l'aiuto di alcuni amici in meno di due anni arrivarono in Austria 136.000 chilogrammi di aiuti e fu organizzata l'“adozione” di 14.000 famiglie austriache. Questo lavoro fece sì che papa Pio XII conferisse a Maria la Medaglia Benemerenti (1949) e quella di Dama dell'Ordine del Santo Sepolcro (1952).

9.- Evangelizzare con la musica, una “nobilissima vocazione”

Se la famiglia von Trapp era famosa per la musica e la sua musica era inseparabile dalla sua vita di fede, doveva per forza evangelizzare. Lo faceva nei suoi concerti, mediante le semplici spiegazioni dei brani religiosi, e anche quando, nella fattoria di Stowe (Vermont), iniziò a organizzare in estate campi musicali per persone di tutte le età.

Nel campo – come nella fattoria – la cappella era un luogo di grande importanza, e ogni giorno terminava con la Benedizione del Santissimo e un momento di preghiera mediante la musica. “Molte di quelle anime non pregavano da molto tempo”, ricorda Maria von Trapp in uno dei suoi libri. “Lì la musica era come una chiave magica, che apriva il cuore chiuso con più decisione. In quei momenti sentivamo il centro della nostra nobilissima vocazione”.

10.- Missionarie nel Pacifico del Sud

L'apostolato quotidiano non era sufficiente. Dopo la morte del barone von Trapp nel 1947 e la dissoluzione del gruppo nel 1957, Maria von Trapp, la sua figliastra Maria Franziska (morta nel 2014 a 99 anni) e la figlia Rosemarie si sono trasferite in Papua Nueva Guinea per alcuni anni come missionarie.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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