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“Buon Capodanno lunare”: Francesco saluta l’Estremo Oriente

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 15/02/15

All'Angelus gli auguri per la festa più sentita nella tradizione della Cina che Bergoglio spera di poter visitare in futuro

Al termine della Messa celebrata nella Basilica di S. Pietro con i cardinali, papa Francesco ha recitato la preghiera dell'Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini che come ogni domenica affollano piazza S. Pietro, ancora più numerosi per la presenza di delegazioni che da ogni parte del mondo hanno accompagnato i nuovi 19 porporati al Concistoro del 14 febbraio

Tra i saluti che ha rivolto dopo l'Angelus, il pontefice ha inviato un augurio di serenità e di pace "a tutti gli uomini e le donne che nell’Estremo Oriente e in varie parti del mondo si preparano a celebrare il capodanno lunare".

Sono numerose le culture dell'Estremo Oriente che computano il tempo in base a un calendario lunare o lunisolare e che festeggiano il primo giorno dell'anno più o meno nello stesso periodo: Cina, Tibet, Vietnam, Corea, Mongolia, Nepal, Bhutan. Il Giappone ha seguito il calendario lunare cinese fino al 1873; a partire da quella data, invece celebra il capodanno il 1° gennaio del calendario gregoriano. Nel calendario gregoriano, il capodanno lunare può cadere tra il 21 gennaio e il 19 febbraio.

Stando alla mitologia cinese, l'origine del capodanno o Festa di Primavera viene fatta risalire a un'antica leggenda, secondo la quale nei tempi antichi viveva in Cina un mostro chiamato Nian (). Il Nian era solito uscire dalla sua tana una volta ogni 12 mesi per mangiare esseri umani; l'unico modo per sfuggire a questo tributo di sangue era spaventare il Nian, sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso. Per questo motivo ogni 12 mesi si è soliti festeggiare l'anno nuovo con canti, strepitii, fuochi d'artificio e l'uso diffuso del colore rosso.

E' una festa molto sentita, vissuta in famiglia e facendo visita a parenti ed amici. La presenza di numerose comunità di popoli dell'Estremo Oriente, specie cinesi, anche in altre parti del mondo, ha reso questi festeggiamenti qualcosa di non inusuale anche nel mondo occidentale.

Da qui l'augurio di papa Francesco:

"Tali festività – ha detto Francesco – offrono loro la felice occasione di riscoprire e di vivere in modo intenso la fraternità, che è vincolo prezioso della vita familiare e basamento della vita sociale. Questo ritorno annuale alle radici della persona e della famiglia possa aiutare quei Popoli a costruire una società in cui si tessono relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità".

E se il papa argentino, come ha dimostrato in varie occasioni, guarda alla Cina come a una futura possibile tappa per un viaggio apostolico, i suoi auguri costituiscono di certo un altro piccolo passo in questa direzione.

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