Aleteia logoAleteia logoAleteia
mercoledì 24 Aprile |
Aleteia logo
News
separateurCreated with Sketch.

Papa Francesco: “Non si uccide in nome di Dio, ma non insultare la fede altrui”

Pope Francis leads a Mass at Colombo’s seafront Galle Face Green for the canonization ceremony of Joseph Vaz, Sri Lanka – CPP

© ServizioFotograficoOR/CPP

January 14, 2015: Pope Francis leads a Mass at Colombo's seafront Galle Face Green for the canonization ceremony of Joseph Vaz, Sri Lanka.

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 15/01/15

Sul rischio attentati il papa dice: "ho una buona dose d'incoscienza, ma sono preoccupato per i fedeli"

"Temo soprattutto per incolumità di gente che viene a incontrarmi": così ha risposto papa Francesco su possibili attentati contro la sua persona e il Vaticano sollecitato dalle domande dei giornalisti presenti sul volo da Sri Lanka alle Filippine. Rispetto al pericolo per la sua incolumità personale il papa ha risposto con un sorriso di affrontare questo pericolo con "una buona dose di incoscienza" (Radio vaticana 15 gennaio). Il "miglior modo" per rispondere alla violenza, ha sottolineato Bergoglio, "è la mitezza". "Se dovesse accadermi qualcosa – ha aggiunto -, ho detto a Dio, chiedo solo che mi faccia la grazia che non sia doloroso, perché non sono coraggioso di fronte al dolore. Sono molto pauroso".

LA LIBERTA' D'ESPRESSIONE E IL LIMITE DELLA MIA MAMMA

"Grazie della domanda, intelligente, buona domanda – ha detto Papa Francesco rispondendo al quesito sul rapporto tra libertà di religione e libertà di espressione -. Credo che tutti e due sono diritti umani fondamentali, la libertà di religione e la libertà di espressione". La domanda è arrivata da un giornalista francese e il pontefice non si è sottratto al riferimento ai fatti di Parigi e la strage di "Charlie Hebdo": "Non si può nascondere una verità – ha affermato il pontefice- : ognuno ha il diritto di praticare la propria religione, senza offendere, liberamente, e così vogliamo fare tutti. Secondo: non si può offendere o fare la guerra, uccidere in nome della propria religione, cioè in nome di Dio. A noi questo che succede adesso ci stupisce, ma sempre pensiamo alla nostra storia, abbiamo avuto grandi guerre di religione, lei pensi alla notte di San Bartolomeo. Come si capisce anche noi siamo peccatori, ma non si può uccidere in nome di Dio". "Libertà di espressione – ha proseguito il Papa -. Ognuno ha non solo la libertà o il diritto ma anche l'obbligo di dire quello che pensa se ritiene che aiuti il bene comune, un deputato, un senatore, se non dice qual è la buona strada non fa bene. Avere questa libertà, ma senza offendere, perchè è vero che non si può reagire violentemente, ma se il dottor Gasbarri, mio amico caro, dice una parolaccia contro la mia mamma, si aspetti un pugno. Perchè non si può provocare, insultare, ridicolizzare, la fede degli altri". Il Papa ha anche ricordato che "Papa Benedetto aveva parlato della mentalità, della metafisica postpositivista che portava a dire che alla fine le espressioni religiose sono una sorta di sottocultura, che sono tollerate ma sono poca cosa, e nella cultura dell'Illuminismo, e questo è una eredità dell'illuminismo, tanta gente sparla della religione, la prende in giro, 'giocattolizza' la religione degli altri. Può accadere, – ha aggiunto – ma c'è un limite, ogni religione ha una dignità, ogni religione che rispetti la vita e la persona umana ha una dignità, e non non posso prenderla in giro. C'è un limite, questo è il limite, direi che nella libertà di espressione ci sono limiti e il limite è quello della mia mamma" (Ansa 15 gennaio).

