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Guccini: “Il Papa? Rivoluzione vera”

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 12/03/15
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Il cantautore emiliano intervistato da Tv 2000 racconta la sua ammirazione per Bergoglio

"La rivoluzione di Francesco è vera e sentita, la sua non è un’operazione furba". Francesco e Francesco: il cantautore Guccini parla di Bergoglio in un’intervista a
Tv2000. Lo descrive con ammirazione apprezzandone soprattutto "la coerenza, la statura notevole" anche se ha "dei concetti e delle espressioni molto lontani dal mio vivere quotidiano". Guccini si definisce "non ateo ma agnostico", e ammette: "è così difficile poter credere" (
Huffington Post, 11 marzo).

 


L’Intervista


Francesco&Francesco – Guccini legge Bergoglio. Conversazioni epifàniche” è la lunga chiacchierata di
Tv2000 (la seconda parte stasera alle 23.20) con Francesco Guccini su un soggetto affatto banale: l’uomo eletto Papa due anni fa. L’Argentina degli italiani, del tango e di Borges. L’enigma del tempo, il dono della fede. La magia delle parole. Le radici della propria storia, il paese e la città. Le meraviglie del cosmo, il mistero della morte. La domanda del profeta Isaia (“Sentinella, a che punto è la notte?”) e la riforma della chiesa voluta dal gesuita argentino. Gli spunti che offre Bergoglio sono tanti e altrettanto generosa è però la risposta che regala Guccini, agnostico inquieto con quel “E’ così difficile poter credere”. L’artigiano delle parole che ha ancora voglia di raccontare e raccontarsi, anche se sul palco non sale più da un pezzo. E per mitigare la nostalgia (o forse per acuirla?), in mezzo alla conversazione qualche incursione nel suo ricchissimo canzoniere. “La rivoluzione di Francesco è vera e sentita, la sua non è un’operazione furba ma nello stile di Gesù. Senza dubbio Bergoglio è una bella figura”: parola di Francesco Guccini, uno che le parole non le ha mai usate a caso (
Il Velino, 10 marzo).

Ma non è solo una placida conversazione sull’onda di ricordi ed emozioni, c’è spazio anche per gli spigoli, come quando spiega il suo punto di vista sulla tragedia di
Charlie Hebdo a Parigi, in cui Guccini non vede solo fanatismo, ma anche “fede”. “I due fratelli musulmano avevano fede e sono andati al martirio volontario, si sono fatti eplodere, perché erano certi che li aspettava questo aldilà glorioso”. E infine racconta un aneddoto a lui riferito da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e suo amico. Quando il Papa lo chiamò, Petrini raccontò a Bergoglio un fatto accaduto alla madre nel 1948. Il confessore, che non era del luogo, alla fine le chiese per chi votava. Lei prima prese tempo, poi le rispose che votava PCI. Il prete allora le disse che non poteva dare l’assoluzione e la signora replicò: “allora se la tenga”. “Questa risposta – spiega Guccini – ‘e allora se la tenga’, ha fatto impazzire dalle risate Bergolio” (Avvenire, 12 marzo).