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La “top ten” dei santi? Vince Padre Pio

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La nuova Bussola quotidiana - pubblicato il 26/01/15
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Classifiche fatte di molto campanilismo e con un po' di superficialità, ma che divertimento il derby tra i santi...

Classifiche fatte di molto campanilismo e con un po’ di superficialità, ma che divertimento il derby tra i santi…

di Luigi Santambrogio

Non la si può certo definire una hit parade del sacro, una top ten dei santi più amati e pregati dagli italiani.  Perché nella speciale graduatoria celeste, i punteggi di gradimento sono assegnati con criteri “alla buona”,  “fatti in casa” verrebbe da dire. 

Ma non potrebbe essere diversamente, dato che a rischiare l’insolita hitparade sono siti che nulla hanno a che vedere con gli istituti di statistica, però su santi e beati sono imbattibili. Quasi tutti incoronano, in base ai loro contatti, san Pio da Pietrelcina come indiscusso winner della devozione casalinga. Attenzione, però: ciò non significa che il cappuccino delle stimmate sia in assoluto il più ricercato e invocato tra i santi in Terra. Mancano, infatti, nella classifica, gli altri luoghi dove santi e beati sono più frequentemente interpellati dai fedeli: chiese e santuari. Particolare non da poco, che potrebbe certamente portare a un conteggio del tutto diverso del pio gradimento e a sovvertire radicalmente la santa top ten. Ma tant’è: nessuno è perfetto, soprattutto a cospetti di tali personaggi.  

Padre Pio, dunque, conquista la testa (almeno secondo il sito www.cartantica.it) con  il 69% delle preghiere, seguito da Sant’Antonio (35%) e San Francesco (19%).   Il fatto di essere rimasto un umile frate di provincia per tutta la vita potrebbe spiegare la ragione di tanto successo popolare, insieme alla sua indubbia generosità nel concedere guarigioni e miracoli. La Santa più amata è Santa Rita (l’8% degli italiani dichiara di avere in casa una sua immagine sacra) a seguire, troviamo Madre Teresa (2,4%) e Santa Chiara (1,6%).  La santità femminile, tutto sommato, è dunque ben rappresentata: le quote rosa in cielo (lo dice il sito www.santiebeati.it) sono cosa più seria che in Parlamento. Soltanto il 4% ha invece un’icona del patrono di Napoli, San Gennaro, appesa alle proprie pareti mentre nessuno ha dichiarato di possedere un’immaginetta di Sant’Ambrogio, il protettore di Milano, o di San Petronio di Bologna. Piuttosto, sorprende un po’ l’assenza di tutti e quattro gli evangelisti (www.totustuus.it)

Tra i “Padri” della chiesa, l’unico a essere presente, ma molto distanziato dai primi, è San Paolo. Piuttosto giù sono anche le quotazioni di San Giuseppe che pur contendendo a Sant’Antonio la capacità di far ritrovare le cose perdute, è sopravanzato sia dalla suocera Sant’Anna sia da San Nicola di Bari. Questi, potrebbe essere stato un poco avvantaggiato dall’omonimia con il cantautore vincitore di due Festival di Sanremo e molto popolare negli anni Settanta. Okkei, scherziamo. 

In una classifica a parte, vengono invece valutati simboli delle fede e immagini sacre (http://apologetica.altervista.org/index.html): il 71% degli intervistati possiede nella propria abitazione oggetti o immagini sacre e tra i fedeli, dato sorprendente, ci sono tanti giovani. Il Crocefisso è al primo posto tra i simboli sacri esposti in camera da letto o nel salotto (64%), seguito dalle icone di Cristo e della Madonna (55%) e dalle immaginette dei santi (27%). Solo il 2% degli intervistati tiene invece la Bibbia nel cassetto del comodino. Da ultimo: nelle case del Sud Italia risulta una maggiore presenza di simboli religiosi (75%), rispetto al resto della Penisola (Nord 63% e Centro 69%). Ma forse questo già si sapeva (www.serenoeditore.com

Che dire? Beh, innanzitutto che San Pio da Pietrelcina è una new entry, assente nella testa delle classifiche degli anni scorsi: posizione tenuta invece da diversi anni dal poverello d’Assisi e patrono d’Italia.  C’è da fidarsi di tali preferenze? Sentite cosa scrive questa blogger, tra rabbia e incredulità: «Non lo dico per campanilismo, per me chi mi ha tirato fuori da situazioni veramente difficili è stata la Madonna del Rocciamelone». E dopo la testimonianza, ecco il giudizio di merito sulle capacità santificanti: «Per me Padre Pio viene molto, molto dopo, considerando anche che è santo da pochi anni.  Se dobbiamo tener conto dell’anzianità dei Santi, Sant’Antonio da Padova è invocato da oltre 300 anni. San Francesco d’Assisi e San Francesco di Paola idem. San Gaspare del Bufalo è straordinario, fa mai cilecca. E poi Santa Rita, la Santa degli Impossibili, nella classifica verrebbe dopo San Pio? Ma no, è inaccettabile, pazzesco». Il già citato sito www.santiebeati.it, invece, porta la top ten dei santi più cliccati: san Francesco supera santo Pio, poi abbiamo san Giovanni Paolo II che batte perfino sant’Antonio.

Anche Giovanni XXIII si piazza nei primi dieci posti, mentre il nono posto se lo aggiudica il servo di Dio Giovanni Paolo I, il Papa dei trenta giorni. A sorpresa, san Pio, in questa classifica dei più cliccati, è solo al decimo posto. Sorprende un po’ l’assenza di tutti e quattro gli evangelisti. Tra i “padri” della chiesa, l’unico ad essere presente è San Paolo.Piuttosto giù anche le quotazioni di San Giuseppe, sopravanzato dalla suocera Sant’Anna. Ma il falegname di Nazareth a queste “ingiustizie” è abituato e non presenterà certo ricorso. E pensare che senza di lui tutte queste santissime schiere manco esisterebbero. 

QUI L’ORIGINALE

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