Inizia la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
In occasione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si svolge ogni anno dal 18 al 25 gennaio, i vescovi della Commissione per i Rapporti Interconfessionali della Conferenza Episcopale Spagnola ricordano alcuni gesti ecumenici di grande importanza compiuti da papa Francesco nel 2014: la Dichiarazione Congiunta firmata a Gerusalemme con il patriarca ecumenico Bartolomeo I il 25 maggio, dopo aver constatato l’importanza dell’abbraccio che si sono scambiati papa Paolo VI e il patriarca Atenagora 50 anni fa, che ha preparato la via alla “rimozione dalla memoria e dal mezzo della Chiesa delle sentenze di reciproca scomunica del 1054”;
il suo incontro nei giardini vaticani con i Presidenti di Israele e dell’Autorità Nazionale Palestinese il 9 giugno per pregare per la pace;
la sua preoccupazione per l’unità dei cristiani e il dialogo tra le religioni negli altri viaggi compiuti nel corso dell’anno passato, come quelli in Corea, in Albania e in Turchia; la vicinanza e la cordialità mostrate da papa Francesco nei confronti dei pastori e delle comunità cristiane di ambito pentecostale ed evangelico. La riforma della Chiesa che ci porta papa Francesco è anche ecumenica. Una Chiesa meno autoreferenziale, una Chiesa che esce, è una Chiesa più ecumenica. Non è difficile constatare che uno dei termometri più chiari dello spirito di comunione nella Chiesa è la sensibilità ecumenica. Da un lato è evidente che chi non dà importanza alla comunione tra i cattolici valorizzerà meno la comunione con i cristiani non cattolici; dall’altro, chi ha una concezione un po’ ristretta della comunione, basata sull’uniformità e non sull’unità nella pluralità o su un atteggiamento di autodifesa dell’identità cattolica, non capisce nemmeno l’ecumenismo, perché in realtà ciò che non capisce è la comunione. È proprio questo secondo caso il freno maggiore all’ecumenismo da parte sia dei cattolici che dei membri delle altre confessioni quando sono tentati dall’autoreferenzialità denunciata da papa Francesco.
Grazie a Dio, la “rivoluzione Francesco” si sta diffondendo, e in alcune diocesi nelle quali l’ecumenismo era ridotto alle espressioni minime si sta risvegliando dal suo letargo con un rinnovato spirito nei pastori, che contagiano tutti i membri della comunità cristiana.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]