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Il Vaticano nel mirino dei terroristi dell’ISIS?

Italian policemen stand guard near the Vatican on January 8, 2015 in Rome – AFP

© ANDREAS SOLARO / AFP

Italian policemen stand guard near the Vatican on January 8, 2015 in Rome. Italy called a meeting of its &quot;anti-terrorism&quot; committee yesterday to examine possible threats following an attack on the offices of French satirical newspaper Charlie Hebdo that killed 12 people. The Strategic Anti-terrorism Analysis Committee, &quot;made up of experts in anti-terrorism from the police force and intelligence services, will closely examine the terrorist threat in light of the grave attack,&quot; the interior ministry said in a statement. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO<br /> <br /> <br /> &nbsp;

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 12/01/15

Rafforzate le misure di sicurezza in piazza San Pietro ma i servizi segreti italiano frenano

Vaticano possibile bersaglio dell'Isis? L'allarme che sta circolando in queste ore appare molto controverso e non riceve conferme dall'intelligence italiana. Strategia anti-panico dopo i fatti di Parigi o forzatura mediatica nel rilanciare una notizia non propriamente fondata?  

ROMA COME PARIGI?
Un'incognita alimentata dalle news circolate su due autorevoli testate internazionali. Laprima è il domenicale Bild am sontagg. Come scrive il Messaggero (12 gennaio), il giornale tedesco ha citato le intercettazioni raccolte dalla National security agency statunitense, che farebbero pensare che gli attentati di Parigi siano solo il preludio di una serie di azioni che potrebbero colpire numerose città europee, tra le quali Roma.

TERRORISTI PRONTI AD AGIRE
I servizi segreti americani avrebbero affermato che "commando terroristici costituiti da 4 unità sarebbero diretti in Europa, talvolta camuffati come rifugiati", e in alcune intercettazioni "è stato fatto anche il nome di Roma. Piani concreti tuttavia non sono noti" (Il Giornale, 12 gennaio).

ALLARME DA ISRAELE
L'altra testata che ha annunciato in esclusiva la possibilità che estremisti islamici possano colpire il Vaticano è l'emittente di Stato israeliana Canale 1 nell'apertura del telegiornale della sera, senza fornire dettagli. La notizia e' stata fornita dall'esperto di Medio Oriente della rete, Oded Granot, e rilanciata in un tweet dal direttore, Ayala Hasson(Agi, 12 gennaio).

DA VENERDI' SAN PIETRO BLINDATA
Intanto da venerdì scorso a San Pietro, evidenzia il Corriere della Sera (12 gennaio), oltre ai normali servizi di vigilanza, sono presenti auto della polizia con agenti schierati con mitra e giubbotti antiproiettili, sono stati intensificati i passaggi delle auto civetta e sarebbero in arrivo ulteriori rinforzi. «È possibile che qualcuno voglia alzare la posta – sottolinea all’agenzia Ansa (12 gennaio) – una fonte d’intelligence – ma allo stato non abbiamo elementi concreti per poter sostenere che vi siano rischi maggiori».

AUMENTA LIVELLO DI INTELLIGENCE
Secondo quanto trapela, i servizi militari e civili avrebbero intensificato tutte le attività di intelligence e – come riferiscono fonti sindacali citate dal Corriere – commissariati e stazioni dei carabinieri hanno chiesto a poliziotti e militari dell’Arma la massima disponibilità per straordinari e altri turni.

LE MINACCE DEGLI ESTREMISTI
Non è la prima volta che Roma viene tirata in ballo: Avvenire (12 gennaio) ricorda che a inizio settembre si rincorsero voci su una minaccia diretta contro papa Francesco, ma il portavoce della Sala Stampa Vaticana Padre Lombardi precisò successivamente che non c'era "alcun riscontro concreto" Qualche settimana dopo è arrivata una nuova provocazione: ai primi di ottobre, la bandiera dell'Is 'sventolava' su piazza San Pietro ne fotomontaggio di copertina della rivista jihadista Daqib

LEADER MONDIALI ALLA CASA BIANCA
Intanto, il ministro della Giustizia uscente Usa, Eric Holder ha annunciato che il 18 febbraio si terra a Washington, alla Casa Bianca, un summit anti-terrorismo ad alto livello, che sarà presieduto dal presidente Barack Obama: "Riuniremo insieme tutti in nostri alleati per discutere come possiamo reagire a questo estremismo violento che pervade il mondo intero" (La Repubblica, 11 gennaio). 

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