BAMBINI KAMIKAZE

Decise le parole del Papa sul crescente utilizzo di ragazzi e bambini negli attentati kamikaze, drammaticamente noti anche nel conflitto che ha insanguinato lo Sri Lanka. Francesco, nel corso della conferenza stampa, ha detto di vedere, al di là di problemi psichici, uno "squilibrio umano" in chi sceglie di uccidersi per uccidere. Un kamikaze, ha osservato, è uno che "dà la vita ma non la dà bene", al contrario, per esempio, di tanti missionari che pure danno la vita "ma per costruire". E dunque, mettere una bomba addosso a un bambino non è altro, per il Papa, che un altro dei terribili modi di renderlo "schiavo" (askanews 15 gennaio). 

RELIGIONI CONTRO IL TERRORISMO

Alla domanda sulla possibilità di coinvolgere le altre religioni contro il terrorismo, magari con un incontro sullo stile di Assisi, Francesco ha detto di aver saputo che “c’è gente che lavora per questo” in ambienti di altre fedi, dove serpeggia una certa “inquietudine” sulla recrudescenza del terrorismo. Una valutazione del Papa ha riguardato anche un suo appoggio a Commissioni di verità e riconciliazione nel mondo, come quella in Sri Lanka. Francesco ha detto di averne sostenuta una in Argentina e di appoggiare tutti gli “sforzi equilibrati” che “aiutino a mettersi d’accordo” e non cerchino la vendetta. Citando parole del nuovo presidente dello Sri Lanka, Papa Francesco ha detto di essere rimasto colpito dall’idea del presidente di voler andare avanti nel lavoro di pace e di riconciliazione, ma soprattutto di mirare a “creare l’armonia nel popolo”, che è “più della pace e della riconciliazione”. Ma per far questo è necessario “arrivare al cuore del popolo” (Radio vaticana 15 gennaio).

IL MESSAGGIO SONO I POVERI

Il "nocciolo del messaggio" che Papa Francesco proporrà nelle Filippine da questa sera al prossimo lunedì 19 gennaio, "saranno i poveri che vogliono andare avanti, i poveri che hanno sofferto per il tifone Yolanda e ancora soffrono le sue conseguenze ma hanno fede e speranza". "Sento – ha detto Francesco ai giornalisti – che nelle Filippine c'è questa Commissione per il quinto centenario della presenza del Vangelo, un anniversario importante, per il popolo di Dio, anche per i poveri sfruttati da tante ingiustizie sociali, spirituali, esistenziali. Andando verso le Filippine penso a loro". "Il 7 gennaio, Natale per le chiese orientale, alcuni etiopi e filippini che lavorano a Santa Marta – ha raccontato inoltre Bergoglio – hanno invitato 50 persone a pranzo. E io guardavo i dipendenti delle Filippine, come sono bravi, come hanno lasciato patria, mamma, papà e figli: Il messaggio – ha quindi concluso il Papa – sarà per loro" (AGI 15 gennaio).

L'ENCICLICA SULL'AMBIENTE

Papa Francesco ha parlato dei temi ambientali e della prossima enciclica che sta preparando su questo argomento: il documento dovrebbe essere pronto per giugno, luglio. A fine marzo, ha annunciato, prenderà una settimana di tempo per concludere un testo già arrivato alla terza bozza, dopo la prima preparata dal card. Turkson, una seconda rivista dal Papa stesso con l'aiuto di esperti e una terza bozza redatta con il contributo di teologi. Quest'ultima versione ha ricevuto anche costruttivi apporti, ha riferito Francesco, da parte della Congregazione della Dottrina della Fede, della Segreteria di Stato e del teologo della Casa Pontificia. Quello che il Papa vuole è che l'Enciclica porti un "contributo" al prossimo vertice di Parigi sulla tutela ambientale. Quello scorso in Perù, ha soggiunto Papa Francesco, "mi ha deluso" per la "mancanza di coraggio" (askanews 15 gennaio).

LA ROSA DI SANTA TERESINA

"Lo sapete, quando ho qualche preoccupazione mi rivolgo a Santa Teresina di Lisieux e lei mi manda, come segnale della sua attenzione, una rosa bianca. E' successo molte volte. Ed oggi invece della rosa ecco che mi è arrivato un piccolo quadro della santa". Dopo queste parole, Papa Francesco ha mostrato ai giornalisti che volavano con lui da Colombo a Manila il piccolo quadro donato dalla giornalista Caroline Pigozzi, vaticanista di Paris Match (AGI 15 gennaio).

Tags:
charlie hebdopapa francesco
Top 10
See More