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Charles Townes, inventore del laser, vincitore del Premio Nobel e credente in Dio

Charles Townes, inventor of laser – it

Public Domain/Wikimedia Commons

John Burger - Aleteia - pubblicato il 03/02/15

Una vita dedicata a esplorare l'universo non solo fisico, ma anche spirituale

Nella storia della filosofia, il fisicalismo è una visione del mondo in base alla quale nell’universo non esiste nulla al di là delle cose fisiche. Charles Hard Townes, vincitore del Premio Nobel per la Fisica e grande conoscitore del mondo fisico, non concordava con questa idea.

Acclamato per le sue idee brillanti nel campo della fisica e noto per il contributo che ha dato alla creazione del laser, Townes ha mantenuto una fede profonda e permanente in qualcosa che non può essere spiegato dalla scienza.

Religione e fede, ha detto in un’intervista del 2005 al giornale dell’Università della California a Berkeley, hanno “un significato molto profondo per me: sento la presenza di Dio. Sento questa presenza nella mia vita come uno spirito che in qualche modo è sempre con me”.

Il lavoro di Townes ha beneficiato in molti modi tutta l’umanità. Il laser è onnipresente nella vita moderna, dalle tante modalità tecnologiche di comunicazione al modo di ascoltare la musica, senza dimenticare le possibilità innovative delle procedure chirurgiche. Milioni di persone, la settimana scorsa, hanno letto la notizia della morte di Townes su Internet, una rete la cui alta velocità di tramissione di dati dipende dai cavi di fibra ottica, che a loro volta funzionano grazie all’invenzione del laser.

Lo scienziato, morto a 99 anni, ha anche trascorso molto tempo pensando, scrivendo e parlando di un tipo di scienza diversa: la teologia. I suoi sforzi gli sono valsi nel 2005 il Premio Templeton per il Progresso nella Ricerca e nelle Scoperte su Realtà Spirituali. L’Associated Press ha pubblicato la notizia della sua scomparsa ricordando che “Townes era noto anche per la sua forte fede spirituale. Membro della Chiesa Unita di Cristo, nel corso della sua carriera si è ha attirato elogi e scetticismo con discorsi e saggi basati sulle similitudini tra scienza e religione”.

“La scienza cerca di capire com’è e come funziona il nostro universo, inclusi gli esseri umani”, ha scritto Townes nel 2005, quando gli è stato conferito il Premio Templeton per i suoi contributi nell’“affermare la dimensione spirituale della vita”. E proseguiva: “La mia opinione è che la scienza e la religione possono sembrare diverse, ma hanno molte similitudini e dovrebbero interagire e illuminarsi a vicenda”.

Nel 1966 aveva pubblicato l’articolo “La Convergenza di Scienza e Religione” sulla rivista THINK, dell’IBM. La differenza tra scienza e religione “è in gran parte superficiale”, scrisse; “entrambe diventano quasi indistinguibili quando guardiamo alla vera natura di ciascuna”.

In un’epoca in cui molti scienziati evitano con vigore ogni legame con la religione, le opinioni espresse nell’articolo sono state viste come una “blasfemia” dai membri di entrambe le comunità. Nel corso degli anni, Townes ha scritto e parlato molte volte della questione.

“Molte persone non capiscono che la scienza, fondamentalmente, implica presupposti e fede. Ma nulla è assolutamente provato”, ha dichiarato all’epoca. “Cose meravigliose, sia nella scienza che nella religione, derivano dai nostri sforzi basati su osservazioni, ipotesi attentamente pensate, fede e logica”.

“In qualche modo noi esseri umani siamo stati creati a somiglianza di Dio”, ha detto al giornale dell’Università della California. “Abbiamo il libero arbitrio. E nella misura in cui impariamo sempre di più, rafforziamo questa nostra caratteristica. Che tipo di vita ci costruiremo? È su questa questione che l’universo è aperto. Il proposito dell’universo, penso, è presenziare questo sviluppo e permettere che gli esseri umani esercitino la libertà di fare cose che portino risultati positivi per loro e per il resto del mondo”.

Nominando Townes per il Premio Templeton, David Shi, presidente dell’Università Furman, ha scritto: “Egli sottolinea che sia gli scienziati che i teologi cercano una verità che trascende la comprensione umana attuale, e visto che entrambe le prospettive sono umane e cercano di spiegare e di trovare senso nell’universo, entrambe sono piene di incertezze. Gli scienziati propongono ipotesi a partire da postulati, a partire da idee che, in ultima istanza, non possono essere verificate. Come la religione, la scienza si basa quindi su una forma di fede”.

