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Dove sono andati a finire tutti gli uomini perbene?

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padre Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 10/01/15

La cultura moderna ha dichiarato guerra alla mascolinità
“Dove sono andati a finire tutti gli uomini perbene?”, si chiede la scrittrice A. J. Kiesling nel titolo del suo libro pubblicato nel 2008. In contrasto con le onnipresenti discussioni sui “privilegi maschili”, soprattutto nei circoli femministi, uno sguardo sobrio e onesto alle prove disponibili al giorno d'oggi ci suggerisce che la nostra cultura ha “annientato” gli uomini (e i ragazzi) semplicemente perché sono del sesso maschile. Prove convincenti di questa affermazione possono essere trovate in fonti sia laiche che cristiane.
La controversa critica sociale Karen Straughan ha pronunciato un intervento che ha richiamato l'attenzione durante l'incontro A Voice for Men (Una voce per gli uomini), svoltosi lo scorso anno a Detroit (Stati Uniti). La Straughan ha avvertito dei cambiamenti nella legislazione e nel mondo accademico che pregiudicano gli uomini e quindi anche le donne. Nel suo blog Girl Writes What, parla dei cambiamenti culturali che apparentemente hanno portato gli uomini a disinteressarsi al matrimonio. Va poi oltre affermando che molte forme di femminismo non desiderano l'uguaglianza, ma la distruzione degli uomini.
Il famoso filosofo Stefan Molyneux ha affrontato questioni simili alla FreeDomainRadio, criticando in modo deciso la misandria che si ritrova comunemente in varie forme di femminismo e presentando analisi e commenti dalle solide basi sulle forze giuridiche, accademiche, economiche e sociali che sono organizzate contro la dignità e il pieno sviluppo degli uomini. La lista dei suoi video può essere trovata qui.
La scrittrice Christina Hoff Sommers, diventata famosa nel 1995 per il suo libro Who Stole Feminism? How Women Have Betrayed Women (Chi ha rubato il femminismo? Come le donne hanno tradito le donne), ha fatto suonare l'allarme in nome degli uomini nel 2013 con il suo nuovo libro The War Against Boys: How Misguided Policies Are Harming Our Young Men (La guerra controi ragazzi: come le politiche errate stanno provocando danni ai nostri giovani uomini). In entrambi i testi, documenta una serie di esempi per denunciare che i difensori più aggressivi dell'“uguaglianza di genere” hanno fatto poche cose positive e molte cose negative, sia contro gli uomini che contro le donne.
In ambito cristiano, Michael S. Rose ha sollevato un vespaio nel 2002 pubblicando Goodbye: Good Men (Arrivederci, uomini perbene). Il sottotitolo del libro spiega la tesi dell'autore: “Come i seminari cattolici hanno allontanato dal sacerdozio due generazioni di vocazioni”. Rose afferma che gli uomini forti sono stati espulsi o allontanati dai seminari proprio perché erano uomini forti.
Un altro critico deciso dello spirito antimascolino all'interno della Chiesa cattolica è Michael Voris, della ChurchMilitant.TV. Molti non amano il tono di Voris e la sua apparente “furia quasi costante”, ma sta svolgendo bene i suoi “compiti a casa”. Il gruppo che coordina è abbastanza accurato nelle sue ricerche e nell'uso delle fonti, come possiamo vedere dai DVD e dai CD disponibili sul suo sito. Voris ha prodotto una serie di video disponibili su YouTube sulla crisi della mascolinità all'interno della Chiesa. Alcuni dei più recenti possono essere visti
e
.
Nel libro Why Men Hate Going to Church (Perché gli uomini odiano andare in chiesa), lanciato nel 2011, l'autore protestante David Murrow presenta non solo le sue critiche all'attuale pratica protestante, ma anche alcuni tentativi di soluzione. È il fondatore della Church for Men (Chiesa per uomini), che si propone la missione di offrire ministeri specifici per la natura e le necessità degli uomini. Nel suo sito c'è un questionario on-line sul tema “Fino a che punto la tua chiesa è amichevole nei confronti degli uomini?” Vale la pena che anche i cattolici diano un'occhiata alle domande.
Tutte queste fonti sostengono in vari modi che gli uomini e le donne soffrono molto quando la cultura si pone contro il pieno sviluppo degli uomini in quanto tali. Il carisma maschile implica la capacità di assumere rischi, l'innovazione, il sacrificio, la leadership, la lotta e il coraggio, e quando questo carisma viene denigrato tutti soffrono.
