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San Mauro, il “figlio prediletto” di San Benedetto

San Mauro con San Benedetto

© Public Domain

Aleteia - pubblicato il 15/01/15

Un santo che ha fatto dell'obbedienza la sua più grande virtù

Uno di quei santi che operano nel silenzio dei monasteri e che vivono l'obbedienza come la più grande delle virtù umane. Si può parlare così di San Mauro, monaco benedettino del VI secolo e pupillo del grandissimo San Benedetto da Norcia.

Poche informazioni storiche
I racconti della sua umile esistenza sono contenuti nei Dialoghi di San Gregorio Magno, unico scritto che contiene informazioni fedeli sulla vita del santo benedettino che, insieme a San Placido, è stato il primo discepolo di San Benedetto.

Affidato a San Bendetto
Mauro, nato ad una famiglia senatoriale romana, a soli dodici anni, viene presentato a San Benedetto. Si legge infatti nei Dialoghi di Gregorio Magno: «Perseverando lo santissimo Benedetto nella solitudine e crescendo in fama e in virtù… cominciarono eziandio li nobili e onesti uomini di Roma a venire a lui e offrirgli li propri figlioli, acciò che li nutricasse nel servigio di Dio… Et allora, fra gli altri, gli furono offerti due giovani di buon aspetto » cioè Mauro e Placido. 

Santa obbedienza
Davanti agli altri monaci e religiosi del convento viene subito elogiato da San Benedetto come esempio di perfetta obbedienza. Sono, infatti, molteplici le gesta prodigiose attribuite a San Mauro e alla sua fedele sequela all'autorità. La più nota è quando il fratello Placido, andato ad attingere acqua, cade in un lago. San Benedetto chiama il "pupillo" Mauro e gli dice di correre a salvarlo perché stava per affogare. Mauro, obbedisce e – si dice camminando sulle acque – riesce a tirare fuori dal lago il confratello.

Il bambino muto
Un altro miracolo a lui attribuito riguarda un bambino muto. Il piccolo, arrivato a Montecassino, è accompagnato dalla richiesta di benedizione di San Benedetto, ma l'Abate è assente. Mauro, tornato dai campi, fa le veci del priore: va incontro al bimbo e, dopo un primo momento di timidezza, lo benedice e lo guarisce.

Subiaco e Montecassino?
Quando San Benedetto lascia Subiaco per stabilirsi a Montecassino, Mauro resta a Subiaco diventando abate e amministratore del monastero. Anche se altre fonti (come quella che attribuisce a lui il miracolo del bambino muto) raccontano che Mauro segue Benedetto diventando poi il suo successore a Monteccasino.

I Maurini
Gli ultimi anni della sua vita lo collocano a Glanfeuil, in Francia, dove, sempre per mandato di Benedetto, avrebbe fondato un monastero sulla regola benedettina. Non a caso i religiosi della congregazione benedettina francese, sorta nel 1618, prendono il nome di "Maurini".

San Mauro viene invocato per guarire da ogni sorta di malattie e in tutte le situazioni di difficoltà e di pericolo. La sua memoria è celebrata il 15 gennaio.

Fonti: santodelgiorno.it, santiebeati.it, wikipedia 

Tags:
santi e beati
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