Shi aggiungeva: “Charles Townes ha aiutato a creare e a sostenere il dialogo tra la scienza e la teologia. Ha quindi dato un grande contributo al progresso del mondo in termini di comprendere e abbracciare la meraviglia della creazione di Dio”.

L’agenzia Associated Press ha ricordato altri particolari della vita dello scienziato. Townes era membro del corpo docente della Columbia University quando realizzò la maggior parte del lavoro che lo ha reso uno dei tre scienziati a condividere il Premio Nobel per la Fisica nel 1964 per la ricerca che ha portato alla creazione del laser. Gli studi di Townes, le cui basi disse molte volte che gli erano giunte “come una rivelazione religiosa”, hanno applicato la tecnica di microonde impiegata nella ricerca bellica di radar per indagare sulla spettroscopia, la dispersione della luce di un oggetto nei suoi colori componenti. Egli ha intravisto che quello avrebbe offerto una nuova finestra alle strutture di atomi e molecole e una nuova base per controllare le onde elettromagnetiche. Le sue idee hanno finito per portare alla creazione del primo laser.

Nato il 28 luglio 1915, figlio di genitori battisti che abbracciavano un’interpretazione aperta della teologia, Townes trovò la sua vocazione durante il secondo anno all’Università Furman. Conseguì un post-lauream in Fisica presso l’Università di Duke e un dottorato presso l’Istituto di Tecnologia della California.

Nel 1941 si sposò con Frances Hildreth, e durante la Seconda Guerra Mondiale disegnò sistemi di radar di bombardieri per i Bell Laboratories. Nel 1948, tre anni dopo essere entrato nella facoltà di Columbia, Townes ebbe l’ispirazione di creare il predecessore del laser, il “maser”, mentre aspettava seduto su una panchina del parco a Washington per fare colazione in un ristorante che non era ancora aperto. Gli scienziati erano perplessi per i possibili modi di creare onde più corte, ma la soluzione apparì all’improvviso a Townes in quelle tranquille ore mattutine: un momento che egli paragonò a una rivelazione religiosa.

Townes elaborò allora una teoria sull’uso di energia di microonde per far sì che le molecole si muovessero in modo abbastanza rapido da creare un’onda più corta.

Nel 1954 la teoria si trasformò in realtà quando Townes e i suoi allievi svilupparono il “maser” (microwave amplification by stimulated emission of radiation, o “amplificazione di microonde per emissione stimolata di radiazione”). Dimostrando che i maser potevano essere fatti per operare in capacità ottiche e infrarosse, Townes pubblicò nel 1958, insieme al cognato Arthur L. Schawlow, professore di Stanford, una teoria sulla viabilità di maser ottici e infrarossi, o laser.

Un laser controlla il modo di liberazione di fotoni, o particelle di luce, da parte di atomi energizzati. Oggi i laser svolgono compiti che vanno dal taglio di metalli alla correzione di difetti alla vista, passando per la rimozione dei tatuaggi, ma i suoi inventori dicono che non avevano previsto niente di tutto ciò.

“Sapevo che ci sarebbero state molte applicazioni per il laser”, ha detto Townes nel 2001 alla rivista Esquire, “ma non ho mai pensato che avremmo raggiunto tante cose con questo mezzo”. Altri scienziati hanno costruito i primi laser funzionali, ma Townes ha diviso il Premio Nobel del 1964 con due russi perché è stato il suo lavoro che ha portato alla creazione della tecnologia.

“Ho la sensazione di aver ‘lavorato’ molto raramente nella vita”, dichiarava a Esquire. “Anziché ‘lavorare’, sento che quello che faccio è divertirmi molto. Faccio esplorazioni, partecipo a una specie di ‘gioco’, risolvo rompicapi e mi diverto, e per qualche ragione le persone hanno deciso di pagarmi per farlo! Ufficialmente sarei dovuto andare in pensione da anni, ma pensione da che? Perché smettere di divertirmi?”

Charles Hard Townes è stato nominato professore della Columbia University nel 1950, e in seguito è stato preside del Dipartimento di Fisica della stessa università. È stato nominato Rettore e docente di Fisica presso il Massachusset Institute of Technology (MIT) nel 1961, e nel 1967 è passato a Berkeley.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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