Una decisione che permetterà a più di 120 milioni di donne in tutta Europa (più di 11 milioni in Italia in età fertile) di accedere direttamente al farmacoLa “pillola dei 5 giorni dopo”, nota con il nome commerciale di EllaOne sarà disponibile in farmacia senza bisogno di prescrizione medica. La decisione arriva direttamente dalla Commissione Europea e dovrebbe essere applicata in tutti gli stati membri europei nel 2015.
Numeri senza precedenti
Si tratta della prima decisione del genere fra i prodotti contraccettivi orali applicabile a tutti gli Stati membri dell'Unione Europea, in accordo alle procedure nazionali di implementazione. Una decisione che permetterà a più di 120 milioni di donne in tutta Europa (più di 11 milioni in Italia in età fertile) di accedere direttamente alla contraccezione d'emergenza, stima l'azienda produttrice. (Adnkronos, 12 gennaio)
E in Italia?
L'Aifa (Agenzia del farmaco italiana) sembra però temporeggiare. “Ha fatto sapere di aver calendarizzato in agenda dei lavori la questione. Secondo l’agenzia il tema è «delicato» e il passaggio non è automatico: l’agenzia qualora ritenesse necessario mantenere l’obbligo di ricetta dovrà motivare in sede europea la decisione.” (Secolo XIX, 12 gennaio)
Interruzione gravidanza
Nonostante l'azienda produttrice, la francese Hra Pharma, insista sull’effetto «antiovulatorio» del farmaco (ritarda l’ovulazione ma non interrompe la gravidanza) è appurato che la pillola, quando si instaura, rende impossibile la vita dell’ovulo fecondato. E non a caso l’Aifa aveva introdotto l’obbligo per il medico di prescrivere il farmaco solo dopo il test di gravidanza, vale a dire una volta che la donna dimostri di non essere incinta.
La voce dei medici cattolici
Pronti a dare battaglia i medici cattolici «e certo non per ragioni di parte – spiega il presidente dell’Amci Filippo Boscia –. Il punto qui è tutto scientifico: ci rendiamo conto di che rischio può comportare per le donne, e soprattutto per le giovanissime, assumere massicce dosi ormonali senza controllo?». Già, perché non dover presentare una ricetta significa poter assumere un farmaco anche indiscriminatamente, finendo per utilizzarlo come metodo contraccettivo privilegiato. (Avvenire, 13 gennaio)
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