Suonare fa miracoli. Nella testa e nell'anima
Quando ascolti della musica, si attivano molteplici aree del tuo cervello, ma quando suoni uno strumento… boom! Questa attività diventa più simile a uno scoppiettante allenamento del cervello a tutto campo. Cosa succede?
In questo video vengono spiegati gli stupefacenti fuochi d’artificio che esplodono nel cervello dei musicisti quando suonano, evidenziando gli effetti positivi a lungo termine di questo straordinario allenamento mentale.
Le 3 funzioni della musica
Secondo Benedetto XVI, grande amante della musica oltreché provetto pianista, esistono importanti funzioni che si possono attribuire alla musica e alla sua sacralità. Lui stesso è consapevole che la conoscenza della teoria musicale e la sua conseguente applicazione hanno giovato al processo educativo della sua infanzia, diventando anche occasione di gioia e di condivisione degli affetti familiari. Il 30 dicembre 2010 durante l’udienza coi "pueri cantores" convenuti a Roma da tutto il mondo per celebrare il loro XXXVI congresso internazionale, Benedetto aveva elencato le caratteristiche più importanti della musica, in particolare di quella sacra:
1. Il canto è anzitutto «un servizio a Dio». Il Papa aveva ricordato il Sermone 34 di sant’Agostino (354-430), dove si afferma che «il canto è un’espressione di gioia e di amore». «L’incontro di amore tra l’anima e il Signore» ha come suo frutto naturale la gioia, e subito ne scaturisce il desiderio di esprimerla.
2. La musica è un «servizio agli altri adoratori». La preghiera non è sempre facile. Sia la mente sia il cuore rischiano di distrarsi e di non trovare la strada verso Dio. Ecco allora che la musica sacra – quella vera – diventa «un aiuto per innalzare i cuori e le menti nella preghiera».
3. «La musica sacra – ha detto il Papa – è un servizio a tutta la Chiesa». Non solo: «permette di pregustare la liturgia celeste, nella quale i cori degli angeli e dei santi si uniscono in un canto senza fine di amore e di lode».