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I bambini imparano a pregare scrivendo una storia

Mi lápiz para Dios – it

© Editorial Brief

Gaudium Press - pubblicato il 16/01/15

Il progetto si ispira alle parole della beata Madre Teresa di Calcutta: "Io sono la matita di Dio. Una fragile matita con la quale Egli scrive ciò che vuole"

Si chiama “La mia matita per Dio” ed è un gioco didattico e catechetico che aiuta i più piccoli a pregare e a mettere nelle mani di Dio la vita quotidiana. L’iniziativa, ideata da Loreto Bellot, originaria di Valencia (Spagna) e che ha dedicato la sua vita professionale all’educazione, si ispira alle parole della beata Madre Teresa di Calcutta: "Io sono la matita di Dio. Una fragile matita con la quale Egli scrive ciò che vuole".

“Ho pensato che quando nasci Dio inizia un libro in bianco e ciò che vuole davvero è che, come dice Madre Teresa di Calcutta, siamo una matita nelle sue mani, e gli piace realmente che scriviamo con Lui la nostra storia e gli raccontiamo ogni giorno quello che ci accade”, ha commentato l’autrice a Rome Reports.

Il gioco consiste in un barattolo che contiene al suo interno 31 tessere numerate – perché siano utilizzate nel corso di un mese –, ciascuna con un testo semplice che comprende un saluto a Gesù, il suggerimento di un tema sul quale il bambino può raccontare qualcosa e una richiesta di aiuto che il piccolo fa a Dio, il tutto per mettere in pratica concetti fondamentali della fede cristiana.

“Con quella matita imparano davvero a parlare con Dio e a trattare con lui in modo quotidiano. È ciò che vogliamo davvero, no? Che questa religione, che questa dottrina, diventi vita”.

Il progetto è nato dopo una serie di iniziative realizzate nella scuola nella quale lavora la Bellot, con le quali si cercava di aiutare i bambini più piccoli a conoscere Gesù e ad avere un incontro con Lui. “Pregando, come quasi tutto, si impara. Anche a saper stare in un luogo sacro, e soprattutto a sapere cosa dire”, spiega l’autrice nella pagina web dell’iniziativa.

Partendo da questo si sono prese come fonte di ispirazione le parole di Madre Teresa, che, come sottolinea la web, “si adattano perfettamente all’idea di scoprire il senso spirituale della propria esistenza fin dai primi anni, e di guidare ciascuno verso un mondo interiore completamente reale”. In seguito sono stati elaborati dei semplici testi con un linguaggio rivolto ai bambini, sono stati posti in una scatola di cartone e collocati a scuola in un luogo dedicato alla preghiera.

“La sorpresa è stata il fatto di constatare che non solo i bambini, ma anche i genitori, gli insegnanti e gli alunni di altre classi iniziavano a usare quelle matite quando andavano a pregare”, sottolinea l’autrice sul sito.

Il progetto va avanti già da due anni ed è arrivato a molte persone, ottenendo un’accoglienza speciale come materiale per le lezioni di religione.

“La semplicità, sia nel contenuto che nel formato, favorisce l’uso quotidiano di questi materiali fuori dal contesto dell’aula e li rende particolarmente consigliabili per le lezioni di catechismo e di religione o per l’uso familiare”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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