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Francesco ai giovani: “siate rivoluzionari, non banalizzate l’amore!”

Pope Francis during general audience on February 12, 2014

© VINCENZO PINTO / AFP

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 17/02/15

Nel messaggio per la XXX Giornata mondiale della gioventù che sarà celebrata la Domenica delle Palme il pontefice invita ad avere "il coraggio" di essere felici"

Il meccanismo delle Giornate mondiali della Gioventù "inventate" da san Giovanni Paolo II prevede che il raduno dei giovani del mondo in una località prescelta si alterni alla celebrazione della giornata in diocesi. Nell'itinerario spirituale verso la Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà a Cracovia nel luglio del 2016, Papa Francesco ha quindi inviato ai giovani del mondo un messaggio per la XXX Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata a livello diocesano il 29 marzo 2015, Domenica delle Palme.

La riflessione, già iniziata lo scorso anno nel solco del "discorso della Montagna" con il versetto "beati i poveri di spirito", prosegue con la sesta Beatitudine: "beati i puri di cuore perchè vedranno Dio".

"Vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente – ha scritto Bergoglio ai giovani nel testo firmato il 31 gennaio, festa del santo dei giovani per eccellenza, don Bosco, e pubblicato oggi dal Vaticano -. Se è necessaria una sana attenzione per la custodia del creato, per la purezza dell'aria, dell'acqua e del cibo, tanto più dobbiamo custodire la purezza di ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri cuori e le nostre relazioni". "Questa 'ecologia umana' – aggiunge il pontefice – ci aiuterà a respirare l'aria pura che proviene dalle cose belle, dall'amore vero, dalla santità".

Francesco ha esortato i giovani a ribellarsi anche contro "la diffusa tendenza a banalizzare l'amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all'aspetto sessuale". L'invito del pontefice è a vivere con pienezza la vocazione all'amore che si manifesta con urgenza nell'età più verde della vita preservandola dal rischio di falsarla o sminuirla.

"Il periodo della giovinezza – ha sottolineato Francesco – è quello in cui sboccia la grande ricchezza affettiva presente nei vostri cuori, il desiderio profondo di un amore vero, bello e grande. Quanta forza c'è in questa capacità di amare ed essere amati! Non permettete che questo valore prezioso sia falsato, distrutto o deturpato. Questo succede quando nelle nostre relazioni subentra la strumentalizzazione del prossimo per i propri fini egoistici, talvolta come puro oggetto di piacere. Il cuore rimane ferito e triste in seguito a queste esperienze negative. Vi prego: non abbiate paura di un amore vero".

In questo senso, ha precisato Francesco "nell'invitarvi a riscoprire la bellezza della vocazione umana all'amore, vi esorto anche a ribellarvi contro la diffusa tendenza a banalizzare l'amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all'aspetto sessuale, svincolandolo così dalle sue essenziali caratteristiche di bellezza, comunione, fedeltà e responsabilità".

Quanti avvertono la chiamata al matrimonio e a formare una famiglia non devono aver timore che "questa vocazione sia 'fuori moda'" perchè proprio questo è il motivo per cui "l'intera Comunità ecclesiale sta vivendo un periodo speciale di riflessione sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo". "Inoltre – ha aggiunto Bergoglio – vi invito a considerare la chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio. Quanto è bello vedere giovani che abbracciano la vocazione di donarsi pienamente a Cristo e al servizio della sua Chiesa! Interrogatevi con animo puro e non abbiate paura di quello che Dio vi chiede! A partire dal vostro 'sì' alla chiamata del Signore diventerete nuovi semi di speranza nella Chiesa e nella società".

L'appello del papa è a non farsi sviare da quanti invitano solo a "godere il momento", a non farsi travolgere dalla "cultura del provvisorio, del relativo" per la quale non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, "di fare scelte definitive, 'per sempre', perché non si sa cosa riserva il domani".

"Io, invece, – esorta con forza Francesco – vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi. Abbiate il coraggio di andare controcorrente".

Soprattutto, ha scritto il papa tornando a quanto già affermato nella Giornata mondiale della Gioventù di di Rio de Janeiro nel 2013: "abbiate il coraggio anche di essere felici". E' Dio ad aver "deposto nel cuore di ogni uomo e di ogni donna un desiderio irreprimibile di felicità, di pienezza".

"Il desiderio della felicità – ha spiegato il papa – la parola beati, ossia felici, compare nove volte in questa che è la prima grande predica di Gesù (n.d.r. Il vangelo delle Beatitudini). È come un ritornello che ci ricorda la chiamata del Signore a percorrere insieme a Lui una strada che, nonostante tutte le sfide, è la via della vera felicità".

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