Perché la finta telefonata con Papa Francesco ha provocato delusione e amarezza?
Nella puntata di "Scherzi A Parte" di lunedì 12 gennaio è stato trasmesso il filmato dello scherzo a PaoloBrosio, al quale – durante un’intervista organizzata in casa sua – è giunta una finta telefonata di Papa Francesco. Brosio, da qualche anno protagonista "non convenzionale" del mondo dello spettacolo – specialmente dopo la sua conversione al cattolicesimo raccontata in prima persona nel libro “A un passo dal baratro”, sentendo la voce del presunto Bergoglio si è commosso fino alle lacrime: Paolo Brosio ha creduto per lunghi minuti di parlare davvero con il Santo Padre. Il suo grande coinvolgimento emotivo ha imbarazzato la troupe, spiazzata dalla reazione del giornalista ma costretta alla fine a rivelargli lo scherzo. E ha generato una sorta di vicinanza con il pubblico che solitamente, invece, apprezza e si riconosce dalla parte degli autori.
Un uomo autentico
Lo scherzo può essere di cattivo gusto, ma la reazione del giornalista colpisce davvero. «Sei sempre stato un uomo di Fede», dice Bonolis a Brosio per cercare di sdrammatizzare, facendo riferimento oltre che alla conversione recente ai duetti con il direttore del Tg4 ai tempi di Mani pulite. Certo è che il Brosio di ora non ha niente a che fare con quello dei tempi successivi alla popolarità nata proprio con i collegamenti dal Palazzo di giustizia di Milano. Ognuno può pensare quello che vuole, ma il Brosio visto a Scherzi a parte è apparso autentico. (Avvenire, 14 gennaio)
Per me la fede è seria
Recentemente il giornalista è stato ospite di Barbara D’Urso a ‘Domenica Live’ per parlare e rivivere la gag che gli ha fatto credere di parlare al telefono con Papa Francesco. “Lo scherzo – racconta Brosio – è stato registrato nel settembre 2013. Poi qualche mese fa mi ha chiamato Paolo Bonolis, il conduttore; aveva visionato lo scherzo, mi ha voluto incontrare. Ci siamo visti un paio di volte e io ho detto che non avrei mai ‘liberato’ questo scherzo perché per me la fede è una cosa seria, non uno scherzo”. “Poi ho riflettuto e ho pensato – prosegue Brosio – che l’inizio del mio libro di quest’anno è proprio una lettera aperta a Papa Francesco. E ho accettato che venisse messo tutto in onda, ma solo in cambio di un aiuto per la costruzione del primo pronto soccorso di Medjugorje”. (Il Mattino, 19 gennaio)
Abuso di ingenuità
Non è questa la televisione che ci piace e non è questo il modo migliore per strappare un sorriso al pubblico: sulla fede non si scherza così. Il punto critico non è tanto la liceità di imitare la voce del Papa, quanto l’abuso di ingenuità e buona disposizione d’animo da parte di chi ha subito (nel vero senso della parola) lo scherzo. Resesi conto dell’eccesso, le “iene” si sono scusate con il giornalista, il quale ha infine concesso la liberatoria per la messa in onda del filmato chiedendo in cambio un contributo della trasmissione per la costruzione di un Pronto Soccorso a Medjugorje, oltre alla pubblicizzazione del progetto “Mattone sul cuore” sul sito della trasmissione. Se non altro, l’episodio ha avuto una ricaduta positiva. In rete, però, è già stato ribattezzato il peggiore scherzo della storia. (Famiglia Cristiana, 19 gennaio)
Soffrire e reagire
Perché Brosio è arrivato alle lacrime? Perché quando ha saputo che si trattava di uno scherzo ha vissuto una profondissima delusione? Per che cosa ha sofferto? Schernire la fede può portare a diverse reazioni. Lo abbiamo visto bene in queste settimane. Papa Francesco è stato molto chiaro quando ha sottolineato che non si offendono le religioni. La vicenda di Brosio forse ci ha fatto vedere una modalità diversa di affrontare un torto subito. Ci ha testimoniato due facce della stessa medaglia: che purtroppo si può godere per la sofferenza altrui ma che si può reagire da autentici cristiani.