Papa Francesco conferma la tradizione di recarsi a visitare le persone più fragili o ai margini della società in occasione dell'apertura delle celebrazioni del Triduo pasquale, il Giovedì santo.
La Prefettura pontificia ha reso noto che il prossimo 2 aprile, Giovedì Santo, Bergoglio incontrerà i detenuti della Casa Circondariale Nuovo Complesso Rebibbia, situato in un quartiere della periferia nord-est di Roma.
Alle ore 17.30, nella Chiesa “Padre nostro” il pontefice celebrerà la Messa “in coena Domini”, durante la quale laverà i piedi ad alcuni detenuti e alcune detenute della vicina Casa Circondariale Femminile.
Il 28 marzo del 2013, appena dopo la sue elezione, Bergoglio celebrò la Messa "nella cena del Signore" all'istituto penale per minori di Casal del Marmo di Roma. Anche in quell'occasione rinnovò il gesto di Gesù della lavanda dei piedi agli apostoli, chinandosi davanti ad alcuni giovani detenuti e detenute (nello stesso carcere si era recato, non al Giovedì santo, Papa Benedetto XVI che aveva visitato l'Istituto il 18 marzo 2007, celebrandovi la Messa nella Cappella del "Padre Misericordioso").
Da arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare la messa del Giovedì santo in un carcere, in un ospedale o in un ospizio per anziani, per testimoniare la vicinanza della Chiesa ai più emarginati nella celebrazione che ricorda l'offerta totale di amore del Signore per ogni uomo e ha mantenuto l'uso, mettendo da parte la tradizionale celebrazione che i pontefici tenevano a S. Giovanni Laterano.
“È mio dovere – disse il Papa ai giovani detenuti di Casal del Marmo – come prete e come vescovo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato”.
Lo scorso anno il 17 aprile, in occasione del Giovedì santo, il papa si è recato nel quartiere romano di Casalotti-Boccea, per visitare i ragazzi della Fondazione Don Carlo Gnocchi – Centro Santa Maria della Provvidenza, ripetendo il gesto della lavanda dei piedi a dodici giovani disabili.