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Un effetto collaterale della pornografia di cui non avete mai sentito parlare

Pornografía en el ordenador – it

© Pojoslaw

Catholic Link - pubblicato il 13/03/15

Un argomento delicato che deve essere affrontato con i giovani di questa generazione

di Garrett Johnson

La maggior parte della gente è consapevole del fatto che la pornografia comporta – anche da un punto di vista puramente secolare – conseguenze seriamente negative. Molti la definiscono “la nuova droga”. Il numero di famiglie, relazioni e vite personali distrutte dovrebbe essere una prova sufficiente della sua natura disastrosa. Detto questo, oggi vorrei condividere un interessante video/post di Matt Fradd, che lavora per Covenant Eyes. Il post presenta un'intervista di Matt al fondatore di Reboot Nation, Gabe Deem, che tratta un effetto collaterale della pornodipendenza di cui si è iniziato a parlare solo di recente: la disfunzione erettile indotta dal porno.

Ammetto che non posso fare a meno di sentirmi esasperato quando “scienziati” o “psicologi” continuano a dare lezioni su una “sessualità sana” che non è affatto tale. La sessualità spazzatura non fa altro che danneggiare le persone coinvolte (soprattutto le donne!) Ancora una volta, la natura ha un modo per ricordarci che siamo fatti e progettati per l'amore. Forse è ora di iniziare ad ascoltare.

Matt Fradd: Gabe, cos'è la disfunzione erettile indotta dalla pornografia?

Gabe Deem: È una condizione in cui si diventa incapaci di ottenere e/o mantenere un'erezione senza la pornografia. In altre parole, ci si riesce con il porno ma non con il proprio partner (gli uomini con disfunzione erettile grave indotta dalla pornografia non riescono più ad avere un'erezione neanche con il porno).

Storicamente, la disfunzione erettile è stata classificata come “psicogena”, dovuta a fattori psicologici come stress, depressione e ansia, o “organica”, derivante da condizioni fisiche come problemi ormonali o malattie cardiovascolari. La disfunzione erettile indotta dal porno, tuttavia, sembra riguardare il fatto di condizionarsi a livello sessuale (allenare il proprio cervello) per farsi eccitare dai pixel anziché da una persona reale.

Riguarda il fatto di condizionare la propria eccitazione a qualsiasi cosa sia collegata alla propria fruizione di materiale pornografico – voyeurismo, novità, ricerca, feticismo, ecc., che non s i adatta al sesso reale. Se quindi si è un uomo giovane e per il resto in salute con disfunzione erettile, quando qualcuno dice “è tutto nella tua testa” potrebbe aver ragione, ma se è una condizione indotta dalla pornografia è dovuta a cambiamenti fisici del cervello, non meramente psicologici.

Detto ciò, la disfunzione erettile è lo stadio finale dei problemi collegati alla pornografia. La difficoltà nel raggiungere l'orgasmo (eiaculazione ritardata), minore eccitazione, pensare alla pornografia durante il sesso, escalation verso generi più estremi… sono tutti segni che ci si sta dirigendo verso la disfunzione erettile.

[…]

MF: Wow, dev'essere terrificante. Quanto è diffusa questa situazione, Gabe? Hai menzionato un forum con “migliaia di uomini”…

GD: Non abbiamo cifre esatte, ma sappiamo che gli studi mostrano un enorme aumento di giovani uomini con disfunzione erettile, che va di pari passo con l'aumento dell'accesso alla pornografia su Internet ad alta velocità. Uno studio svizzero del 2012 ha rivelato che il tasso di disfunzione erettile nei giovani tra i 18 e i 24 anni era del 30%. Uno studio italiano del 2013 ha riferito che gli uomini al di sotto dei 40 anni hanno il 10% di probabilità in più di soffrire di disfunzione erettile grave rispetto a quelli con più di 40 anni. Nel 2014 uno studio canadese ha riferito un tasso di disfunzione erettile del 27% tra i ragazzi tra i 16 e i 21 anni.

Possiamo paragonare tutti questi dati a uno studio realizzato nel 1992 – prima dell'avvento di Internet ad alta velocità – in base al quale solo il 5% degli uomini tra i 18 e i 59 anni soffriva di disfunzione erettile. Attualmente abbiamo tassi di disfunzione erettile nei giovani molto più elevati di quelli che avevamo in uomini più grandi.

Finora solo uno studio, quello del 2014 dell'Università di Cambridge, ha interpellato gli uomini che soffrono di disfunzione erettile sull'uso della pornografia. I ricercatori hanno riferito che il 60% dei soggetti (con un'età media di 25 anni) ha affermato di avere difficoltà nell'erezione/eccitazione con il partner ma non con il porno. Un'altra ricerca sul cervello dei consumatori di materiale pornografico sta mostrando effetti potenzialmente negativi. Uno studio tedesco ha collegato la minore eccitazione a centri di soddisfazione più piccoli nel cervello delle persone che usano maggiormente la pornografia. Discutendo lo studio, il ricercatore capo Simon Kuhn ha affermato che questo fatto “potrebbe significare che il consumo regolare di materiale pornografico può più o meno logorare il sistema di soddisfazione”. Le prove per cui la pornografia può avere effetti negativi su chi ne fa uso aumentano.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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