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Pino Daniele è morto, un uomo vero dal dolce cuore napoletano

pino daniele

© Roberto Scorta

Aleteia - pubblicato il 05/01/15

Una vita totalmente dedicata ai suoi ideali: la musica e la sua terra d'origine. E quel dialogo con Dio...

Una vita spesa per i suoi ideali: la musica e la sua terra d'origine. Tutto cantato con sincerità, senza fronzoli “da core a core”. Una vita che oggi si è compiuta, in modo così improvviso, un po' come i suoi assoli che sferzano l'anima di chi porge cuore e orecchie per ascoltarli.

In viaggio per casa
"Back home? In viaggio per casa”. Letto oggi il suo ultimo post – apparso sui suoi profili Twitter e Facebook – riempie ancor più di lacrime gli occhi dei suoi tantissimi estimatori. Come se Pino Daniele, il bluesman napoletano “nero a metà”, sapesse che di lì a poco sarebbe morto (Avvenire, 5 gennaio).

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Pino e il dialogo con Dio
Ci sono canzoni di Pino Daniele in cui il cantautore napoletano cita Dio, Gesù, il peccato. Il titolo di un suo album è "Che Dio ti benedica", ed è lo stesso di uno dei brani di maggior successo, che però ha poco a che fare con il Signore ed è il frutto di un'esclamazione rivolta ad una ragazza. "Gesù Gesù" è invece una sorta di dialogo con il Figlio di Dio a cui Pino "urla" il senso di solitudine che si avverte in una vita che non sempre ti porta delle soddisfazioni. In "Senza peccato" invece, ritorna una celebre espressione di Gesù, che il cantautore utilizza quasi per lanciare un monito alla società.  

Gesù Gesù (1988)

Gesù, Gesù 
come si cambia è vero 
e poi non te ne accorgi più.
Gesù, Gesù cresciuto in questo cielo
con niente da cambiare.
Chi t'ha ditto ca è accussì
chi t'ha ditto ca è sicuro
ca ce sentimmo sule.

Senza peccato (1998)

Senza peccato, senza peccato
(and I trust) 
chi è senza peccato dica la verità
(and I feel) 
Senza peccato, senza peccato
(and I want) 
chi è senza peccato scagli la prima pietra
(I wanna know what's real) 

Una persona vera
A darne per primo la notizia è stato Eros Ramazzottiche ha scritto un messaggio all’alba sul suo profilo Instagram: «Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo – scrive alle 2.08 di questa mattina il cantante di “Terra Promessa” -. Ti vorrò sempre bene perchè eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo…». 

Bluesman
Inventore di quel sound inconfondibile, tra sonorità blues, rock, jazz e la tradizione napoletana, diventato il suo marchio di fabbrica in Italia e nel mondo, Pino (all'anagrafe Giuseppe) Daniele nasce a Napoli il 19 marzo 1955. L'esordio nel 1977 con Terra mia: il brano che apre il disco, 'Napule' è' diventa il manifesto della speranza e delle disillusioni di una generazione. Il 1979 è l'anno di 'Je so' pazzo' e di capolavori come 'Je sto vicino a te', 'Il mare', 'Putesse essere allero'. (Huffington Post, 5 gennaio)

Le ultime tappe
Dopo il grande concerto-evento del 1 settembre all'Arena di Verona, Pino Daniele era tornato in tour a dicembre con il live 'Nero a meta: l'11 a Bari (Pala Florio), il 13 a Roma (Palalottomatica), il 16 e il 17 a Napoli (PalaPartenope), il 22 a Milano (Mediolanum Forum Assago). Ad accompagnarlo c'era la band originale del 1980, gli amici di una vita: Tullio De Piscopo alla batteria, Tony Esposito alle percussioni, James Senese al sax, Rino Zurzolo al basso e Joe Amoruso alle tastiere.

Oggi, tutti loro, insieme ad altri, piangono Pino. Il musicista dal cuore così grande da averlo "tradito" troppo presto.

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