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S. Gennaro scioglierà il sangue per papa Francesco?

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 18/03/15
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Attesa per la visita del papa e la liquefazione delle reliquie: nella storia è accaduto per la visita di un solo pontefice

I grumi scuri e solidi si sciolgono e il sangue ribolle e assume il colore rosso vivo. Il vescovo leva in alto il reliquiario e la folla in attesa esplode nel giubilo verso il suo santo patrono: niente di male potrà accadere alla città!

 

E' questo il miracolo che san Gennaro regala a Napoli regolarmente, oltre che per la sua festa il 19 settembre (data del martirio), per altre due volte nell'anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 16 dicembre. Alle scadenze ordinarie si aggiungono le occasioni nelle quali le ampolle con la preziosa reliquia vengono tirate fuori dalla cassaforte nella quale sono custodite per scongiurare la minaccia di calamità naturali o per la visita di qualche personaggio importante, come quella di papa Francesco del 21 marzo prossimo.

Il martirio sotto Diocleziano

All'origine della reliquia si ritiene ci sia il gesto di una pia donna che aveva raccolto in due ampolle il sangue del santo martirizzato a Pozzuoli durante la persecuzione di Diocleziano: la tradizione religiosa vuole che san Gennaro, al tempo vescovo di Benevento, sia stato decapitato nel 305 presso la solfatara di Pozzuoli, dove oggi sorge un santuario dedicato al santo e dove è custodita una pietra che al momento del martirio si sarebbe macchiata del suo sangue. Una parte del sangue sarebbe stata invece raccolta da una fedele e consegnata nel 432 al vescovo di Napoli, Giovanni. Quasi a garanzia della veridicità di quanto affermato dalla donna, il sangue si liquefece davanti agli occhi del vescovo e di una moltitudine di fedeli.

 

La prima liquefazione di cui si ha ufficialmente notizia risale al 1389 quando fu annotata sulle pagine del "Chroniclon Siculum", ma dal testo si può dedurre che doveva accadere già da molto tempo.

Il mistero del sangue che si scioglie…
 

Nei secoli gli scienziati e studiosi hanno cercato di capire come il fenomeno si ripeta ma finora il mistero è rimasto insoluto. A lungo tra gli scettici è stata dominante la teoria che un qualche alchimista avesse realizzato un liquido capace di passare dallo stato solido a quello liquido in virtù di sollecitazioni meccaniche e termiche (www.giornalettismo.com). Tuttavia, già nel 1902, è stato accertato – e ripetutamente confermato dalle analisi spettroscopiche – che il liquido custodito nelle ampolle è proprio sangue. Resta "solo" da stabilire perchè il sangue si sciolga e ripetutamente.
 

… o non si scioglie
 

Quando si scioglie. E' accaduto anche che non si sciogliesse, tra la costernazione generale perchè è presagio di sventure. E' successo, per esempio, nel maggio 1973, quando Napoli fu colpita da un’epidemia di colera, e a settembre 1980, quando, due mesi dopo, ci fu il terremoto dell’Irpinia. Nel maggio del 2013, invece, il sangue era già sciolto al momento di prelevare le ampolle dalla cassaforte.

 

La Chiesa ha, al riguardo, una posizione ufficiale molto prudente secondo la quale non ci sono prove che il sangue di quelle ampolle appartenga effettivamente a san Gennaro e non ci sono sufficienti elementi nè per dimostrare nè per escludere che il fenomeno abbia spiegazioni fisiche.

 

Il prodigio più grande è, in ogni caso, l'affetto e la devozione della popolazione partenopea per il "suo" san Gennaro. L'attaccamento dei fedeli alla figura di questo martire, storicamente poco identificabile, ha reso possibile che la memoria di san Gennaro, celebrata liturgicamente già dal 1586, sia stata conservata nel nuovo calendario liturgico sia pure come memoria facoltativa al di fuori dell'arcidiocesi di Napoli (www.san-gennaro.it).
 

I papi e le reliquie
 

La domanda, a tre giorni dalla visita di Francesco a Napoli che nel pomeriggio del 21 marzo si recherà nel duomo per venerare le reliquie del santo patrono, è: questa volta si scioglierà il sangue? La sua visita è stata annunciata proprio in occasione della liquefazione per la festa di san Gennaro del 19 settembre 2014 e, quindi, ritenuta di buon auspicio.

 

La storia, tuttavia, ricorda un solo precedente positivo riguardo ai pontefici: nel 1848 il sangue nelle ampolle si sciolse al cospetto di Pio IX che, in fuga da Roma a causa dei moti mazziniani, fu accolto da Francesco II di Borbone nel suo regno ed espresse il desiderio di recarsi nel duomo. Per ringraziare del prodigio, Pio IX regalò al Tesoro di san Gennaro un calice di oro zecchino, tra i dieci pezzi più rilevanti del tesoro più ricco del mondo (corrieredelmezzogiorno.it 15 marzo).

 

Il prodigio non si è più ripetuto a cospetto di un papa, nemmeno con Giovanni Paolo II che arrivò a Napoli il 21 ottobre del 1979 e con Benedetto XVI che visitò la città nella stessa data, il 21 ottobre, ma del 2007. Anche papa Francesco arriverà un "21"; è prevedibile che il numero si aggiungerà nel gioco del Lotto a quelli che il libro della Smorfia collega a san Gennaro: 9-15-18-53-55.