Ad Ariccia, nella Casa Divin Maestro dei Paolini, sono in corso gli esercizi spirituali della Curia romanaConosco la vita della periferia o mi piace stare al centro di attenzioni ed onori? Ho fiducia nella Provvidenza o sono fanatico della programmazione e del risultato? Conservo la gioia e la freschezza del primo amore o è sbiadito tutto? Scende la sera sulla casa Divin Maestro dei religiosi paolini ad Ariccia dove papa Francesco e gli altri membri della Curia sono arrivati in pullman nel pomeriggio del 22 febbraio per gli esercizi spirituali, ma restano gli echi delle domande che il predicatore carmelitano, padre Bruno Secondin, ha posto al termine delle meditazioni incentrate sul profeta Elia (L’Osservatore romano 24 febbraio).
“Servitori e profeti del Dio vivente” è il tema del ritiro quaresimale che si concluderà venerdì 27, secondo una riflessione che, ha precisato padre Secondin, propone una “lettura pastorale e sapienziale” della vicenda di Elia. Piacerà a papa Francesco la compagnia in questi giorni di riflessione e pausa di un profeta che “cammina e non ha una sede stabile”, espressione di una “geografia che parla” perché Elia “si muove verso i centri del potere” ma soprattutto verso “le periferie e le frontiere geografiche ed esistenziali mettendo di fronte anche i problemi più interiori”. Come la tentazione, più che parlare per Dio, di sostituirsi a lui, finendo nei guai. A Elia, ha detto padre Secondin nella prima meditazione, “Dio chiede di distaccarsi dal proprio progetto, di stare ‘di lato’, di imparare ad obbedire lasciando fare a lui. E Dio ‘parla poco e sottovoce’: perciò per ascoltare occorre mettere da parte le chiacchiere” (L’Osservatore romano 24 febbraio).
Il silenzio non manca nella casa di Ariccia, diocesi di Albano, circondata da dodici ettari di verde nell’area dei Castelli romani. La Casa del Divin Maestro, nella quale Bergoglio è stato accolto dal superiore generale appena eletto della Società di San Paolo, don Valdir José De Castro, è l’unica struttura della zona dedicata esclusivamente al ritiro spirituale per volontà esplicita del fondatore dei paolini, il beato don Giacomo Alberione.
E’ il secondo anno di seguito che papa Francesco sceglie per gli esercizi spirituali la casa inaugurata 55 anni fa. Nel parco, ad aiutare il raccoglimento dei partecipanti, due percorsi meditativi segnati da edicole con sculture in marmo che illustrano le stazioni della Via Crucis e i misteri del Rosario.
Insieme ad Elia, c’è anche una “compagna” di viaggio per gli esercizi della Curia. Sul programma preparato per l’occasione dalla Prefettura della Casa pontificia, accanto all’immagine di un’icona raffigurante il profeta e il suo carro di fuoco, c’è un breve scritto della mistica francese Madeleine Delbrel (1904-1964), un'autentica conoscitrice delle periferie della Parigi operaia del suo tempo, dove lavorò a lungo come assistente sociale lasciando una traccia luminosa di impegno evangelico e poesia. “La vera solitudine – si legge tra l’altro – non è l’assenza degli uomini, è la presenza di Dio” e, ancora, “Non c’è solitudine senza silenzio. Il silenzio: talvolta è tacere, sempre è ascoltare”.