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Il papa e le sue interviste sull’aereo

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AP Photo/Luca Zennaro, Pool

padre Dwight Longenecker - pubblicato il 22/01/15

In un'epoca di comunicazione fatta a tavolino, Papa Francesco abbraccia la spontaneità

Il cattolici di tutto il mondo si stanno abituando alle conversazioni informali di papa Francesco con i giornalisti a bordo dell'aereo papale durante i suoi viaggi, ormai diventate una tradizione. Inevitabilmente, sollevano qualche polemica, suscitano fraintendimenti e promuovono atteggiamenti compiacenti. Il papa pensa chiaramente che ne valga la pena, e ora che ci siamo abituati a queste conversazioni possiamo vedere che il Santo Padre le sta usando per svolgere il suo compito più di quanto possa sembrare a prima vista.

Quando il papa incontra i giornalisti sull'aereo, l'atmosfera è informale. Prende alcuni argomenti e vi risponde improvvisando. Si sente libero di parlare e lo fa dal cuore, e attraverso queste conversazioni dimostra di essere un maestro di comunicazione. È stato criticato e accusato di essere impreciso e confuso, ma questo vuol dire fraintendere ciò che sta cercando di fare con queste interviste.

Vuole che il mondo lo incontri e lo conosca come persona reale, vitale e appassionata. Nelle interviste parla da cuore a cuore. Questa qualità si è notata soprattutto nella conversazione che ha avuto con i giornalisti sul volo di ritono da Manila in occasione del suo ultimo viaggio internazionale nello Sri Lanka e nelle Filippine.

Il pontefice è rimasto chiaramente molto commosso dall'affollatissimo benvenuto che ha ricevuto nelle Filippine. È stato colpito dal calore, dalla gioia e dalla fede e speranza del popolo. È stato sopraffatto dall'emozione quando ha incontrato le vittime della tempesta tropicale a Tacloban.

Quando gli è stato chiesto cosa aveva ricevuto dai filippini, ha detto: “I gesti! I gesti mi hanno commosso… Sono gesti buoni, gesti sentiti, gesti che vengono dal cuore. Alcuni quasi fanno piangere. Lì c’è tutto: la fede, l’amore, la famiglia, le speranze, il futuro… Il secondo gesto che mi ha colpito tanto è un entusiasmo non finto, la gioia, l’allegria, capaci di fare festa anche sotto l’acqua. Mi diceva uno dei cerimonieri che è stato edificato perché i ministranti a Tacloban, con quella pioggia, mai avevano perso il sorriso. È la gioia, gioia non finta. Non era un sorriso dipinto, no: un sorriso che veniva. E dietro quel sorriso c’è la vita normale, ci sono i dolori, ci sono i problemi”.

Parlando con il cuore, papa Francesco mostra al mondo la sua vera passione per la gente e per la fede. Questo cuore emotivo si rivela al meglio nell'atmosfera informale di una conversazione umana, piuttosto che nelle condizioni formali. Fare questo con i giornalisti è aprire il suo cuore al mondo intero.

C'è un secondo motivo per cui le interviste in aereo sono un'idea brillante. Ora abbiamo capito che sono una nuova forma di comunicazione papale. Le conversazioni sono naturali, spontanee e non pianificate. A volte il papa commette un errore umano nel suo desiderio appassionato di parlare dal cuore di Cristo. Sul volo da Manila ha detto ai cattolici che non devono fare figli come conigli. Sul volo di ritorno dal Brasile ha parlato di un sacerdote che lotta con l'attrazione per lo stesso sesso chiedendosi chi sia lui per giudicare. Ora abbiamo accettato che non si tratta di dichiarazioni formali, dogmatiche dell'infallibile pontefice. Sono conversazioni informali con l'allegro ma a volte disordinato papa Bergoglio, e va bene.

La terza ragione per la quale le interviste sull'aereo sono un successo è che rafforzano il rapporto del papa con la stampa mondiale. I giornalisti amano e rispettano il papa, è evidente. Hanno un grande potere, e anche lui. Entrambe le parti lo capiscono, e si amano e si rispettano. Papa Francesco sa che se vuole comunicare il potere positivo del Vangelo e la grande buona novella della fede cattolica ha bisogno di giornalisti simpatetici e comprensivi che lo aiutino a farlo. Le sue interviste sull'aereo sono quindi un'occasione per chiacchierare con i giornalisti, costruire rapporti e affiancarsi a loro nel complicato business delle comunicazioni dell'era moderna.

Nell'epoca di testi e tweet, siti web e podcast, social media, multi-media e mass media, papa Francesco fende tutto questo per parlare con calore umano e spontaneità. In un'epoca di comunicazioni controllate, propaganda precisa, pubblicità ingegnerizzata e portavoce superficiali, il pontefice parla dal cuore e impegna persone reali con emozioni e lotte reali. Se questo comporta qualche rischio, i rischi sono ampiamente superati dai benefici.

Se volete veramente comprendere papa Francesco, prendetevi del tempo per leggere queste interviste. Se volete condividere la sua preoccupazione per i poveri, la sua passione per Cristo e il suo amore per la Chiesa, leggete questi testi. Se volete capire un po' lo spirito missionario che infiamma questo papa, allora prendetevi del tempo per ascoltare ciò che dice nei suoi viaggi in aereo.

Non resterete delusi.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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