I ragazzi rifiutano o sono resi quasi incapaci di diventare uomini, o spesso gli uomini sentono dire che la loro mascolinità non è la benvenuta (ad esempio sentono dire sempre più spesso che sono, quasi per definizione, “difensori della cultura dello stupro”, o che “ogni uomo è potenzialmente uno stupratore”, anche se non c'è alcuna prova che corrobori l'idea disonesta per quale tutti o quasi tutti gli uomini hanno l'imminente e drammatica tendenza a maltrattare, aggredire o violentare le donne per il semplice fatto di essere uomini. Allo stesso modo, per quanto tutti “siano potenzialmente degli assassini” per il semplice fatto di avere le mani, è evidente che questa idea generica è ben diversa dall'affermazione disonesta e senza fondamento per la quale tutte le persone sono sempre a un passo dall'assassinare di fatto qualcuno).
Oltre a questo, gli uomini adulti sono scoraggiati a diventare mariti e padri (sia biologici che spirituali). Le conseguenze sociali di questa “espulsione” dell'autentica mascolinità sono catastrofiche sia per la società che per la Chiesa.
Ma questo problema non è nuovo! I costi universali e insostenibili del fatto di non coltivare l'uomo in base alla sua natura concepita da Dio venivano già trattati oltre un secolo fa, come si evince dalle parole pronunciate dal cardinale Louis Pie nella sua omelia di Natale del 1871:
“La nostra non è forse un'epoca di vite mal vissute e di uomini sminuiti nella loro mascolinità? E perché? Perché Gesù Cristo è scomparso! Dove le persone sono realmente cristiane si possono trovare uomini in gran numero, ma in ogni luogo ed epoca di cristianesimo marcio anche gli uomini sono marci. Guardate bene: non sono più uomini, ma ombre di uomini. Cosa sentite da ogni parte oggi? Che il mondo languisce per mancanza di uomini, che le Nazioni periscono per scarsità di uomini, per la rarità degli uomini. Non ci sono uomini dove non c'è carattere; non c'è carattere dove non ci sono principi, dottrine, posizioni salde; non ci sono posizioni salde, né dottrine né principi dove non c'è fede religiosa, e quindi né religione nella società. Fate ciò che volete, ma gli uomini vengono solo da Dio”.
Il problema sociale e culturale della demascolinizzazione degli uomini è in ultima analisi un problema spirituale. Le cause del problema sono diaboliche. Satana odia Dio e la creazione. Odia ciò che Dio ha creato. Odia la specie umana creata a immagine e somiglianza di Dio. Si infuria contro la dignità senza pari conferita alla natura umana dall'incarnazione di Cristo, una dignità che i pagani non potevano immaginare e che i nostri contemporanei non riescono a comprendere. Odiare ciò che è autenticamente umano è odiare Dio e il suo Cristo. Non stupisce, quindi, che Satana cospiri contro gli uomini in quanto uomini e contro le donne in quanto donne.
Abbiamo bisogno di uomini veri, di uomini di Dio. Ciò che vediamo intorno a noi è una generazione di uomini che non sono disposti ad assumere la croce di essere davvero uomini, di essere uomini che si sacrificano, uomini che assumono la leadership e forniscono le risorse a coloro che difendono. Soffriamo per la mancanza di uomini disposti ad assumersi la responsabilità dei figli che generano, delle donne che li amano o delle libertà civili delle quali essi stessi godono. Siamo circondati da innumerevoli “Peter Pan”, da bambini che rifiutano di diventare uomini. Non che tutto il problema si riduca a questo, ma questi “Peter Pan” che vivono tra le comodità della casa dei genitori, bruciando un giorno dopo l'altro come bruciano le loro sigarette di marijuana, consumando fiumi di pornografia ed esigendo corse gratuite in città e nella vita, non sono pronti, evidentemente, a far parte della soluzione. E noi, come società, abbiamo visto frequenti promemoria del fatto che questi “Peter Pan” superficiali ed egoisti hanno un lato molto oscuro, che da un momento all'altro può esplodere in furia egoista e assassina.
Che fare?
In primo luogo bisogna ammettere che esiste un problema. Satana sta combattendo una guerra contro gli uomini in quanto uomini e varie forze laiche, consapevolmente o meno, lo stanno aiutando in questa guerra.
Il secondo passo è ammettere che i problemi spirituali esigono rimedi spirituali, il che richiede di prendere sul serio le parole del cardinale Pie: “Fate ciò che volete, ma gli uomini vengono solo da Dio”. In altre parole: il pentimento, la riparazione, l'intercessione e l'obbedienza sono necessarie, da parte nostra, perché la natura degli uomini sia più chiaramente disponibile a ricevere la grazia di Dio.
In terzo luogo, dobbiamo trovare alleati e risorse in questa battaglia per l'anima e per la vocazione mascolina. Nessuno può concedersi il lusso di restare a guardare.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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